mercoledì 13 luglio 2016

issare l'àncora

l’àncora alla quale mi aggrappo in caso di confusione é il mio passato. 
cioè, a volte anche l’oroscopo, ma principalmente il mio passato. 

una delle cose che ho smesso di fare è evocare i momenti più tristi per avere la scusa di farmi un pianto liberatorio senza alcun motivo ed è stata una piccola impresa; 
questo non significa che non ricordi nulla perché come ampiamente raccontato la memoria non fa selezione
solo non la uso come strumento di sfogo. 

tuttavia tendo ancora ad aggrapparmi ai ricordi più felici del passato per permettere di sopire i momenti irrequieti del presente ed evitare che mi infondano ansia per i giorni del futuro.

ma ora è arrivato il momento di smetterla. 

è arrivato il momento di smetterla perché non c’è nulla di promettente nell’usare stracci di una felicità ormai logora per farsi una coperta che pensi ti potrà far dormire la notte, 
o cercare negli occhi delle persone che conosci gli sguardi di persone che non fanno più parte della tua vita perché lontane o passate o non più qui,
o ancora vivere di una tagliente malinconia che distorce i ricordi e li trasforma in futili necessità di cui si pensa di avere bisogno. 

è arrivato il momento di smetterla perché la lucidità del presente non può essere offuscata dalla confusione di un’euforia che non c’è più sottraendo entusiasmo alla voglia di vedere il futuro, 
o perché certe cose non succedono più ed è questo che le rende dolci, tipo la Samp dello scudetto, Alberto Tomba o gli anni del sabato ti veniamo a prendere a scuola con i panini e poi si parte, 
o ancora perché, semplicemente, non occorre rivolgersi sempre a quello che è stato, per quanto sia parte di noi e ci abbia formato. 

è arrivato il momento di smetterla perché, diciamocelo, da dietro non arriva mai nulla di buono. 

è arrivato il momenti di issare l'àncora, tanto da qualche parte si va.