martedì 6 settembre 2011

un'estate qualunque, un'estate con me


ho fatto la valigia la sera dopo aver invitato per la prima volta la mamma a cena,
ho preso la macchina, ho tenuto forte il volante quando lo squarcio della gomma l’ha fatta sbandare, e ho fatto pure un giro sul camioncino dell’ACI, cavandomela.
ho ascoltato le mie esigenze e i miei bisogni,
ho persino passato del tempo ad ascoltare il mio respiro;
ho passato le vacanze sola, felice di esserlo,
mi sono data la possibilità di passare del tempo con gli amici di sempre,
con la famiglia lontana,
e ho conosciuto persone nuove, alle quali sono piaciuta molto.
ho visto bellissimi posti e ho assaggiato novità,
mi sono appassionata alle camminate in montagna e ai mirtilli selvatici,
ho cercato di imparare un nuovo sport e mi sono levata soddisfazioni,
ho trovato un nuovo angolo d’Italia dove potrò tornare ogni tanto,
ho pensato al mio futuro, mi sono confrontata con le persone più importanti
e ho fatto le mie scelte, indipendentemente da chiunque.
ho messo la mia felicità come obiettivo da raggiungere,
come una necessità da costruire poco alla volta, senza fretta,
so perfettamente cosa voglio dalla vita ma ho rifiutato gli schemi,
perché se è vero che so quello che voglio, è anche vero che seguirò l’istinto e accetterò i fuori programma.
non ho ricominciato a fumare dopo di lui, e questa è stato quasi più duro di smettere in certi momenti,
ho continuato a correre, ho tolto lo zucchero dalla mia vita e al suo posto prendo le alghe,mi è stato addirittura diminuito ancora l’eutirox
e ho trovato una nuova, e perfetta, dieta.
ho comprato libri e vestiti,scarpe e verdura, ho detto tantissimi no
e ricevuto molti complimenti.
ho ascoltato tanta musica,
ho pianto ogni tanto e ho sorriso molto spesso,
ho preso qualche aperitivo e ho cucinato per me,
ho rotto persino il suo bicchiere per sbaglio
e ho deciso che non mi accontenterò di nessuno, che sono felice così.
ho raggiunto l’equilibrio proprio quando il mondo mi é crollato addosso,
ed è per questo che sono serena e consapevole di me.
mi sono emozionata quando mi è stato chiesto di fare da testimone alla mia amica,
ho programmato un sacco di viaggi, tra Istanbul d’autunno e Ibiza in primavera,
programmerò molte fughe dai miei fratelli (sì, Nucs ce l’ha fatta),
fino a quando non riaprirà la stagione al Lago e ricomincerò da lì.
ho recuperato un rapporto famigliare che sembrava esaurito,
ho ascoltato tanto e parlato di più,
ho apprezzato alcuni consigli perché certa fossero sinceri. 
ho pensato di andare via.
ho pensato a lui, gli ho scritto mail e messaggi,
ho risposto ai suoi, ho desiderato essere lì,
l' ho sognato e a tratti non l' ho sopportato,
ne ho parlato quando mi è stato chiesto perché ho fatto le vacanze da sola,
ho pensato  a come eravamo felici quando eravamo a letto insieme,
avrei voluto parlargli molto più di quello che ho fatto, 
avrei voluto ascoltare molte più parole.
ma io non posso stargli legata,
per quanto non riesca a  immaginare, al momento, di avere da un altro quello che mi ha dato lui,
per quanto la mancanza fisica  a volte diventi quasi dolorosa,
io non posso.
voglio di più dalla mia vita,
ora che so che può essere quasi perfetta.
voglio essere amata, non importa come, ma lo voglio.
è vero, forse continuo a pensare, magari sbagliando, che lui sia quello giusto,
ma io lo sono di più.