giovedì 25 luglio 2013

abitudini e sorprese

ci si abitua a mettere la sveglia anche di domenica, 
perdendo così il gusto di svegliarsi senza sapere che ora é, 
a mangiare sempre le stesse cose, 
senza assaggiare qualcosa di nuovo e strano, che magari può pure farci schifo, 
a compiere i soliti gesti quando ci si prepara per andare in ufficio, 
togliendoci il bello di iniziare la giornata in modo diverso, così, anche solo per cambiare. 

ci si abitua a scrivere mail con tono piatto e impersonale, 
precludendoci la possibilità di strappare un sorriso a chi lavora con noi, 
a sentire sempre le stesse canzoni, degli stessi cd, degli stessi cantanti, 
impedendoci di ascoltare qualcosa di nuovo, che poi magari ci piace pure, 
a parlare sempre con le stesse persone, 
perdendo interesse nel conoscerne altre. 

ci si abitua alla telefonata fatta per rito più che per sapere come sta davvero l'altro, 
non sentendo così un pronto sorpreso e felice, 
a non andare al cinema perché tanto tra un po' lo danno su sky, 
togliendoci tutto il bello di dire shhhh a qualcuno e di annusare l'odore dei popcorn al burro, 
a impilare mentalmente negli scaffali immaginari della nostra le vita le persone che conosciamo, 
etichettandole in un ruolo che molto raramente permettiamo di cambiare. 

ci si abitua ai cazziatoni sul lavoro, 
sentendo meno quella scossa di adrenalina che spaventa ma che ci scuote pure un po', 
a rimanere in ufficio per una scadenza da rispettare,
annullando quella serata con gli amici che progettavamo da tanto tempo, 
a sentire le parole degli altri solo in sottofondo, 
vietandoci così di giudicare il prossimo, cosa tanto sbagliata quanto divertente. 

ci si abitua a scegliere sempre gli stessi bar, 
togliendoci la possibilità di bere meglio del solito, 
alla mancanza di interesse per le storie degli altri, 
rimanendo sempre concentrati sulla nostra e imparando quindi molto poco, 
a stare in equilibrio da soli, 
levandoci la possibilità di perderlo con qualcuno per paura di cadere. 

ci si abitua a perdere le partite durante certi campionati di merda, 
che allo stadio ci si va lo stesso ma senza crederci poi tanto, 
alle abitudini degli altri, 
senza lasciarci sorprendere dagli strati che ci sono sotto la superficie delle persone, 
addirittura a volte ci si abitua all'amore, 
accomodandoci su qualcosa di confortevole che probabilmente è già finito. 

nella vita ci si abitua spesso, 
a volte farlo é naturale, necessario e pure bello, 
altre volte lo si fa per bisogno, semplicità e pigrizia. 

ogni tanto però succede qualcosa che sorprende davvero. 
e alle sorprese non ci si abitua. mai. 

lunedì 22 luglio 2013

luoghi e posti

quelli che ricordi solo vagamente perché quando ci sei stato eri davvero troppo piccolo

e quelli che conosci così bene che ti sembrano proprio tuoi. 

quelli che non li avevi mai visitati e quando lo fai rimani così stupito da quello che vedi da tenere la bocca aperta come un idiota,
e quelli che ne hai sentito parlare tantissimo e quando finalmente ci vai ti chiedi se chi te ne ha parlato è demente o masochista. 

quelli che vedi solo in televisione tra telefilm, pubblicità e film che di bello hanno solo la fotografia,
e quelli che aggiungi alla tua lista di dove dovrai assolutamente andare entro una certa età. 

quelli che sembrano conoscere quali sono i tuoi bisogni
e quelli che ogni volta che ci torni ti sorprendono con qualcosa di nuovo. 

quelli che non sono reali, ma tu ci puoi tornare ogni volta che vuoi,
e quelli che sono lì per te, a portata di ogni tuo desiderio. 

quelli che cambiano a seconda di chi ci viene con te
e quelli che ti parleranno sempre della stessa persona. 

quelli che raggiungi solo con la macchina, o se la distruggi con il treno, 
e quelli che ci torni ogni volta che chiudi gli occhi. 

quelli che immagini esistano davvero, perché ci credi, 
e quelli che richiedono uno spazio preciso nella tua vita. 

quelli hanno un nome ma tu li chiami in maniera diversa
e quelli che invece non si chiamano proprio perché sono talmente astratti da essere indefiniti. 

quello che concedi solo alle persone che ritieni speciali
e quello che di te dai nelle vite degli altri. 

tutte le vite sono fatte di luoghi e posti. 
i luoghi sono da vedere, esplorare e assorbire. 
i posti sono da vivere, respirare e sentire. 

giovedì 18 luglio 2013

le c di Carolina

non c'é un sei bellissima detto in un momento di passione senza uno sei uno stronzo durante una lite furibonda,
un ritorno a casa con la voglia di tornare senza una partenza felice o confusa,
il sapore della vittoria senza prima aver somatizzato qualche sconfitta.

non c'é il Sole che torna a riscaldarti senza prima un temporale che ti bagna, spaventa e sveglia,
un ti amo da morire senza neppure almeno un vaffanculo te lo giuro
non c'é sete se non metti almeno un po' di sale, sia sulla carne sia sulla vita.

non c'é l'incredibile soddisfazione di raggiungere una meta senza aver compiuto una salita faticosa,
il piacere di sorridere senza almeno un vizio premeditato
la conformità a una regola senza trasgredirla almeno qualche volta. 

non c'é sentirsi meglio senza prima essere stati male,
un primo bacio senza almeno uno sguardo da lontano 
e non c'é risata esagerata senza un pianto disperato.

non c'é il desiderio di realizzare un sogno senza il riscontro con la realtà, 
una promozione inaspettata senza prima un brutto voto, 
una scelta senza rischio, calcolato o meno. 


non c'é la voglia di risparmiare senza prima aver comprato cose futili,
andare a dormire sereni senza prima aver risolto un litigio con qualcuno, 
sentirsi immensamente puliti dopo una doccia senza prima aver sudato tanto. 

non c'é amico vero senza un punto di vista diverso, 
seguire il proprio carattere senza essersi scontrati qualche volta con i genitori, 
cercare la qualità nelle persone senza prima averne sperimentato la mediocrità. 

non c'é serata splendida senza mal di testa il giorno dopo, 
trovare sé stessi senza prima essersi persi in qualcun altro, 
raggiungere il proprio equilibrio senza essere caduti parecchie volte. 

non c'é ragione senza un bel po' di follia, 
l'eccitazione di un viaggio senza averlo immaginato, 
l'esigenza di parlare senza troppi silenzi da riempire. 

non c'é passione senza dolore, 
non c'é cambiare senza prima essere uguali a noi stessi,
non c'é amore senza odio. 

nella vita ci sono contrasti, contraddizioni e conseguenze. 
sempre. 

queste sono le mie tre C. 

e poi ci sono io,
che sono la mia quarta. 



lunedì 15 luglio 2013

serendipità. e anche serendipity

la serendipità é la sensazione che provi quando trovi qualcosa mentre cerchi altro. 

tipo quando stai cercando il passaporto, che eri assolutamente certo di aver messo in un posto preciso così da non perderlo 
e trovi un bigliettino melenso scritto da un amore lontano, 
quando in macchina stai cercando un cd che devi assolutamente ascoltare subito 
e trovi la sciarpa di quel verde incredibile che avevi dato persa per sempre, 
quando cerchi le chiavi di casa persino nel frigorifero, dal momento che chi cazzo sa dove puoi averle infilate
e trovi il certificato elettorale nel cassetto delle stoviglie. 

quando conosci per caso una persona 
e scopri di sentirti dire le parole che stavi cercando, 
quando ascolti una canzone che ti piace 
e il giorno dopo incontri qualcuno grazie al quale questa canzone ti resterà dentro a lungo, 
quando esci per una cena dalla quale non ti aspetti poi molto
e trovi una notte il cui ricordo ti starà addosso per un bel po'. 

queste cose hanno più o meno cambiato la mia vita, 
per un attimo, qualche anno o chi lo sa. 
ma c'è pure chi, mentre cercava qualcosa e ha trovato altro, 
ha cambiato non solo la sua vita ma il mondo. 

Fleming, che ha scoperto la penicilina a causa di un'errata disinfezione della provetta, 
la casa farmaceutica che ha scoperto il Viagra quando invece cercava un rimedio per l'angina pectoris, 
uno dei miei più illustri concittadini (dopo Lauzi e il Gabibbo) che cercava l'India e ha scoperto l'America (proporzionalmente, campanilismo a parte, vince lui). 

insomma, la serendipità, al di là del suo suono della parola che trovo stupendo,
è una sensazione. 
e come tale può generare disgusto, gioia, entusiasmo, stupore, 
imprecazioni, insulti e bestemmie, 
ovazioni, sussurri e danze scomposte. 

poi naturalmente c'è Serendipity, il mio film preferito. 

prendetemi pure per il culo ma un finale così mi ha fatto credere nel destino.
e visto che credo a molte poche cose, lasciatemi almeno quello. 

mercoledì 10 luglio 2013

immagina, puoi. per tutto il resto c'é la realtà.

immagina, puoi. 

immagina se non ti fossi mai presentata a un esame pur sapendo di non essere minimamente preparata, 
se in certi periodi non avessi mai barcollato dall'euforia più inebriante alla depressione più torbida
e se non ti fossi mai lasciata sorprendere da un acquazzone che ti avrebbe fatto tornare a casa fradicia. 

immagina se si potessero scegliere professori, parenti e capi di lavoro, 
se non ti dimenticassi mai niente, una data, un compito o anche solo una telefonata
e se non fossi capace di baciare senza consumarti un po' le labbra, ma non con tutti. 

immagina se non ti fossi mai sbucciata un ginocchio perché correvi troppo forte, 
se ti fossi vergognata di fare il bagno di notte nel centro della tua città
e se  non ti fossi mai innamorata di quello sbagliato. 

immagina se non ti fossi fidata così tanto di qualcuno da mettergli in mano la tua vita anche solo per un po', 
se non avessi mai fatto un errore a giudicare una persona
e se non avessi mai litigato con un passante per futili motivi. 

immagina se non fossi capace di abbracciare forte senza alcuna ragione apparente, 
se non avessi riconosciuto in una stretta di mano l'incontro con la tua amica del cuore
e se ti limitassi a chiedere a una persona che lavoro fai?

immagina se la paura di fare brutte figure ti avesse impedito di farne moltissime per poi poterne ridere con gli amici, 
se quella volta fossi stata zitta invece di scambiare una brutta verità con una battuta
e se non fossi capace di divertirti quando gli altri ti prendono in giro. 

immagina se avessi sempre dato retta a consigli sensati senza ignorarli per fare scelte scomode, 
se non avessi mai fatto errori da cui imparare o semplicemente da ripetere
e se non ti fossi lasciata tentare da due etti di focaccia calda o un krapfen appena uscito dal forno farcito di marmellata all'albicocca. 

immagina se ognuno di noi non avesse paura di qualcosa di diverso, 
o non avesse certe abitudini e manie che lo rende così unico o pazzo, 
o se a tutti piacessero le stesse cose da mangiare o da bere. 

immagina se non fossi mai caduta così da non saperti più rialzare, 
se non avessi mai sofferto, così da non conoscerti fino in fondo, 
e se ci fosse sempre stato il Sole, così da non apprezzarlo davvero. 

immagina se non ci fosse il tempo di scartare una persona fino a credere di sapere chi è, 
se dietro agli occhiali da sole tutti gli occhi avessero lo stesso colore
e se ridere con incredibile gusto non ti facesse piangere, deformare il viso e far venire male agli addominali. 

immagina se quel sogno assurdo che hai fatto l'altra notte si avverasse, 
se la realizzazione dei tuoi desideri fosse lì, a portata di mano, 
e se fossi capace di andare d'accordo con tutti. 

immagina se non credessi al sacrosanto diritto di fare follie, o cazzate, 
se non scegliessi la strada più complicata per raggiungere un traguardo anche se temporaneo 
e se non fossi capace di dire, o almeno scrivere, quello che ti passa per la testa. 

immagina se non ti fossi affidata alla magia di certe persone, 
se non riuscissi ad avere voglia di qualcuno quando ascolti una canzone per caso 
e se fossi il tipo di persona che inizia bene i discorsi ma li continua con MA. 

immagina se non mettessi così tanta passione in tutto quello che fai, 
se avessi paura di lasciarti andare
e se fossi nata astemia. 

immagina se non avessi mai seguito il tuo istinto, 
se ti fossi limitata all'apparenza
e se non fossi gelosa di alcuni brani, di una bottiglia vino o di quello che hai mangiato durante una serata splendida. 


immagina quando immagini qualcosa
e poi la realtà, per quanto sbagliata possa essere, vince. 

immagina se fosse sempre domenica,
tu fossi sempre libera 
e se tua madre fosse meno nevrotica. 

immagina, puoi. per tutto il resto c'é la realtà. 
o le fantasie che volano libere. 

giovedì 4 luglio 2013

il vero prezzo delle cose

con tutti questi cavolo di priceless secondo me la gente ha perso ulteriormente il contatto con la realtà. 

tutto ha un prezzo, anche il momento più indimenticabile.
tutto costa qualcosa, può essere anche solo avere il coraggio di avere paura, per esempio. 

il prezzo di una cena romantica,che tra l'altro si spera di non sapere perché se no vuol dire che stai con un buzzurro, 
di qualcosa che quando hai visto non hai potuto fare a meno di comprare per fare un regalo, 
di quel paio di scarpe perfettamente inutili che non potevi non avere. 

il prezzo di quello che mangi, che fino a quando vivevi con i tuoi neppure sapevi e ora invece hai impresso per bene nella mente, 
degli aperitivi fuori, che hai capito che non é che si possa fare festa tutte le sere, 
quello delle sigarette in aumento costante  tra l'altro,  e ti chiedi come hai fatto a essere così stronza da ricominciare a fumare. 

il prezzo della benzina e dell'autostrada, che con le continue trasferte sai perfettamente quanto prelevare per non restare senza soldi al casello (uno dei miei incubi peggiori), 
della frutta e della verdura, che in certe città é più alto di altre, 
ma se é per quello anche in banchi diversi dello stesso mercato, 
del tuo vino preferito, che quando lo trovi è sempre una festa. 

il prezzo di non vivere più nella tua città perché dovevi cercare la tua strada,
di non tornare a casa e incontrare qualche volto conosciuto la sera per chiacchierare un po', 
di non poter mandare un messaggio alla tua amica con scritto vengo a trovarti in ufficio. 

il prezzo di non avere più il mare a portata di mano, o di risveglio, 
di non poter più parcheggiare nel tuo comodissimo posto auto, 
di non avere proprio più la macchina per colpa di uno stronzo, 
di non incazzarti più con qualcuno che conosci bene e che ti può tranquillamente mandare a cagare se esageri. 

il prezzo della solitudine, che paga chi non si accontenta di nessuno e preferisce stare da solo, 
di una follia, che magari sembra non costare niente, ma vuoi mettere quanto coraggio ci vuole anche solo a pensarle certe cose?, 
di una sorpresa o di un ricordo, che porti a qualcuno per non dimenticare o semplicemente perché ti fa piacere. 

tutto ha un prezzo, tutto costa. 
si tratta solo di capire quanto si é disposti a pagare. 

per quel che mi riguarda io morirò piuttosto povera. 
colpa del prezzo della felicità, che sicuramente pagherò ad ogni costo. 

martedì 2 luglio 2013

dire, ballare, baciare, sorrisi e brindisi

di' molte cose, anche se idiote, solo per il gusto di far prendere aria alla bocca, 
di far ridere chi è con te e di dare sfogo alla tua perversa fantasia. 
di' cattiverie gratuite su gente che non conosci e non te ne pentire, 
cose in maniera esagerata anche solo per il gusto di sentire il suono di certe parole, 
scemenze senza pensare facendo così delle pessime figure. 
di' molto poco di te, di quello che senti o di quello che sogni se non hai voglia di farlo. 
di' a te stesso le cose , anche se a volte vorresti sentirle dire da qualcuno, 
anche se questo ti fa esplodere.  
credimi, quando parte la bomba l'emozione é sempre tanta. 

balla, balla sempre. 
balla quando corri e cerchi di tenere il ritmo della musica, 
quando bevi un bicchiere in più, prendi coraggio e credi farlo quasi come quando sei in salotto da sola, 
quando sei allo stadio e la Samp fa un gol e parte il mamma mamma mamma. 
balla perché l'hai insegnato ai tuoi fratelli, e se limonano in discoteca é anche merito tuo, 
balla perché ti piace, 
balla perché così ti illudi di smaltire calorie o al massimo ti senti più bella. 
tu balla da sola. ogni tanto, però, cerca di ballare con qualcuno. 

bacia, perché baciare é soffice. 
bacia con lo schiocco e mai facendo finta di sfiorare la guancia, 
a costo di lasciare il segno del rossetto (ed evita però di fartelo lasciare)
bacia la mamma, i parenti, gli amici e i pochi animali domestici che ti sono simpatici. 
bacia con sincerità e irruenza, anche quando non é richiesta, 
anche quando non c'entra, anche quando é troppo. 
bacia l'altro, bacialo tanto e spesso, sia prima che durante che dopo. 
bacia per sentire emozioni e per lasciare il segno, anche solo per un secondo. 
bacia come vuoi, come sai, bacia e basta. 

abusa dei sorrisi.
quelli fuori luogo, quelli per celare l'imbarazzo di qualcosa, 
quelli che usi per salutare chi conosci o se incroci lo sguardo di un passante. 
i sorrisi di circostanza e quelli dopo che hai fatto un bel sogno, 
quelli per contagiare qualcuno che ti tiene il muso,  
e per esprimere quello che a parole non riesci a fare. 
i sorrisi intuiti da lontano e quelli scambiati così da vicino che li vedi solo dagli occhi, 
e un po' di vertigini le senti. 
nel dubbio sorridi sempre. così quando non lo fai la gente capisce che sono cazzi. 

brinda. e se non trovi occasione per farlo, inventane. 
i brindisi di compleanno, della vigilia di Natale, 
dell'incontro con un amico che non vedevi da tempo, 
quelli di quando finisci un amore e devi tirarti su, 
quelli dopo una giornata di merda al lavoro, 
quelli per il successo di qualcuno da condividere. 
i brindisi con i nonni, 
quelli urlati e quelli che non c'é bisogno di parlare ma solo di guardarsi negli occhi un attimo e poi ancora un po', 
quelli che perdi il conto perché a volte é giusto che sia così. 
i brindisi... e, ogni tanto, brindiamoci. 

avete presente quel vecchio gioco? dire, fare, baciare, lettera e testamento. 

questo é il mio: dire, ballare, baciare, sorrisi e brindisi. 
é la mia vita... e chi vuole, ogni tanto, può giocare con me.