mercoledì 28 novembre 2018

sai quando tutto ti parla di qualcosa?

quando tutto ti parla di qualcosa è una roba strana che non riesci molto a spiegare: 
te la tieni addosso tutto il giorno, 
te la sistemi come faresti con il colletto di una camicia dopo che ti infili un maglione 
e, ogni tanto, la scacci con la mano come quando una mosca decide, con invidiabile caparbietà, di rompere i coglioni proprio a te. 

quando tutto ti parla di qualcosa è una sensazione che non riconosci granché:
ti fa chiedere domande al vuoto che sai che resteranno senza risposta alcuna, 
ti desta la notte, che tu non sai perché ti sei svegliato eppure non riesci più a dormire
e ti lascia un po' stupito, senza fiato e magari anche totalmente stordito. 

quando tutto ti parla di qualcosa ti cambia un po' la prospettiva: 
è una musica che hai sempre sentito che riconosci ma le note sembrano assemblate in modo diverso, 
è un nuovo significato che dai a quell'insieme di momenti che scandiscono il tempo senza che però che la consecutio faccia il suo dovere
ed è una storia che ti pare proiettata su uno schermo in una piazza gremita come per la finale del 2006 e che, in realtà, è solo la tua. 

ma sai quando tutto ti parla di qualcuno?
è un fatto che non si può proprio raccontare quando tutto ti parla di qualcuno. 
perché quando tutto ti parla di qualcuno c'è poco da dire, 
c'è solo da vivere. 


domenica 25 novembre 2018

che cosa c'è?

che cosa c'è? 
c'è che meno male che la mamma mi ha insegnato che basta coprirsi per uscire,
soprattutto se pensi che la giornata si rischiari. 
diversamente mi sarei persa oggi. 

che cosa c'è?
c'è che per fortuna il papà mi ha insegnato a parlare con tutti senza alcuna distinzione di sorta, 
meno che mai con qualche giudizio di valore. 
se no certe conversazioni non resterebbero impresse nella mia memoria. 

che cosa c'è?
c'è che oggi il mare è così intenso e il cielo così blu che Genova non mi sembra proprio un'idea come un'altra, mi sembra l'unica idea plausibile. 
che nella vita, avere certezze, è importante. 

che cosa c'è? 
c'è che stare a guardare la linea che si forma tra cielo e mare, che da piccola credevo fosse l'inizio della fine del mondo, da Boccadasse ti può dare tutte le risposte che vuoi. 
anche quando non le chiedi. 

che cosa c'è? 
c'è che è la giornata del derby, l'aria è tesa e lo si sente ma è stato bello essere raccontata per un paio d'ore come "la bella ragazza con la quella felpa meravigliosa". 
e poi un colpo di clacson con un bacio mandato per un mio forza Doria mi ha fatto sorriderissimo. 

che cosa c'è?
c'è tutto il resto. 
che, del resto, è tutto. 

che cosa c'è? 
c'è che mi sono innamorata di te.


mercoledì 21 novembre 2018

monologo liberamente (e arrogantemente) adattato da Scrubs

immagino che potrei sciorinare una lista di cose di cui m’importa quanto le vostre considerazioni sul tempo metereologico, vediamo… 
l’intolleranza al glutine, il dottor Alberico Lemme, 
le discussioni attorno al movimento cinque stelle, il genoa, 
tutto ciò che ha a che fare con il genoa, 
il nuovo modello di iPhone, Barbara Berlusconi, la fibra ottica, il talent X-factor, 
la chirurgia plastica, Ridge di Beautiful, 
Pomeriggio Cinque di Barbara d’Urso, Barbara d’Urso stessa, 
il nuovo ct della nazionale, lo stipendio di un calciatore di una squadra milanese, 
i partiti di centro destra, i partiti di centro sinistra, 
le interviste ai vicini di casa degli assassini, 
tutto quello che c’è sulla Terra, tutto nell’Universo, 
tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto, tutto ciò che esiste: 
passato, presente e futuro, in qualunque dimensione nota o sconosciuta. 

oh, e anche Sabrina Ferilli.

NB: l'originale è qui, capolavoro. 


lunedì 12 novembre 2018

alla faccia dell'età anagrafica e dando un nuovo significato alle parole

dando un nuovo significato alle parole e alla faccia dell'età anagrafica, 
sentirsi un'adolescente con il cuore che ribolle e la pancia che solletica, 
è uno di quei privilegi che può farti smettere di respirare per un arco di tempo più o meno lungo, a seconda del caso. 

alla faccia dell'età anagrafica e dando un nuovo significato alle parole, 
scoprire che la musica che hai già ascoltato, di cui hai imparato alcuni versi e che ti porti dietro da una vita ti dica tutt'altro da qualche tempo a questa parte, 
è meraviglia che non credevo potesse esistere. 

dando un nuovo significato alle parole e alla faccia dell'età anagrafica, 
guidare sorridendo nonostante mentecatti incapaci, la sconfitta della tua squadra e l'assenza di orientamento che ti fa perdere regolarmente nella tua città, 
è inusuale rarità che mi fa pensare a un sacco di cose. belle. 

alla faccia dell'età anagrafica e dando un nuovo significato alle parole, 
spegnere la sveglia alle 6, avere non solo voglia di svegliarsi ma addirittura di comunicare tramite nota vocale, 
è realtà così nuova che quasi mi disorienta, felicemente. 

dando un nuovo significato alle parole e alla faccia dell'età anagrafica, 
piove da un sacco di giorni e a me la pioggia non è che piaccia granché. 
eppure non me ne frega un cazzo. 

alla faccia dell'età anagrafica e dando un nuovo significato alle parole, 
quando tutto ti parla di qualcosa è bene stare fermi e ascoltare attentamente, 
in silenzio e con un brindisi. 
zum wohl.