lunedì 21 dicembre 2020

chissà, chissà domani su che cosa metteremo le mani

ciao Adri, 
l'altro giorno sarebbero stati 69, eh? e sai che ti dico? 
che ti avrei preso in giro talmente tanto che probabilmente mi avresti mandato a quel paese, 
salvo poi ridere con me. 

chissà come avresti affrontato tu, questo indimenticabile anno: se ti saresti incazzato ogni tanto, se ci avresti video chiamato tutti i giorni pur non sapendo usare bene l'iPhone e se avresti affrontato il problema dal principio: con un bicchiere di vino, una sigaretta e un sorriso. come sempre. 

chissà che emozione avresti provato a tenere in braccio la tua nipotina Blue per la prima volta, maneggiandola probabilmente come un oggetto di cristallo per paura di romperla, 
che battito felice ti sarebbe scoppiato nel petto non appena avresti saputo che da qui a poco sarebbe arrivato pure un maschietto, che probabilmente avrebbe avuto il tuo nome lo stesso - magari come secondo - 
e quanto forte avresti stretto, se avessi potuto, i tuoi due ragazzi e le loro consorti, sapendo già da fin da subito che sentirti chiamare "nonno Adri" ti avrebbe fatto sciogliere come neve al sole. 

chissà come ti sarebbero girati i coglioni nei lunghi mesi di chiusura di bar e ristoranti, che a prendere d'asporto proprio non ti ci avrei visto ma magari, chissà: ci avresti stupito, 
quanti "eh, puverett" avresti detto a voce alta guardando la televisione e soprattutto ascoltando quella manica di scappati di casa che ha l'assurda pretesa di governare 
e quante volte avresti chiamato Attilio nelle terribili settimane di Bergamo per sapere se tutto andava bene. 

chissà quante lacrime di commozione ti avrebbero illuminato gli occhi guardando ogni singolo speciale per il "tuo" Diego Armando (a proposito, mettiti in coda ma ti prego parlaci prima o poi che se non capisce più un cazzo di italiano come presumo, tu sai lo spagnolo e non ha scuse), 
quanti ricordi ti sarebbero rimbalzati nella mente sentendo Cabrini parlare al funerale di Pablito e vedendo i compagni di quella Nazionale incredibile portare la sua bara 
e quante volte, mai come quest'anno, avremmo cantato "nun me rompe er ca" di Gigi Proietti. 

chissà come mi sarebbe mancato averti così a portata di mano e non poterti vedere per un bicchiere di vino, ma fai anche due o tre, per parlare di Sampdoria, 
per raccontarti che durante il lockdown, visto che non era già tutto così complicato, sono riuscita a cambiare lavoro ed entrare in una prestigiosa compagnia 
e soprattutto per presentarti l'amore della mia vita, con il quale molto probabilmente mi avresti preso in giro, dimostrazione vivente che a volte - quando ne vale la pena - avere una testa così dura premia e forse questo ti avrebbe reso orgoglioso di me. 

chissà cosa avresti pensato di questo mondo così assurdo la prima volta che ti saresti dovuto mettere in coda per fare la spesa, con guanti e mascherina, sentendoti in un brutto film, 
quanto ti sarebbe costato non abbracciare le persone a cui vuoi bene, che tu sei sempre stato così affettuoso
e che sapore avrebbe avuto il primo aperitivo insieme, magari all'aperto e con il nuovo cucciolone 
color cioccolato. 

chissà, chissà domani
su che cosa metteremo le mani... 

quest'anno ci ha tolto molto, Adri
ma credo che ci abbia dato altrettanto,
insegnandoci quello che troppo spesso dimentichiamo, nonostante tu sia stato il primo a darci la lezione: le cose davvero importanti della vita. 

... aspettiamo che ritorni la luce, 
di sentire una voce,
aspettiamo senza avere paura, domani. 

cin cin papà, 
la tua Pinato