giovedì 30 aprile 2020

bye bye my friends

tre anni di lavoro, 
tre sedi diverse 
e una pandemia. 

tre anni di confronti, scontri e pugni sul tavolo, 
di bestemmie, parolacce e sfide a calcetto, 
di birrette prima, a volte durante e spesso dopo una giornata di lavoro. 

tre anni di pranzi fuori, schishette (cit.) e torte per i compleanni, 
di sale riunioni occupate, contro-feste di Natale e sushi il venerdì, 
di confessioni rubate, fantacalcio e rose per i compleanni. 

tre anni di partenze, arrivi e visi nuovi che diventano familiari, 
di cartelloni scritti e attaccati, di risate sonore e sigarette in veranda, 
di commenti acidi, gossip selvaggio e sbuffi. 

tre anni di collette per i compleanni, di aperitivi clandestini in zona relax e pre-aperitivi rispetto a quelli ufficiali, 
di stress, scadenze da rispettare e ansie generali, 
di cazziatoni, complimenti e "non ti preoccupare, ti aiuto io". 

tre anni di nottate in ufficio, di gare sfidanti e di tensione da battere, 
di "ci sono, se hai bisogno", di pesto anche senz'aglio e di cioccolato per coccolarci, 
di "parliamone un secondo", "vaffanculo mollo tutto" e "come sei figa oggi".  

mai come ora mi rendo conto di come il luogo di lavoro possa diventare una famiglia, 
mai come ora mi rendo conto di come dei colleghi possano diventare amici, 
mai come ora mi rendo conto di come mi mancherete tutti voi. 

tutti voi, che siete ogni persona che ho incontrato, in questi tre anni di noi. 






sabato 25 aprile 2020

scatti di quarantena

scendere a Genova per dar retta alla mamma, 
la felicità di lavorare da casa per quella che doveva essere una settimana 
e benedire il nostro capo che ha deciso di farci vedere in video ogni mattina, garantendo così un minimo di dignità all'outfit.

gli aperitivi con i colleghi che mi mancano, 
quelli con i miei ex colleghi che, mannaggia a loro mi mancano di brutto,
la paura di stare a casa da sola così tanto tempo.

i fiori per festeggiare un grande successo mandati dalla mia B, con un biglietto che ogni tanto rileggo perché mi rende immensamente felice, fortunata e orgogliosa di un'amicizia così pura, 
i pansotti con il sugo di noci lasciati sulla porta dalla mia Magi, con un biglietto con tutte le parole migliori, quelle del cuore
e il mix di negroni arrivati da Simo, che mi conosce e sa cosa mandarmi per farmi contenta. 

l'arrivo della mia bellissima nipotina Blue, 
le immagini e i video che la ritraggono mentre affronta il mondo gridando, com'è giusto che sia
e il dispiacere di non poterla cullare un pochino tra le mie braccia. 

l'acqua lasciata sul pianerottolo "così non devi camallartela" di Corra, 
la focaccia con le cipolle e la torta di riso di Manu, in cambio di vino e sigarette
e la fortuna di avere trovato amici sinceri nei miei vicini di terrazzo, che a Pasqua mi hanno coccolata con la loro grigliata che è stata anche la mia. 

sentire mio fratello, quello piccolo, al telefono e pensare sia impossibile sia davvero papà, 
le note vocali di Tod con tutti i suoi suggerimenti in cucina, svarioni e non,
e il compleanno della mia mamma vissuto da lontano ma vicino con il cuore.

la panciona gigante della mia Francesca, che aspetta un baby vitellino che non vediamo l'ora di conoscere, 
le telefonate con le mie amiche del cuore di Bergamo, veicolo di tutto l'abbraccio che mando alle persone che lì ci vivono e a cui voglio bene 
e le chat "tra stronzi", che tra stronzi ci si intende meglio.

il sole che ho preso in questi giorni, soprattutto per non truccarmi più, 
la scoperta di burrata e stracciatella, che forse era meglio di no, 
e le chiacchierate con il nonno Franco, che è il mio eroe da sempre e per sempre lo sarà. 

io che cambio lavoro accettando una nuova sfida, in un momento in cui non sarebbe stato possibile anche solo immaginarlo, 
che cucino con amore ogni cosa che mi preparo, riscoprendo la stessa emozione di quando lo facevo per gli altri 
e che sono innamorata, dell'unica persona che avrei voluto con me in questi due mesi, a mio (e suo) rischio e pericolo. 

io che so esattamente come sono cambiata in questi due mesi. 
più solidale, 
più empatica 
e certamente più stronza. 
migliore, insomma. 






mercoledì 1 aprile 2020

l'effetto Blue

"c'era una volta una piccola e minuscola noce, che ancora nessuno sapeva se sarebbe stata maschietto o femminuccia, e riusciva già a riempire d'amore le vite della sua mamma e del suo papà. 

non appena questa minuscola noce ha deciso di diventare una piccola nocciolina femmina, ha iniziato a emozionare, settimana dopo settimana, anche tutti i componenti delle due famiglie - allargate e sparse per il mondo - facendo fantasticare ognuno di loro sui suoi occhi, il suo carattere e il cocktail di somiglianze. 


quando alla piccola nocciolina è stato dato il suo nome Blue ogni giorno che passava sembrava che anche tutti gli amici della sua grande famiglia la conoscessero un pochino di più: per le abitudini invisibili che già cominciava ad avere, per gli aneddoti legati ai suoi genitori e per una velata, ma più o meno condivisa, passione per i segni zodiacali e per i numeri primi.


il 31 marzo del 2020 la piccola Blue Lanzoni ha deciso di nascere, in un momento in cui anche nascere sembrava un po' più complicato del solito; così, tra video chiamate e aggiornamenti distanti, ha urlato alla vita presentandosi con forza e fregandosene di quello che accadeva intorno a lei. 


proprio perché è nata quel giorno, di quel mese così strano e di un anno così difficile, l'amore ha contagiato un po' tutti quelli che orbitavano attorno a lei, anche se orbitavano attorno a lei per puro caso creando un effetto che ha un nome preciso.

per tutti è l'effetto farfalla, io lo chiamo effetto Blue."

ecco la favola che un giorno ti racconterò per farti addormentare quando proprio non ne vorrai sapere o quando invece me la chiederai perché parla di te. 

farò molto altro, si intende: ti cambierò il pannolino prendendoti in giro, 
ti regalerò un paio di scarpe inutili ma bellissime
e immergerò (di nascosto) il tuo ciuccio nello Champagne per abituarti al meglio. 

ti verrò a prendere a scuola facendoti una sorpresa, 
ti porterò a Boccadasse a prendere un aperitivo (tu succo, almeno fino ai 14 anni)
e ti racconterò qualche aneddoto divertente sul tuo papà. 

ti prenderò per mano mentre andremo a trovare lo zio Ste, 
ti coprirò se per caso farai una stronzata, ma sempre dicendoti di chiedere scusa alla mamma
e non vedrò l'ora di andare nella Sud con lo zio e il papà. 

farò tutto questo e molto, molto di più...
per ora posso solo dire che già prenderti in braccio sarà meraviglioso. 

cin cin Blue, benvenuta. 

con tutto l'amore che c'è,
zia Carolina