mercoledì 31 dicembre 2014

...ai balordi come me...buon 2015

a chi dorme fino alle 15 anche se fuori c'è il Sole,
a chi si svegliai alle 6 per andare a correre sotto la pioggia, 
a chi si vede poco ma è come se non ci fosse distanza perché con uno sguardo ci si capisce subito,
a chi ha il sonno leggero e a chi sogna mentre cammina per strada.

a chi rispetta le decisioni altrui ma soprattutto chi le prende,
a chi si allontana per una paura tanto razionale quanto potente, 
a chi si prende la responsabilità delle sue azioni 
e a chi si sente in colpa per un sentimento che non c'è più.

a chi fa colazione al bar chiedendo il solito,
a chi compra giornale,brioche e focaccia per la persona che ha dormito accanto,
a chi è così stronzo da non guardare l'orario dei treni e rimane un'ora e mezza a principe
e a chi ogni volta che fa la valigia per tornare a casa, l'altra, entra in crisi.

a chi si saluta da un palazzo all'altro, 
a chi lo fa con un cin cin,
a chi si bacia fino a consumarsi le labbra 
e a chi lo fa dietro l'angolo di un vicolo.

a chi capodanno solo a San Candido,
a chi si diverte sempre con i fratelli, a chi pensa di essere in un film mentre cammina per strada con la sua colonna sonora preferita, 
a chi crede ancora a quel fottuto lieto fine.

a chi legge fino alla nausea i messaggi di un ex per cercare di capire quando è stato il momento esatto che ha fatto finire tutto,
a chi fa l'amore per sentirsi vivo o semplicemente perché innamorato,
a chi balla mentre si prepara per uscire 
e a chi non ha paura di essere stonato.

a chi si iscrive in palestra per ricominciare e a chi lo fa con un piatto di pasta e un bicchiere di vino,
a chi ha amici preziosi, che un po' é anche ovvio, se no non sarebbero amici,
a chi assaggia senza timore un piatto nuovo, un drink mai bevuto ma soprattutto una persona.

a chi si sa emozionare per un abbraccio,
a chi non ha paura di dire o scrivere,
a chi non ha più il papà ma è come se l'avesse ancora
e a chi telefona ancora alla mamma se ha un problema che lei non può risolvere, ma tant'è.

a chi crede che le anime si scelgano, 
a chi torna a casa nell'ora in cui la notte si confonde con il giorno,
a chi sente un brivido profondo se vede quella persona 
e a chi attrae al 70% personaggi da manuale (psichiatrico).

a chi cambia vita ma rimane sempre lo stesso, 
a chi vuole tornare a casa per sé e non per un altro,
a chi parte con il pesto perché così stasera mi sento ancora un po' a casa 
e a chi le cose migliori sono quelle più semplici.

a chi legge l'oroscopo per avere un'illusione di 15 minuti,
a chi guarda una mostra e si fa rapire dalla leggenda,
a chi scrive la data ogni volta che inizia un libro 
e a chi non molla, magari si siede, sì, ma non molla mai.

a chi non ha paura di cambiare idea,
a chi non si  vergogna di dire mi dispiace,
a chi sa dire ti amo
e a chi piange alla fine di un film.

a chi esce senza ombrello perché non crede che pioverà davvero,
a chi scrive ancora lettere e biglietti alle persone che meritano
e alle donne che si svegliano spettinate, stropicciate e sorridenti perché hanno passato la notte a fare l'amore (con la luce accesa).


a me, che come tutti sono questo ma anche molto di più... buon 2015

venerdì 26 dicembre 2014

cosa resterà delle mie vacanze

resterà il viaggio carico di entusiasmo, e centinaia di chilometri,
per raggiungere Ste e festeggiare 36 ore di fila il suo compleanno,
la musica, le bollicine
e notare che in qualunque posto vada conquisti con facilità l'affetto di tutti.

resterà la cena con le amiche di sempre, 
ognuna alle prese con la sua vita, la sua storia, il suo sogno per il futuro 
e un bene che supera anni e chilometri nonostante le diversità.

resterà non mollare mai e fare le sette del mattino, ancora e ancora,
nonostante un dolore lancinante al nervo sciatico (ora sì che so cosa é e perché la gente se ne lamenta),
il pranzo con amici che vengono da lontano, il cenone in famiglia, tutti insieme dopo quattro lunghi anni
e ancora il pranzo del 25 con conseguente dormita di 11 ore.

resteranno gli abbracci, i baci, i regali e i ricordi dei Natale passati,
resterà fare colazione mentre la mamma e Tomaso ultimano l'insalata russa, 
andare allo Sherry e poi all'Hemingway, 
incontrare persone che vedo poco ma alle quali voglio molto bene 
e lo scintillio di certi sorrisi.

resterà dormire nel mio letto, il casino in camera,
il caldo primaverile e fuori luogo di Genova 
e la speranza che a San Candido nevichi.

resterà lo scambio di uno sguardo carico di (celeste) nostalgia legata a un Natale che sembra così lontano e felice,
il futuro che sognavo da sola che ha lasciato la realtà per trasferirsi in una sfumata fantasia,
graziata dal tempo ma non dalla certezza che dopotutto amici non ancora
e l'ultima canzone di questa parentesi, perché un sempre può esistere, 
anche se diverso da quello che ci si aspettava. 

resterà purtroppo anche la perdita di una persona, una persona per bene,
che nonostante avessi visto poco, 
mi conquistò da subito con una disarmante simpatia.

ora lascio che resti quel che rimane del 2014 per iniziare a immaginare il mio 2015.

beh, é un anno dispari tanto per iniziare.
a me i dispari sono sempre piaciuti.

venerdì 12 dicembre 2014

#ancheiovivopositivo - la prima raccolta

certa di non fare cosa gradita a nessuno, ho deciso di raccogliere la prima parte della mia sfida #ancheiovivopositivo nata dall'esigenza, assolutamente personale, di rispondere a coloro che hanno descritto 3 cose positive al giorno. 
una scelta senz'altro nobile, ma io sono io e sfido a modo mio. 

- ora c'è la moda delle tre cose positive della giornata; ho pensato di partecipare anche io con un bel #ancheiovivopositivo:

1. stamani mi sono svegliata di buon'ora per andare a prendermi un'eccellente colazione, che tra l'altro prevedeva marmellata biologica (7 fottuti euro); ebbene l'ho assaggiata, faceva cagare e ora vivo nella consapevolezza di essere contaminata da botulismo. 

2. quanto sopra mi porta al secondo punto: certa di finire in ospedale tra i prossimi 8 giorni, dovrò essere vestita decentemente e praticamente perfetta a tutte le ore del giorno e della notte. mi viene da piangere. 
3. tagliando il pezzo di pane previsto per pranzo mi sono portata via mezza falange, unghia inclusa, testimonianza della punizione di dio se azzardo a trangugiare un carboidrato (integrale ma complesso).



- per dare seguito, senza che nessuno me l'abbia chiesto, al capitolo #ancheiovivopositivo, ecco le considerazioni odierne:
1. stanno imbastendo i mercatini di Natale, il che, oltre a limitare gravemente la mia libertà personale togliendo di mezzo i dehors dei bar che più mi piacciono, mi porta a pensare all'imminente banda di peones che invaderà bolzano.
2. la mandria di cui sopra farà sì che non si cammini con tranquillità, sia difficile prenotare un ristorante decente e si faccia fatica a raggiungere l'unico posto che apprezzo del mercatino: il Portofranco, dove invece che farti bere quella cagata del vin brulé servono un pregevole Franciacorta.
3. ho appena letto un terrorizzante articolo sui topi di appartamento a bolzano, pare infatti che pure qui si inizi a rubare; considerando che chi vive solo e ai piani terra è facile bersaglio, sto pensando di assumere una guardia del corpo che sia brutto, non voglio dover mettermi a cantare I will always love you, e taciturno-meglio-muto, perché non voglio rotture di coglioni.


- il fatto che oggi sia lunedì basterebbe ad aprire un piccolo capitolo dell'ormai più che inutile #ancheiovivopositivo. essendo persona profonda preferisco sciorinare tre motivi alternativi: 

1. nonostante abbia 31 anni suonati, età nella quale non è ammissibile avere cotte per personaggi della televisione, soprattutto se più piccoli, stanotte ho sognato di mandare messaggi idioti su whatsapp alle mie amiche (sposate, madri, conviventi) descrivendo con dovizia di particolari scambi di sguardi inesistenti con un nuovo collega: Fedez. 
2. mentre cercavo di raccattare qualcosa di veloce-commestibile-leggero al supermercato, un'impietosa radio altoatesina ha passato maledetta primavera, uno dei due pezzi che mi costringe a canticchiare in qualsiasi situazione mi trovi (l'altro è like a prayer di madonna). inutile sottolineare l'inopportunità della cosa, lo sguardo di disgusto della vecchia Frau dietro di me che non capiva una parola una e neppure lo sgomento di uno dei pochi uomini interessanti mai visti a bolzano.
3. quanto sopra mi ha spinto a riflettere attentamente sulle stagioni delle mie fallimentari relazioni. in effetti la primavera è stata molto propizia per incontrare qualche bifolco, segue l'autunno con qualche infatuazione senza il minimo senso e l'estate con un'unica grande occasione del credevo fosse amore invece era... boh, fate voi.
ebbene, questo inverno non ci sono per nessuno, sia mai di esaurire ora quest'ultima chance (o la mia proverbiale pazienza).

- mi sarebbe piaciuto risparmiarvi e soprattutto risparmiarmi un altro appuntamento con #ancheiovivopositivo, ma i fatti delle ultime ore mi obbligano all'aggiornamento: 
1. dopo un'estate di merda e un autunno tremendo, speravo non si sbagliassero coloro che annunciarono neve in abbondanza. naturalmente a pochi giorni dall'apertura degli impianti sono stata smentita subito visto che di neve non c'è manco l'ombra; questo conferma la mia personalissima tesi per cui chi fa un annuncio di qualsiasi genere in grande stile si porta sfiga da solo. 
2. quanto sopra mi porta subito a pensare al mio errore nell'annunciare un appuntamento con una nuova conoscenza. appuntamento che da primo è diventato ultimo quando mi è stata posta la domanda "quindi perché sei single?". Sconcertata dal quesito (ma che cazzo di domanda è?) ho lasciato che la mia risposta "beh, so perché lo sei tu" facesse il suo dovere.
3. ogni volta che mi sento al massimo 21 anni vengo puntualmente smentita da: piccoli bastardi che mi danno del lei, cervicale bloccata causa umido e fenomeno del punto sopra che tra le altre cose pensa bene di dirmi "direi 32 anni, ma ben portati eh".

- nella generale e comprensibile noncuranza di chiunque nei confronti dell'ormai deprecabile ‪#‎ancheiovivopositivo‬, mi sento di aggiornare lo stesso gli amici (che temo cominceranno a essere sempre meno) sui fatti delle ultime ore: 
1. il penultimo scambio di messaggi con il genere maschile, dei quali giustamente ve ne fregherà meno di zero, è stato "ciao cara, cosa fai stasera?" - "altro". al di là dell'utilizzo di cara nel senso sbagliato, se mai sono cara quanto una cosa che non puoi permetterti, detesto ammettere di essere un genio nelle risposte perché questo implica la pochezza dei personaggi che raccatto. 
2. ieri notte sono stata così male che ho deciso di rimanere a casa la mattina per recuperare qualche ora di sonno perso. peccato che il nonno non riuscendo a entrare per ritirare la posta, si sia attaccato al campanello con ammirevole caparbietà, dimostrando il suo disaccordo nel mio diabolico piano. le occhiaie che mi hanno accompagnato tutto il giorno però si sono dimostrate comprensive. dopotutto mio nonno è il più figo.
3. ieri, non so né perché né se debbo fare ammenda, sono inciampata su un post di selvaggia lucarelli che parlava degli errori sulle relazioni. diceva che bisogna smettere di pensare di disturbare, di invadere, di spaventare... dopo aver pensato "daicazzo, allora non sono l'unica!" ho letto che parlava degli uomini.
non avessi le tette sarei già in crisi.

- continua la quantomai irritante saga del ‪#‎ancheiovivopositivo‬, al solito senza che nessuno l'abbia chiesto. (se è irritante per voi leggerla, figuratevi per me viverla):
1.ieri notte mi sono sentita giovane e sono andata in discoteca con gli amici di mio fratello. ho raccattato un elemento (ovviamente un caso umano) che alle 13 di oggi vantava 5 chiamate senza risposta e 6 messaggi. Colpo di genio vero "scusa, ti ho chiamato per sbaglio"... 5 volte?!
2. dopo anni su macchina di proprietà e taxi, decido di prendere un bus per tornare a casa. il ragazzetto vicino a me ha iniziato a sputare per terra, riconoscendo il gesto come inusuale,  mi sono allontanata e... sì: ha vomitato dentro l'abitacolo il panettone di dieci natali fa. un gran bel momento insomma. ah, io poi sono scesa e ho preso un taxi. 
3. stupita di essermi bevuta mezzo litro di acqua gasata in meno di 10 minuti, ho controllato la borsa. no, il problema non è stato avere una sete abnorme. è stato non chiudere la bottiglia e inondare così svariati oggetti inanimati (ho salvato giusto l'iphone e la mia voglia di sorridere per non bestemmiare).

sono certa che ci sarà un secondo capitolo. 
perché vivere positivo è importante. 

martedì 9 dicembre 2014

il tempo per te.

il più grande prenditore per il culo di sempre è il tempo. 

non parlo di quando è usato da un’altra persona, perché lì è l’altra persona a prenderti per il culo spesso con semplici parole come per sempre, mai, subito
né quando ti viene chiesto per qualcosa, perché lì diventa solo una scusa, 
magari attraverso tra poco, domani, dammene un po’ di più che devo pensare

no, io parlo del tuo tempo. 

quello che decidi di perdere dietro a qualcosa, o qualcuno, che non avrai mai, 
che hai deciso non essere sufficiente per capire quello che vuoi e di cui hai bisogno, 
quello che ti concedi per elaborare un lutto, una perdita o una fine. 

quello che ti sembra non passare quando cerchi di riempire un vuoto, 
che passa troppo veloce quando sei felice di essere con qualcuno, 
un fidanzato, tua mamma o la tua amica
e quello che a volte sembra fermarsi per lasciare spazio solo a un’emozione, 
la paura durante un incidente, l’amore durante un abbraccio, la commozione ascoltando una canzone. 

quello che ti cambia, il colore dei capelli, la pienezza del viso e il modo di pensare, 
che rivorresti indietro, per renderti conto prima, per cercare di capire, per non fare quell'errore
e quello che passando ti ha migliorato, rendendoti più sicura, capace di prendere decisioni importanti e magari fatto dimagrire. 

quello che a volte ti scappa via dalle mani senza che tu ti renda conto, o senza che tu riesca a smettere di sognare, 
che ritorna indietro tutto insieme travolgendoti così forte che ti fa straripare, gli occhi per intenderci,
e quello che passa. passa e basta. 

quello che è troppo lento per togliere lo spazio che hai dato a una persona, 
che ogni tanto ti sembra di ricascarci perché confondi quello spazio con nostalgia, 
quello che ti fa vacillare per qualche ora, 
perché la nostalgia di cui sopra e il telefono sono due pessimi compagni di serata,
quello che ti sveglia di notte per farti capire che la tua io è già nel futuro, 
che mica si fa fregare da un ricordo, lei. 

è il tuo tempo, quello che decidi di disporre come vuoi tu, 
che ti è servito a diventare come sei;  
e anche se ti ha preso spesso per il culo, 
non è stato sprecato mai.