lunedì 25 giugno 2018

come il sesso così la musica: la prima volta vale solo se è quella buona

immagina di essere attratto da una persona, da anni. 

immagina di vederla sempre come una cosa appesa lì: irraggiungibile ma non impossibile, 
onirica ma reale, divina ma non eroica - che gli eroi non piacciono a un cazzo di nessuno. 

immagina di avere l'occasione per conoscerla e mostrarle chi sei. 

immagina di prepararti per quel momento: l'attesa che cresce e che dilata i tempi fino a farti male, l'eccitazione dei giorni che si avvicinano e l'emozione di partire per quel viaggio. 

immagina di essere sul posto dell'appuntamento: il bicchiere di birra per sciogliere i nervi, 
la sigaretta per ingannare il tempo che passa e lo sguardo fintamente spaurito per cercare i suoi occhi. 

immagina di incontrarla, finalmente, questa persona: l'intensità delle sensazioni che ti squarciano le budella, le vertigini di quando sembra siate così vicini da annusarvi e la realtà che, banalmente, supera la tua più rosea fantasia. 

immagina di tornare a casa la mattina seguente: l'alba che intravedi sulle montagne che sta per inaugurare un nuovo giorno, il sorriso stropicciato che riconosci nello specchietto della tua auto mentre sfreghi gli occhi per la stanchezza, l'ultima sigaretta davanti all'impietosa sveglia che stai per impostare. 

immagina quanto è raro che una prima volta sia quella buona, quella perfetta, quella che ti toglie il fiato e ti fa sentire immortale. 

ecco, immagina che ieri sia andata proprio così: ho conosciuto il concerto dei Pearl Jam, che tanto volevo, e ci ho fatto l'amore.
tutta la notte. 

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