sabato 29 settembre 2012

Le manie sono come i fiori, nascono da sole e crescono con noi


e quindi é per questo che...

che in inverno se dormo sola lo faccio sempre con i calzettoni
che ho bisogno di mettere un cuscino di traverso se il letto é almeno a una piazza e mezzo, 
che bevo la spremuta solo se é passata perché i pezzettini mi fanno venire i conati
ma visto che non ho molta voglia di farlo e mia mamma reputa inaccettabile farlo per me, non bevo spremuta da circa 15 anni. 

che detesto i piedi, tutti i piedi della gente, quindi non li guardo mai, 
che non mi faccio toccare dai piedi di nessuno e non permetto che mi vengano toccati sotto il collo. 

che ho paura, ma paura vera, del temporale 
e quindi quando piove chiudo tutte le finestre, stacco le spine di qualsiasi elettrodomestico e dormo poco. 

che quando esco dalla doccia, qualsiasi ora sia e in qualsiasi momento della giornata, mi lavo i denti 
e metto il mio profumo, anche prima di andare a letto, quasi volessi lasciare traccia di me sulle lenzuola, 
e che sono intollerante al grano, all'olio, al pollo e alle uova, 
ma ogni tanto mangio lo stesso.

che detesto soffiarmi il naso e ho imparato a farlo non prima di 3/4 anni fa, 
che pretendo di farmi sbucciare frutta da chiunque sia a tiro, 
e se non c'é nessuno preferisco la frutta che non sporca le mani. 

che odio profondamente chi é nel mio letto e può dormire più di me, 
e che se sono malata di notte mi lamento sempre. 

che succede di svegliarmi perché rido troppo o perché parlo, 
ma quando mi sveglio perché rido non ricordo mai il motivo. 

che dò soprannomi insopportabili a chiunque, 
faccio commenti sgradevolissimi e sorrisi a caso, non necessariamente tutto insieme,
che odio parlare al telefono e preferisco scrivere messaggi, 
che prima di chiedere il lavoro di una persona chiedo per che squadra tiene
e che tutte le partite in tv o le guardo seduta per terra o in piedi in trance agonistica. 

che l'odore del latte caldo mi fa abbastanza schifo, 
che quello delle macchine nuove mi dà un po' la nausea 
e che ho una passione smisurata per tutte le cose più costose, ma giuro che non é colpa mia, non lo faccio mica apposta. 

che riesco a innamorarmi anche solo di un'idea, un colore e un sogno, 
quindi figurati un po' se non riesco a innamorarmi delle persone, 
che andare allo stadio mi trasforma in una personcina ben poco raccomandabile 
e che guardare e riguardare i film che reputo più belli é una cosa che adoro. 

che ho il terrore, e quando dico terrore dico terrore, dei gechi, 
che se vedo un pesce in acqua non faccio il bagno e che potrei annegare in 5 cm d'acqua per la paura, 
che il mio entusiasmo per le cose é a tratti disarmante, 
e che leggo sempre l'oroscopo ma quello della gazzetta resta il migliore.  

che non sono capace a fischiare, la mania non é tanto questa, quanto continuare a provarci, 
che guardo solo selezionatissimi telefilm, che non mi piacciono i cartoni animati 
e che non riesco quasi mai a sentire la fine di una canzone se sono in macchina. 

che per cucinare e bere bene posso anche essere da sola, 
che non ho paura di farmi male in generale, ma ho paura di rompermi il mignolo della mano, il ginocchio e di tagliarmi un pezzo di lingua con i denti. 

che  non mangio quegli alimenti che a mio insindacabile giudizio possono farmi soffocare, 
tipo pasta lunga, cozze, carne (a meno che non sia tenerissima) e certi salumi, come il crudo e la pancetta
e che se devo prendere pastiglie troppo grosse le sminuzzo per lo stesso motivo.

che adoro farmi tirare su le coperte mentre dormo, é proprio una fissazione, 
che scrivo la data e il luogo sulla prima pagina di un libro che comincio e la data e il luogo di quando lo finisco, 
e che inizio sempre leggendo l'ultima parola.

che non mi addormento mai senza aver letto qualcosa, 
che adoro infilare i piedi nella sabbia e immergere un dito nella panna montata, 
che bevo un giorno sì e uno no il caffé macchiato, 
che so scrivere perfettamente usando i numeri al posto delle lettere
e che quando guido per parecchi chilometri ho necessità di ascoltare musica discutibile. 

che ogni tanto parlo da sola, e che discorsi pazzeschi che mi faccio, 
e che quando pulisco casa lo faccio ballando. 

che quando incontro qualcuno che mi piace, 
sia esso un amico, qualcuno che mi interessa, un collega, o uno sconosciuto, 
dò tutta me stessa. 
che poi la mania vera é continuare a fare tutto, perché mi piace così. 

lunedì 17 settembre 2012

Grazie perché


perché quel giorno, sull'autobus, mentre andavate chissà dove, avete deciso di chiamarmi Carolina
e perché quel nome, che tanto non mi piaceva da bambina, ora lo sento proprio mio, 
quasi fosse tagliato su misura per me, 
quasi fosse quel vestito perfetto che tutti vorrebbero avere, adatto a una grigliata sui prati e a una serata di gala. 

perché avete deciso di farmi buttare giù dal trono a 1 anno e mezzo regalandomi Bibi (anche se é stato un regalo problematico) 
senza permettere a nessuno di viziarmi troppo e di farmi crescere come una bambina capricciosa, 
che sarebbe certamente diventata una donna molto più impossibile di quello che già sono. 

per avermi fatto ascoltare la vostra musica, quella dei grandi, già quando ero piccola, 
e per essere venuti ai concerti con me,
per avermi coccolata la notte quando soffrivo di insonnia e tutte le volte che sono stata male, dai 6 mesi ai 29 anni,
per avermi dato quelle sberle "che sono per il tuo bene", 
anche se quel bene l'ho capito molto dopo. 

per avermi trattata da bambina, ma non da principessa, 
per avermi portata allo stadio quando ero piccola e avermi fatto innamorare del significato di quella Sampdoria, 
che ancora mi fa vivere di una felice nostalgia. 

per avermi educata al rispetto per gli altri, per le cose degli altri e per le vite degli altri, 
ma anche per avermi insegnato a difendere le mie idee e la mia dignità: e se questo significa dire un vaffanculo, posso dirlo a chi voglio. 

per avermi sempre raccontato le storie di famiglia, 
dagli episodi più duri agli aneddoti più divertenti, 
perché noi siamo il prodotto di scelte che hanno fatto i nostri antenati. 
ma grazie anche per avermi detto che certe cose le possiamo scegliere noi, per esempio come vivere, sorridere e amare. 

per avermi detto quei no che non capivo, 
e per avermi fatto capire che dietro a ogni sì c'era molto più che una sola parola. 
per avermi lasciato libera di sbagliare, soffrire e capire, 
per non aver interferito con i miei errori e le mie convinzioni. 

per avermi guardata crescere e diventare più o meno donna, 
anche se ai vostri occhi, siano essi qui o lassù, sarò sempre Pinato, la bambina che si é buttata giù dal letto di faccia due notti di fila. 

per avermi insegnato che le persone sono molto più di quello che sembrano, 
che bisogna sentirsi a proprio agio con tutti e che affrontare la vita con un sorriso é molto meglio. 

per avermi lasciato tra i ricordi più belli la cena durante la quale ci avete detto che sarebbe arrivato un regalo, 
che poi pesava 4 kg e 370 gr. e avete chiamato Francesco. 

per avermi fatto passare, volenti o nolenti, esperienze che mi hanno segnata, 
formata e fatto diventare quella che sono e per avermi chiarito quali sono i veri valori della vita. 
ma quelli  che contano davvero. 

per avermi insegnato che il dolore anche quando é insopportabile, si può superare ma non contrastare, 
per avermi mostrato che chiedere aiuto non é un segno di debolezza
e che avere paura fa parte del coraggio. 

per avermi trasmesso la passione per i viaggi, 
per avermi fatto imparare che anche se le radici sono in un posto, 
i rami degli alberi possono essere ovunque noi vogliamo. 

per avermi fatto capire che la qualità non costa niente, dipende solo da quello che vogliamo, 
per avermi raccontato tutti i lieti fine delle favole, ai quali credo ancora, 
e che se abbiamo un sogno non dobbiamo avere paura di rincorrerlo. 

per avermi accettata così, con tutti i miei difetti, 
e per avermi voluto bene anche per questo, 
per tutte le volte che quando vi ho detto che non avevo niente avete insistito e non vi siete fatti fregare da me, a costo di sentirvi dire di non rompere,
per avermi sopportata negli anni dell'adolescenza quando ero veramente una ragazzina scema e insostenibile, 
e per avermi supportato gli anni dopo. 

per aver cucinato i miei piatti preferiti quando ero giù, 
per avermi offerto l'aperitivo in caso di giornate no ma anche in caso di eventi da festeggiare, tipo uno scudetto, un esame passato o la fine di una storia sbagliate, 
ma grazie anche per avermi offerto l'aperitivo solo per il piacere di stare insieme e raccontarci le nostre giornate.  

per avermi telefonato e fatto ridere anche solo raccontando storie idiote  dei miei fratelli, 
e per avermi dimostrato che un bicchiere di vino non risolverà proprio tutti i problemi del mondo ma almeno ti calma per 10 minuti. persino prima di un esame all'Università, persino quando sei ricoverato e ti portano l'aperitivo in corsia. 

per avermi insegnato che la televisione a cena non si guarda, perché a cena si parla, 
per non avermi fatto mangiare il culetto della banana e dei wurstel, 
per avermi lasciato guardare le partite in televisione seduta per terra con il panino di Sotto Ripa. 
certe abitudini non mi lasceranno mai. 

per avermi cresciuta come sono e per aver cresciuto così anche i miei fratelli, 
e per aver insegnato a tutti e tre a volerci bene e a essere uniti, anche da lontano. 
dopotutto le botte che ci siamo dati sono servite anche a questo. 

e grazie soprattutto per avermi insegnato che tutto passa, tranne la morte,
ma, pensa un po', che spesso grazie a tutto quello scritto sopra, si può superare, addirittura senza mettere la freccia.
e dopo un po' di tempo lo si fa anche con il sorriso.  

giovedì 6 settembre 2012

Da bambini é molto meglio


la mamma che mi baciava la fronte e stabiliva quanta febbre avevo, con poteri che francamente hanno solo le mamme, 
la merenda con la Camilla del Mulino Bianco, perché quando stavo male era l'unica merendina possibile,e il té caldo, che mi ha sempre fatto schifo, ma fa molto malato e quindi da malata lo bevevo. 

la coperta che mi buttavano addosso quando mi addormentavo in ogni angolo della casa, 
ciondolare tutto il giorno in pigiama dal divano al letto e dal letto al divano, 
scappare dalla stanza all'urlo di "vai via che faccio girare l'aria" e tornare infilandomi a stento nel letto appena fatto, 
la telefonata al compagno di scuola per sapere i compiti del giorno dopo, 
e la bellezza di avere a disposizione kg di gelato in caso di placche in gola. 

il riso in bianco con il limone e le patate schiacciate, che se me lo fa la mamma è fottutamente più buono di quando lo faccio io, 
svegliarmi alle 10,00 e trovare la focaccia per colazione "ma scegli tu, solo se stai meglio...se no biscotti del Lagaccio e camomilla col limone", (come no!)
la goduria MASSIMA di sentire che Bibi si svegliava per andare a scuola e io potevo dormire come i pazzi. 

la mela grattugiata, che non capisco come, ma guarisce sempre un po' tutto, 
dormire con il peluche che mi scaldava e aggiungere coperte su coperte, 
farmi venire una crisi isterica  (e farla venire agli altri) se la dottoressa prescriveva il collirio
e i giornalini/le riviste che venivano commissionati a papà e che regolarmente sbagliava. 

poter star alzati un po' di più a vedere la tv con i grandi per poi crollare rovinosamente sul divano dopo 5 minuti, 
i deliri di notte che richiedevano per forza l'aiuto di un genitore, 
le corse in bagno in braccio a qualcuno in caso di nausea atroce,
le volte che non stavo così male e potevo andare in ufficio con papà a fotocopiarmi le mani e la faccia. 

essere messa vicino a mio fratello per farmi ammalare insieme in caso di varicella, quarta-quinta-sesta malattia
salvo poi vivere da reclusa in caso di banale influenza, con minacce del tipo "se giochi con Ste le buschi che si ammala anche lui", 
mettermi la felpa della Samp anche in Estate e vivere con il calzini di lana. 

passare gran parte di tutti i Carnevale a casa, malata ma vestita, perché a Febbraio i bambini si ammalano sempre prima di partire per la settimana bianca, 
odiare profondamente lo sciroppo Bactrim e il suo pessimo sapore (ma possibile che dopo anni faccia sempre così schifo?)
farmi passare la spremuta dalla mamma, perché la spremuta fa bene, ma io i pezzettini non li voglio.

insomma, da piccola quando mi ammalavo ero coccolata.

e ora? felpa della Samp, filetto di carne piemontese al sale e mela grattugiata. 
e vediamo chi guarisce