lunedì 14 maggio 2012

un Lefty é per sempre


non ero neppure così sicura di volerti, io che non ero abituata a pensare di avere un cane... e poi. 
poi ti ho preso in braccio, ho sentito il tuo profumo e mi sono innamorata:
prima ti sei addormentato sul mio stomaco e poi hai iniziato a cercare di mordere il fumo delle mie sigarette... come non potevo non adorarti?
come potevo non ringraziare Ste per aver portato avanti un'estenuante campagna per convincere la mamma a prenderti?

sono stati i giorni più belli delle nostre vite dopo tempo:
mesi di biscottini e grana per cercare di insegnarti a non fare la pipì in casa 
(sottolineo, cercare, perché per quanti sforzi vengano fatti se un bulldog si mette in testa una cosa non c'è nulla da fare), 
mesi di esami preparati con te sul mio braccio sinistro, 
mesi in cui ti attaccavi sulle gambe della mamma per dondolarti, 
mesi di sclerate inspiegabili  alle 19,45.

hai portato gioia e casino dove la gioia e il casino erano stati assenti per un po', 
ognuno di noi alle prese con un dolore troppo grande e troppo diverso da metabolizzare. 

hai imparato a conoscerci e a dare a ognuno di noi un ruolo diverso: 
Ste era il tuo padrone, 
la mamma se stavi male, 
Franci per la lotta 
e io se volevi farti coccolare.

quanti chilometri in macchina insieme, 
quanti peli bianchi dappertutto, 
quante volte ti avrei mandato a quel paese quando non camminavi 
o vomitavi perchè ti strafogavi.
e la nostra comparsata in tv? 

hai accettato i fidanzati e gli amici di ognuno di noi con un pochino di gelosia, 
forse all'inizio, 
ma poi con generosità e amore 
perché forse sapevi che se noi vogliamo bene a qualcuno dovevi farlo anche tu. 

sei diventato l'idolo della Darsena e ci hai fatto conoscere molta gente, 
ciascuno di noi famoso per essere il "padrone di Lefty"
e questo ci ha sempre riempito d'orgoglio e fatto sorridere. 

dalle vacanze insieme, tu e io, 
come fossi il mio unico vero amore (e credimi quando ti dico che sei stato la relazione più lunga con un maschio in tutta la mia vita) alle passeggiate in giro, 
dalle volte che ti fotografavo e mandavo per messaggio per mostrarti con orgoglio alle russate di notte, 
dai sabato sera a guardare film sul divano con te che mi dormivi addosso (ed era dura starci tutt'e due, prepotente che non eri altro) ai segni che lasciavi sul muro perché ti addormentavi in piedi, 
da quel Capodanno che ho passato solo con te, dandoti la metà di lonza di maiale 
a quando hai preso l'ascensore da solo e sei rimasto chiuso in garage. 

potrei continuare per ore a parlare di te, di me e di noi tutti con te. 

sei stato la parte più vera della nostra vita, 
ci hai voluto bene, sei stato fedele e protettivo,
e anche se ogni tanto ci hai fatto arrabbiare, 
molto più spesso ci hai fatto sorridere. 

comunque andasse la giornata ognuno di noi sapeva che a casa c'era un rotolo di pelo e ciccia che forse ci avrebbe salutato. 
o forse avrebbe continuato a dormire, salutandoci non appena sentita la nostra presenza (potevano passare delle belle mezz'ore). 

era bello che tu fossi un Lanzoni e proprio per questo, 
ti voglio immaginare lì in un posto qualunque del mondo futuro, 
magari a conoscere finalmente Papà, 
che avrebbe voluto un bulldog e che l'ha visto con noi tre. 

ti voglio bene bambino, 
fai il bravo.