mercoledì 28 settembre 2016

la non-carta di identità

nella psicologia contemporanea l’identità  è l’espressione per designare la consapevolezza di un ente razionale di essere sempre il medesimo e distinto da tutti gli altri. 

sempre il medesimo che era prima di inciampare su una delusione, 
distinto dagli altri per la reazione che ne è derivata. 

distinto dagli altri perché non cede alla tentazione di attuare giochetti forse di successo ma certamente patetici, 
sempre il medesimo di quando si è voltato indietro scegliendo sé stesso e non l’infelicità. 

sempre il medesimo di quando da piccolo credeva così tanto nel prossimo da prendere la mano degli estranei e farsi portare in giro, 
distinto da quegli altri che vedono il malaffare in qualsiasi parola, gentilezza o sorriso. 

distinto dagli altri, quelli che non riescono a godere di quello che hanno, 
sempre il medesimo di quando non aveva paura di mettersi a ballare in una stanza ferma se sentiva una canzone che gli piaceva. 

sempre il medesimo di quello che da bambino rimaneva male per un no o un castigo non meritato, 
distinto da chi si lamenta della propria vita senza fare qualcosa che possa cambiarla. 

distinto dagli altri per i suoi gusti in fatto di cibo, musica e vestiti,
sempre il medesimo di quello che affondava il cucchiaio nella Nutella di nascosto (anche se ora lo fa di nascosto da sé stesso). 

sempre il medesimo di quello che è sempre stato in tutte le relazioni della sua vita, 
distinto dagli altri che rinnegano le proprie passioni a seconda di chi è loro accanto. 

distinto dagli altri, quelli che non cambiano mai idea per superbia, 
sempre il medesimo di quello che ha imparato a chiedere scusa ed è ancora capace di farlo.

sempre il medesimo di quello che si emozionava a mettere piede allo stadio, 
distinto da quelli che tifano una squadra di merda. 

nella psicologia contemporanea l’identità è l’espressione per designare la consapevolezza di un ente razionale di essere sempre il medesimo 
e distinto da tutti gli altri: non c’entra sesso, altezza, nome e cognome 

non c’entra niente sesso, altezza, nome e cognome. 
c’entra come sei nato, come non ti sei fatto cambiare nonostante tutto e come ti distingui dagli altri; 
c’entra cosa ti piace, se riesci a dare il meglio di te a tutti e come riesci a ridere dopo una tempesta. 

l’identità, per me, è tutto. 
e tutto non può essere di carta. 

martedì 13 settembre 2016

#CookTheMountain's impression

Pusteria, strada forestale, un po' di Badia e passo Furcia, 
presentazioni, strette di mano, baci e abbracci, 
sorrisi, molti sorrisi, chiacchiere e qualche sigaretta. 

spumante di mela, pullman gigante, foto di gruppo e Schöneck, 
parole in italiano, inglese, tedesco e qualche azzardo, 
stelle che brillano che di più non si può, whatsapp alle 4,15 del mattino e si comincia davvero. 

messaggi, telefonate, piccoli errori di percorso e impianti di risalita, 
museo a 2000 metri di altezza, diretta Facebook e panino così semplice da essere divino, 
Sole, altalena, rifugio Graziani e birretta per fermarsi un attimo. 

Chefs, ospiti, tartare di cervo e cuore di stambecco, 
aria troppo fresca, sigarette, grappa e discesa a valle, 
stelle che brillano che di più non si può, albergo e una notte troppo corta. 

colazione in quota, idee creative, scambi di opinione e applausi per tutti, 
nuovi arrivi, strette di mano, sorrisi di intesa e il Monte Elmo da lontano,
servizio al tavolo, carbonara di montagna e un kaiserschmarrn che mi ha fatto pensare che lassù, da qualche parte, esista un Dio del kaiserschmarrn. 

passeggiate di gruppo, lezione degli esperti, merda di mucca ovunque e cavalli in lontananza, 
aria fredda, di quella che fa bene, bollicine, fotografie di backstage e qualcosa di nuovo, 
stelle che brillano che di più non si può, una cena per la quale non trovo le parole e un ringraziamento vero. 

stelle che brillano che di più non si può, chitarra, grappa e carbonara notturna. 

stelle che brillano che di più non si può, Cook the Mountain, vecchi amici e nuove conoscenze. 

stelle che brillano che di più non si può.