lunedì 24 dicembre 2018

buon Natale

il Natale sono le persone della nostra vita: quelle a cui vogliamo bene da sempre, quelle che scegliamo di avere vicino e quelle che amiamo. 

il Natale sono i sorrisi sicuri di chi incontriamo per strada e neanche conosciamo, gli abbracci stretti dentro i quali vorremmo stare ancora un po’ e gli sguardi emozionati di chi non usa le parole.

il Natale sono i pezzi di famiglia sparsi per il mondo che sentiamo comunque vicino, gli amici che tornano a casa e vogliono vederci, chi non c’è più e siamo certi che ci stia salutando da lassù. 

il Natale dovrebbe essere ogni giorno, si sa, ma è bello che ci sia un’occasione all’anno che ci ricorda quanto di buono ci sia al mondo. 


il Natale è dei bambini: auguri a tutti i bambini che siamo stati e che sono ancora nascosti dentro di noi.

domenica 16 dicembre 2018

la sindrome della persona fantasma

la sindrome della persona fantasma è sentire la mancanza di qualcuno senza che tu, 
quel qualcuno, l'abbia mai avuto: te ne stai lì, solitamente inebetito da una sensazione di vuoto, anche se non sai se quel vuoto sia mai stato riempito. 

la sindrome della persona fantasma è credere che esista la tua metà, da qualche parte nel mondo: sai che c'è, anche se forse non la conosci ancora, sai che è proprio giusta per te, anche se tu giusta non ti ci senti mai e sai che quando la vedrai la riconoscerai, anche se forse non sarete subito voi. 

la sindrome della persona fantasma è fare tentativi per capire se un abbaglio è verità: ti piace tanto qualcuno e pensi perché no, salvo poi non riuscire a mediare i caratteri e mollare la presa, ti senti guarita da qualcosa che non è andato e ti butti in un altro errore, che solo sbagliando si impara e insisti a non accontentarti mai, perché sai di non aver ancora avuto quello che volevi. 

la sindrome della persona fantasma è estenuante, intensa, dolorosa, strana, divertente, eccitante, devastante e unica. quando, però, riesci a darle il valore che merita senza che ti importi di quanto tempo tu ci metta, la prendi per la tua migliore amica. 

perché alla sindrome della persona fantasma, se sei molto fortunato, un giorno dirai: "grazie, è stato bello ma ora vattene a fanculo."  
succede quando alla persona fantasma dai un nome, un cognome e un futuro. 
con te. 



martedì 11 dicembre 2018

come la musica così l'amore: certe sensazioni a parole non rendono

pensa al concerto più bello a cui sei stato finora, in tutta la tua vita. 

pensa alla meraviglia di essere lì: così tanta gente attorno, che quasi ti sembra illogicamente di conoscerla tutta, la birra per stemperare l'emozione che senti, che qualcosa da bere ci vuole sempre e sentirti anche un po' solo per scelta, per goderti un'emozione così intensa e intima. e tua. 

pensa al viaggio che lì ti ci ha portato: la musica in macchina per anticipare un'ondata di sensazioni, il pacchetto di sigarette di riserva perché già sai che forse un po' di nervoso, 
di quello buono, ti assalirà quando meno te lo aspetti e la felpa se per caso dovessi avere freddo, anche se sei sicuro di no. 

pensa alla cura con cui ti sei preparato per quell'evento così tanto desiderato, voluto e sognato: l'abbigliamento studiato per cercare di essere il più attraente possibile, il trucco delle grandi occasioni ma non troppo che se no non saresti tu e la playlist giusta per accompagnare ogni singolo momento. 

pensa alle immagini che ti hanno accompagnato da quando sapevi che ci saresti andato: 
la paura di deludere e di essere deluso, la forza con cui cerchi di non permettere a quella puttana di aspettativa, sia essa positiva o negativa, di crescere dentro di te e le parole che hai dipinto in aria per sceglierle preventivamente e non rischiare di rimanere senza. 

pensa a tutta la strada che hai fatto per arrivare a quella musica: il giorno che l'hai conosciuta, quasi per caso, e che ti è rimbalzata in mente per un bel po', il momento in cui l'hai sentita con occhi diversi e il corso degli anni durante i quali, ogni tanto, ti tornava dentro. 

pensa al vostro primo incontro, finalmente: riconoscervi prima ancora di vedervi perché l'aria è solo vostra, il cuore in subbuglio che tra un po' forse ti scoppia dall'emozione e le mani che tremano anche se cerchi di nasconderlo. 

pensa a quel concerto che è stata la volta più bella, più perfetta, quella che ti toglie il fiato e ti fa sentire immortale. 

ecco, pensa a quando questo ti succede con una persona. 
quando le parole non rendono, insomma. 



domenica 2 dicembre 2018

quel giorno che le mie parole le ha cantate qualcun altro

quando le parole ti si palesano in testa così forti e prepotenti e sincere, che tu non sai dar loro il senso che meriterebbero. 
quando il vento ti ghiaccia le mani e le gambe ma non i pensieri e tu, mentre cammini, sai cosa dire ma non come farlo. 
quando senti che ti manca qualcuno ma tanto e tu non è che fossi molto abituato a sentire mancanze, figuriamoci se così intense. 
quando non sai bene cosa dire e una canzone ti viene in soccorso, parlando per te. ecco cosa succede quando, per la prima volta, affidi le tue parole a un cantante. 
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i could wait a thousand years, my love
i'd wait for you
i could stand in just one place, my love
and never move
as the fire burns around us in the dark
one part is the world and one's my heart
(...)

'till doomsday comes