sabato 30 dicembre 2017

buon anno (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- no, Kevin: non è stato un anno qualunque. 
io ho fatto tanto, tanto per cambiare. 

ho dato le dimissioni registrando il mio ex capo perché certa degli insulti che mi avrebbe berciato contro, 
ho portato comunque a termine i suoi progetti con responsabilità e senso del dovere che sono stati ripagati con una discreta montagna di merda
e ho pianto per rabbia, dispiacere e nostalgia. 

ho impacchettato la mia vita e cambiato città, lavoro e casa, 
ho abbracciato il nonno Franco così forte che forse, per una volta, sono stata io a fargli mancare il fiato
e ho passato la notte più bella della mia vita, con quello che poi si è dimostrato essere un gran pezzo di merda, vero, ma quel momento non me lo porta via nessuno.

ho consolidato tutto le amicizie, quelle che contano tanto perché strette in età adulta, 
ho organizzato una festa di addio a Bolzano abbandonandola anzitempo
e ho vinto due derby. 

ho avuto la fortuna di capitare in un ambiente per cui ho stretto subito con i colleghi, alcuni dei quali sono diventati amici, 
ho seguito la mia amica Mimmi nella nascita del piccolo Burkhard
e ho partecipato, da lontano prima e festeggiando dopo, al matrimonio del mio Nucs con Francesca. 

ho fatto una vacanza durante la quale, oltre a bere molto Champagne, ho imparato ad aprire e chiudere le chiuse dei canali e a sollevare i ponti levatoi, mica cazzi per intenderci, 
ho imparato a consolarmi da sola quando non riesco a dormire e ho gli incubi, 
ho accolto le mie amiche a Milano per il nostro solito week end di bellezza. 

ho riabbracciato Ste durante una serata di rara intensità con la Caro e la Valli, 
ho avuto l'ardire di mettermi le cuffie in discoteca per sentire un messaggio vocale, tanta era l'urgenza di ascoltare la sua voce 
e ho visto concerti incommensurabilmente intensi, tipo Guns 'n' Roses, Rolling Stones e Cigarettes After Sex. 

ho scritto un libro, 
ho fatto qualche brutta figura 
e ho vinto il torneo aziendale di calcio balilla. 

- cristo santo, come sei autocelebrativa. 
e comunque ti dimentichi due cose di fondamentale importanza: 
1. non hai trovato uno straccio d'uomo fisso neppure quest'anno; 
2. non hai mai smesso di sfrangiarmi la minchia.
buon anno, puttanella. 

- buon anno, stronzo. 


mercoledì 6 dicembre 2017

SEO (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)


- a proposito, tu e non capire un cazzo comparite spesso insieme anche su google. 
dev'essere una questione di SEO. 

domenica 3 dicembre 2017

libri (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- potrei scrivere un libro e titolarlo:
"quello che ho imparato, io, dall'amore". 

- più che un libro sarebbe una pagina, anzi due parole: 
un cazzo. 

martedì 14 novembre 2017

sinossi (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- come cazzo la scrivo la sinossi?

- te la faccio io?
"mi parlo addosso, spesso a vanvera. 
ogni tanto sono divertente, ogni tanto andrei picchiata con un legno, ogni tanto meriterei un semplice ciao. anche due spanne di lingua andrebbero bene. 
di base, sono". 
ok?

giovedì 2 novembre 2017

#manythanks

questo progetto non sarebbe stato possibile se non avessi incontrato e conosciuto tutte le persone con cui ho dialogato o che hanno ispirato i miei monologhi; 
il primo grazie va a loro: sono certa del fatto che si riconosceranno tre le righe. 
se non dovessero farlo me ne frega, naturalmente, meno di zero.

grazie agli uomini che ho conosciuto e che, per la maggior parte, mi hanno spezzato il cuore: senza il loro contributo non sarei in grado di capire cosa voglio, e soprattutto non voglio, da una relazione. spero che si ricordino di me come della donna perfetta al momento sbagliato.

grazie agli amici veri, quelli che hanno dato senso alla parola amore disinteressato, perché è quello che sento per loro: sono molto fortunata a conoscere tante persone che arricchiscono la mia vita quotidianamente.

grazie ai colleghi di Milano che mi hanno adottato, sorretto e sostenuto in questa folle impresa, nonostante mi conoscessero da poco: lavorare con loro è un piacere, diventare loro amica un onore.

grazie alla mia B, la sorella che non ho mai avuto, il porto sicuro dove mi infrango ogni volta che c’è il mare in tempesta: averla incontrata 16 anni fa ha cambiato la mia vita perché ha cambiato me. 
in meglio.

grazie a Magi e al suo contributo prezioso, soprattutto negli ultimi mesi: eravamo già molto vicine, ora non potrei fare a meno della sua presenza, affascinante e brillante quanto lei.

grazie a Daisy, la mia #sisterfromanothermister, esempio vivente di bellezza, intelligenza ed eleganza: la sua amicizia è sinceramente il regalo più bello che mi potesse capitare in età adulta.

grazie a Francesca: è entrata nella mia vita prima ancora che pensassi di aver bisogno di lei e non ne è più uscita, dimostrando che i legami veri superano ogni distanza.

grazie a tutti gli amici di San Candido, valore aggiunto della mia esistenza, delle serate a base di sigarette e Gin Tonic, delle confessioni più spinte e divertenti: hanno impreziosito i miei anni a Bolzano con grazia, appeal e la giusta dose di sfrontatezza di cui, ormai, sono dipendente.

grazie alla famiglia non mia che mi permette di sentirmi a casa ogni volta che la vedo, anche solo per un caffè: ci lega un filo da prima che nascessimo ed è l’eredità di cui sono più grata in assoluto.

grazie al mio ex – capo: avendomi detto che nella vita non avrei mai concluso un cazzo, mi ha dato la giusta motivazione per dimostrare che si sbagliava, e di grosso. 
ci vediamo all’Inferno, stronzo.

grazie al Nonno Franco, per avermi trattata da nipote, figlia e amica, e per avermi insegnato che il coraggio di una persona si calibra sul superamento delle sue paure: un nonno figo come il mio è una benedizione del cielo.

grazie alla Mamma, il mio punto di riferimento da sempre, colei che mi sostiene e aiuta da quando sono nata: senza il suo appoggio, a volte severo e sempre discreto, non avrei mai avuto la possibilità di studiare, cambiare, evolvermi e riuscire. 
purtroppo non riesco a esprimere a parole quanto bene le voglia e quanta gratitudine io senta nei suoi confronti.

grazie a Tod e Nucs, i miei fratelli, i veri compagni della mia vita da quando sono nati: siamo legati da un cordone ombelicale trasversale che ogni tanto si allenta ma che ci ricorda quanto siamo incredibili quando siamo insieme.

grazie ad Adri, il mio papà: mi ha insegnato a sorridere in ogni situazione, anche la più
drammatica, ha fatto di me una donna ironica che sa prendersi in giro e, cosa più importante, mi ha permesso di capire quali sono i valori della vita. 
mi manchi, Adri. ogni fottuto giorno.

grazie a tutta la mia famiglia, a chi c’è ancora e a chi c’è stato: il cocktail di sangue che mi scorre nelle vene ha fatto di me la persona che sono e che si sente una vera e propria cittadina del mondo. continuate tutti a seguirmi, come sono certa stiate già facendo: 
prima o poi, meglio poi che prima, ci si vede.

grazie a Kevin Molfetta: se non si fosse capito è la sola e vera costante della mia vita.





mercoledì 25 ottobre 2017

l'enciclopedia (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- temo di essermi rotta un micro ossicino della mano. 

- potresti scriverci un libro: l'enciclopedia delle mie cose immaginarie. 
dalla A di amore alla O di ossicini. parte prima. 

lunedì 23 ottobre 2017

da Marte, con amore (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- lo sai che sto cercando di aiutarti a cambiare lavoro. 
devi venire via da quella merda.

- sì, lo so. e ti marco stretta. 

- beh, potresti perlomeno ricambiare. tipo trovandomi un uomo, perdio. 

- se mi chiedessi di portarti un souvenir da Marte sarebbe più fattibile.

- ... grazie.

domenica 15 ottobre 2017

chi cazzo è Coez? e perché mi piace la sua canzone?

durante un week end a base di amici, nipoti e cielo blu di Genova in ottobre, 
che il cielo blu di Genova in ottobre è qualcosa a cui non mi abituerò mai, mai, mai, 
ho individuato i veri mali della vita, anzi: i Carpisa della mia vita. 

gli stronzi che, quando hanno a disposizione tre corsie in autostrada, si cagano nella seconda con velocità di crociera inferiore a 120 km all'ora e, nonostante le sfalanate (cortese metodo per dire scarrugati dal cazzo, merda) non mollano la loro posizione dimostrando invidiabile caparbietà. 

chi si siede al bar, prende la Gazzetta e, invece di sfogliarla velocemente per dare la possibilità di condividerne i contenuti con gli altri avventori del locale (in particolare se più che abituali come me), la legge per un paio d'ore con ammirevole egoismo. 

gasperini. 

dopo aver scritto le certezze della mia vita, passiamo ai grandi dubbi: perché mi piace la canzone di Coez? e poi, lui, chi cazzo è?

martedì 26 settembre 2017

a confronto con la leggenda e cantando in ordine sparso

cantando in ordine sparso e a confronto con la leggenda, 
sentire dal vivo please allow me to introduce myself, 
resterà sempre una delle emozioni più belle della mia vita, soprattutto perché condivisa con quel biondastro di mio fratello. 

a confronto con la leggenda e cantando in ordine sparso, 
quella musica che pare essere only rock 'n' roll non la è per un cazzo, 
è la storia che ti si presenta in faccia come uno schiaffo, di quelli che però ti fanno bene. 

cantando in ordine sparso e a confronto con la leggenda, 
devo essermi consumata la corde vocali a gridare you can't always get what you want, 
but if you try sometimes you find you get what you need, 
e probabilmente mi è partita pure una mezza lacrima, così, senza alcun motivo apparente.

a confronto con la leggenda e cantando in ordine sparso, 
sono ancora convinta che I tell you, sister, love is just a kiss away 
sia stata cantata esclusivamente per me. 
del resto si sa che sono una megalomane impenitente con un ego smisurato.

cantando in ordine sparso e a confronto con la leggenda, 
devo ancora decidere se avere il coraggio di dire a chi ti piace let's  spend the night together, now I need you more than ever,
renderebbe la vita molto più semplice o solo meno divertente.

a confronto con la leggenda mi sono sentita davvero piccola, 
cantando in ordine sparso è stato uno dei più bei week end della mia vita. 


martedì 12 settembre 2017

specchio riflesso (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- sai cosa mi ha dato la molla per formulare questo pensiero? 
tu. 
o, meglio, quello che mi scrivesti a febbraio di quest'anno.
quando dico che sei la vera costante della mia vita, non scherzo.

- sai che stai attribuendo dei meriti a uno specchio, vero?
non è l'immagine riflessa quello che conta ma cosa ci vedi. 
hai sempre avuto tutte le risposte che ti servivano ma non la voglia di sentirle. 

- mi stai facendo piangere. 

- beh, meglio di far cagare.

mercoledì 30 agosto 2017

monologo di Kevin Molfetta su recente telefonata di ex

- mi stupisce che t'intenerisca sentire quel personaggio; 
non perchè si è rivelato meno di quello che speravi ma perchè non ti ha dato quel che meritavi. 

lo sai, sono sempre dalla tua parte. 
anche quando tu non lo sei. - 

lunedì 21 agosto 2017

rientro

mentre ero qui tranquilla a pensare alle vacanze degli ultimi anni,
agli amori mai consumati
e a quelli spenti e consunti troppo in fretta,

mentre riflettevo fumando sulla Milano deserta,
sul mese di agosto così strano e su quanto mi è mancato il mio amico Kevin Molfetta,
un cane abbaiava senza sosta, sembrava lontano.

cane ostinato,
hai rotto tre quarti di minchia.

lunedì 17 luglio 2017

verità (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- ho un momento femminuccia: dimmi che troverò l'uomo giusto per me. 

- provo sincero dispiacere per lui. perché sarà inevitabile. 

mercoledì 12 luglio 2017

al lordo di Bruce Springsteen e senza falsa modestia

senza falsa modestia e al lordo di Bruce Springsteen, 
questa volta celebro me stessa, senza chiedere scusa. 
per aver superato con incredibile fatica gli ultimi due anni di Bolzano facendo leva solo sui coglioni che nel frattempo mi erano cresciuti, per aver mantenuto la testa alta nonostante le cattiverie di quella faccia di merda del mio ex capo e per aver deciso di cambiare ancora città, lavoro e vita. 

al lordo di Bruce Springsteen e senza falsa modestia, 
a questo giro mi faccio un applauso, senza pentirmi. 
per essere riuscita ad addormentarmi da sola in questi anni, nonostante incidenti, ladri e temporali, per non aver temuto il silenzio di una casa vuota ogni singola sera e per aver avuto voglia di cucinare, anche solo per me stessa. 

senza falsa modestia e al lordo di Bruce Springsteen, 
questo post lo dedico a me, senza rimorso. 
per tutti i km che ho percorso senza battere ciglio, per non aver mai dovuto chiedere aiuto ad alcuno e per i momenti che ho scelto di prendere per me, anche solo per camminare, piangere o ascoltare il mio respiro.

al lordo di Bruce Springsteen e senza falsa modestia, 
queste righe mi servano da complimento, senza remora. 
per essermi amata abbastanza da poter supplire all'amore che non ho ricevuto, per essere stata capace di illudermi ancora e per non avere mai mollato un cazzo. 

senza falsa modestia sono una femminuccia anche io, è vero, ma molto più cazzuta delle altre, al lordo di Bruce Springsteen merito un amore come canta lui in drive all night. 



giovedì 29 giugno 2017

dei fallimenti (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- potrebbe essere la cantonata più gigante della mia vita. 

- non te lo vorrei dire ma di cantonate tue, enormi, ne abbiamo una baia piena. 

- oddio, questa è geniale. 

- giusto per ridimensionare le proporzioni dei tuoi possibili fallimenti futuri. 

lunedì 26 giugno 2017

il percorso dell' amore in ogni via

l'amore comincia nella via della partenza, dove lo si riceve in modo incondizionato, lo si sente in ogni pianto e lo si dimentica troppo presto; 
dove lo si gioca con i fratelli, lo si fraintende nei no dei genitori e lo si usa per diventare grandi. 

l'amore cambia nella via della prima volta, dove lo si consuma in un bacio, lo si azzarda con un invito e lo si piange dopo una rottura; 
dove lo si dedica nelle canzoni, lo si promette con i sussurri e lo scrivo in lettere sgrammaticate senza tempo. 

l'amore si scopre davvero nella via del futuro dove lo si pensa in due, lo si immagina prima di viverlo e lo si desidera senza riserva; 
dove lo si rincorre anche quando non c'è più, lo si cerca nel modo sbagliato e lo si perde di colpo lasciando dietro un cuore infranto. 

l'amore esplode nella via del momento giusto dove lo si trova per caso, lo si brama giorno dopo giorno e lo si costruisce piano piano; 
dove lo si sogna a occhi aperti, lo si nutre con pazienza e lo si difende con rabbia. 

mi piace pensare che il vostro percorso dell'amore inizi ora, che la via di uno si è unita a quella dell'altra e la vostra strada sta per portarvi lontano. 

giovedì 22 giugno 2017

con la lacrima più facile del solito e un anno di più all'attivo

con un anno di più all'attivo e la lacrima più facile del solito, 
riconosco che aver iniziato il compleanno tre giorni prima che lo fosse, 
i brividi durati ininterrottamente tre ore o poco più grazie a quei vecchi bastardi dei Guns 
e aver dormito in quello che è il bed & breakfast più romantico in cui sia mai stata con Nucs, 
sia stata l'idea più bella che potessi avere. 

con la lacrima più facile del solito e un anno di più all'attivo, 
confesso che i brindisi a distanza con gli amici lontani, 
i vecchi che sbocciano in quello che è diventato il mio posto preferito di Milano 
e l'elegante partita di biliardo con cui ho chiuso la giornata, 
abbiano contribuito a rendere la serata di compleanno come tra le più assurde della mia vita.

con un anno di più all'attivo e la lacrima più facile del solito, 
ammetto che i messaggi a mezzanotte di Tod e della mia socia sorella amica, 
i palloncini sulla scrivania che mi hanno lasciato i colleghi 
e le telefonate di tutta la mia famiglia, 
siano stati i regali migliori che potessi ricevere. 

con la lacrima più facile del solito e un anno di più all'attivo, 
penso che per una magnum di champagne messa in fresco al punto giusto, 
il biglietto romantico della mia amica b
e sapere che qualcuno in questo mondo pensi a te abbastanza da dedicarti "when will you come home", 
non esista grazie più sincero. 

con un anno di più all'attivo e la lacrima più facile del solito, 
mi manca da morire quello stronzo del mio amico Kevin Molfetta, 
vera costante della mia vita. 

mercoledì 31 maggio 2017

alla luce degli ultimi fatti e pescando nella memoria

alla luce degli ultimi fatti e pescando nella memoria, 
sono praticamente certa di essermi divertita tantissimo nella mia vita precedente e, 
a voler essere precisa, sono stata Mata Hari, donna che tutto sommato stimo pure. 

pescando nella memoria e alla luce degli ultimi fatti, 
il mio amico kevin ha ragione da vendere quando dice che mantengo sempre lo stesso smalto, cioè quello di piacere a persone che di nascosto sono dei mascalzoni e di collezionare svariati gioielli di ex sulla mia corona di fenomeni da circo. 

alla luce degli ultimi fatti e pescando nella memoria, 
se un domani scrivessi un libro su quanto possa essere fuori luogo stabilire una sorta di relazione mentre stai per avere un figlio, chiedermi di acquisire informazioni su una tipa nonostante tu abbia un trascorso con me e stravolgere l'uso corretto della lingua italiana nel vano tentativo di broccolarmi, giuro che ne distribuirò copie gratuite a bambini maschi delle scuole elementari affinché il mio sacrificio non sia stato vano. 

pescando nella memoria e alla luce degli ultimi fatti, 
ho preso la lucidissima e sana decisione di farmi togliere il malocchio che certamente mi è stato mandato da qualche testa di cazzo in giro per il mondo così da poter poi decidere come proseguire il mio travagliato e divertente cammino sentimentale. 

alla luce degli ultimi fatti e pescando nella memoria, 
sto ricostruendo con la mia amica-socia-sorella il "Decalogo per donne al primo giro" dove, tra il resto, ci sono regole sparse di un certo livello che possono contribuire a riconoscere mentecatti senza per forza essere troppo coinvolti. ebben, questo andrà a tutte le donne dopo i 25, che quando sei adolescente soffrire per amore è necessario, terapeutico e doveroso. 

pescando nella memoria e alla luce degli ultimi fatti, 
la dedica più bella in caso di mia prematura morte è stata di un amico più che altro virtuale che io considero un genio. "era la più stronza. e l'amavamo tutti"

venerdì 26 maggio 2017

delle età (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- rallenta. non ho detto che andrà male, ho detto che tendi a fantasticare. 
cosa che trovo meravigliosa se hai 7 anni, non se ne hai 37. 
tipo te. 

martedì 23 maggio 2017

perle a cazzo (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

- conservi di nascosto lo stesso smalto. 

- quello di piacere a persone discutibili? mica tanto nascosto. 

- no, quello di piacere alle persone che di nascosto sono dei mascalzoni. 

- riassumendo gli ultimi mesi ho: un bipolare che sembrava volermi tantissimo e in realtà era prossimo alla paternità, un vecchio di circa 75 anni che continua a chiamarmi nonostante io non risponda e un avanzo di galera probabilmente alcolizzato. 

- più quei gioielli dei tuoi ex che brillano sulla tua corona di fenomeni da circo.

venerdì 19 maggio 2017

a Leopoldo, con amore

un giorno ti dirò di come certe famiglie siano legate da prima che le successive generazioni nascano, del sentirsi parte l'una dell'altra anche quando si è lontani, di amicizie che hanno la stessa età, San Candido nel cuore e il canto del gallo di una mattina di troppi anni fa. 

un giorno ti dirò di come si cresce insieme sentendosi fratelli anche se in realtà non lo si è,  delle parole reciproche sussurrate, dette e più spesso urlate nei momenti più importanti delle reciproche vite e di come ogni singola esistenza della seconda generazione di questa grande famiglia si sia incrociata, incontrata e presa per mano ogni volta che c'è stato bisogno. 

un giorno ti dirò di come siamo cresciuti bene insieme a San Candido, tra le passeggiate sull'erba d'estate e i pranzi in baita alle 11 del mattino in inverno, dei Capodanno da Angelo e dei pic nic di Ferragosto, delle braccia sempre aperte dei tuoi generosi nonni verso di noi ogni volta che ci hanno visti. 

un giorno ti dirò di come la tua mamma e il tuo papà siano la dimostrazione vivente che l'amore, quello vero, esiste ed è bello, soprattutto perché è capace di prendersi in giro e far ridere, di tutti i brindisi scambiati con i tuoi zii (che penso proprio non si possano contare) e delle lacrime versate insieme per le risate, il dolore o la semplice commozione. 

un giorno di dirò tutto questo e anche molto di più. 

oggi no, oggi ti dico solo: benvenuto Leopoldo detto Burki, era ora che arrivassi tra di noi. 

ti voglio già bene, 
Ina