martedì 29 luglio 2014

dei talenti

il mio talento è realizzare sogni. 
sì, degli altri. 

è successo con i colleghi della pausa caffè che uno via l’altro mi hanno lasciata a fumare da sola per cambiare di nuovo città, 
rincorrere il proprio sogno 
o semplicemente per tornare a casa. 

è successo con chi mi ha frequentato o è stato il mio fidanzato che ha trovato la propria felicità, 
facendo figli in men che non si dica, 
celebrando un matrimonio
o riscoprendo un mai sopito amore per la propria ex. 

diciamo che poteva andare meglio, 
per esempio avrei potuto avere il talento di cantare molto bene, 
di essere la migliore in uno sport grazie alla mia costanza e dedizione
o di far innamorare di me le persone di cui mi innamoro. 

a dirla tutta anche peggio, 
per esempio avrei potuto avere il talento di disintegrare i coglioni del prossimo anche solo con la mia presenza, 
di essere inutilmente melensa e amorevole con chiunque 
o di non avere il pregevole dono di stare zitta quando tacere è l'unica opzione disponibile. 

è molto nobile da parte mia, nonostante non faccia nulla perché questo accada, 
contribuire a scelte di vita che rendano felici le persone, 
anche se questo mi lascia a fumare da sola e a vedere la felicità altrui, di cui poco mi frega, ma tant'è. 

facciamo che la prossima vita non rinasco me ma una persona che ha a che fare con me?

perché diciamocelo, è una bella botta di culo anche solo avermi avuto nella propria vita. 

martedì 22 luglio 2014

il grande bluff

il bluff è un atteggiamento tenuto da un giocatore durante una partita, un gioco o una competizione tendente a indurre in errore l'avversario impedendogli di capire quale sia la propria situazione di gioco. 

si bluffa solo a poker? non credo. 

bluffiamo quando ci mettiamo sempre i tacchi le prime volte che usciamo con un uomo, 
quando ci mostriamo truccate anche la mattina
e quando abbiamo un valido e interessante argomento di conversazione che non contempli parolacce. 

bluffiamo quando ingigantiamo esperienze e pezzi di vita per colpire l’interlocutore, 
quando liquidiamo la fine di un amore con un semplice, quanto bugiardo, no ma io sto bene 
e quando mandiamo un messaggio generico a un ex senza dirgli che gli scriviamo perché ci manca, lo vogliamo ancora o semplicemente perché è stato un idiota. 

bluffiamo quando mettiamo su Facebook solo le nostre immagini migliori, 
quando confermiamo al capo di aver già fatto una cosa che non ci ricordavamo di dover fare
e quando dimostriamo entusiasmo per un regalo che ci fa cagare. 

fingere di avere carte migliori di quelle che si hanno, nel poker si chiama bluff puro, vuole indurre l’avversario ad abbandonare la mano. 
fingere di essere migliori, nella vita vera, vuole indurre gli altri a volerci bene, a farci rispettare o, a volte, ad amarci. 

bluffiamo quando pur avendo la certezza di stare molto bene vestiti in un certo modo rispondiamo “non è vero” a un complimento, 
quando pur essendo molto preparati a un esame ci agitiamo esattamente come chi non sa un cazzo solo per scaramanzia
e quando facciamo finta di essere dispiaciuti per qualcosa di cui non ci frega un bel niente.

bluffiamo quando reputiamo di avere brillanti argomenti in una discussione e li dosiamo poco a poco solo per dare più lucentezza alla nostra aurea (così vogliamo credere), 
quando fingiamo di stare male perché abbiamo scelto di non far evolvere un’amicizia in amore, fatto che in realtà ci libera da un peso
e quando dopo aver perso 10 kg per una dieta restrittiva sosteniamo di doverne perdere ancora. 

bluffiamo quando ci riempiamo la bocca di difetti verso noi stessi per giustificare la nostra vigliaccheria nei confronti di qualcuno, 
quando ci fingiamo mortificati perché non siamo stati capaci di dire cose importanti guardando una persona negli occhi
e quando ci scappa un singhiozzo salutando un amore che se ne va senza avere il coraggio di corrergli dietro o dargli almeno la chance di farci odiare dicendo la verità. 

fingere di avere carte deboli, nel poker si chiama slow play o bluff passivo, permette al giocatore di aumentare di valore il piatto per poter riscuotere di più a fine mano. 
fingere di essere più deboli, nella vita vera, permette a chi lo fa di ricevere un valore che, in alcune circostanze, non meriterebbe affatto. 

come tutti, nonostante abbia cercato di evitarlo, anche io ho bluffato; 
come tutti, nonostante non abbia mai giocato a poker sul serio, anche io ho avuto a che fare con bluffatori. 

il gioco è anche bluff, la vità è anche gioco, il bluff è anche vita. 

è per la voglia di vincere, per sembrare meglio di quello che siamo o per non prenderci né colpe né responsabilità quando siamo peggio di quello che credevamo? 

cercando informazioni in merito (su wikipedia, niente meno) ho scoperto che c’è un altro tipo di bluff che credo simboleggi perfettamente come sono io. 

avere carte deboli ma continuare a puntare per un progetto di..., nel poker si chiama semibluff, dà la possibilità a un giocatore di migliorare la mano sino a renderla dominante. 

avere un sogno, ma anche due o tre, che non vogliamo mollare nonostante a volte sembri irrealizzabile, nella vita vera, è la cosa migliore che possa capitare. 

a costo di perdere qualche mano. 



venerdì 18 luglio 2014

Dottor Nucs

sei nato che pesavi ben più di 4 kg, 
eri maschio e non femmina come invece volevo,
piangevi come un ossesso tutta la notte
e davi la colpa a Ste per qualsiasi cosa. 

sei diventato un po’ più grande usando parole a caso, poiong su tutte, 
facendo la pipì nel cesto dei giochi credendo fosse normale, 
girando per il giardino con Taz usato come una sciarpa
e credendo di essere stato adottato perché convinto la mamma fosse marocchina. 

sei diventato un bel bambino cicciotto che si metteva la muta facendo la fusione
che andava allo stadio con il papà, talvolta addormentandosi, 
litigava con quelle stronze delle sue compagne di classe
e si faceva prendere in braccio per andare a dormire nonostante non fosse proprio un fuscello. 

sei cresciuto di colpo quando un bambino non dovrebbe avere a che fare con certe situazioni, 
hai dimostrato una forza e un coraggio non comuni per la tua età, 
già che c’eri ti sei alzato di 15 cm e hai perso 15 kg
e hai iniziato a progettare il tuo futuro con una serietà che ti ha sempre distinto dai fratelli grandi. 

sei diventato un ragazzo che sapeva quello che voleva e come ottenerlo, 
dimostrando che la costanza e la determinazione pagano, 
prendendo a pugni uno sconosciuto che ruba il biglietto della partita a un tuo amico
o che tira un pattone in faccia a Ste. 

sei sembrato più grande di me quando mi hai consolato dopo Sampdoria - Werder Brema, 
quando mi hai detto “tranquilla Tod” nonostante avessimo a che fare con un tassista psicopatico, 
con la tua mano sulla spalla quando in Chiesa abbiamo letto l’elogio alla Nonna
e quando mi hai telefonato per sapere come stavo dopo che hai visto che mi ero lasciata (e io, malfidante, sospettavo avessi avuto problemi). 

sei davvero speciale, piccolo Nucs, 
ma sappi che anche se ora ti sei laureato e mi hai reso la sorella maggiore più orgogliosa del mondo, per me rimani sempre il bambino Pusbi, 
lo stesso che quando aveva un solo dente da latte in bocca mi ha morsicato talmente forte da farmi uscire la carne dalla gamba per ringraziarmi di tutte le sere che non ti addormentavi senza di me. 

ti voglio bene Dott. 
Tod 

lunedì 7 luglio 2014

allo specchio

non fare quella faccia, lo sai che così peggiori la mia. 
eccoci qui, quindi. avanti, inizia pure. 

- esiste un limite di lacrime che si possono versare per un uomo? 
voglio dire, piangerò a fasi alterne per sempre?

no, non piangerai per sempre e lo sai. 
è come un'influenza, il fisico reagisce e tu hai a che fare con la dura legge dell'ex

- pensi che riuscirò mai a perdonarmi per essermi messa così tanto in gioco, 
per essermi completamente donata a lui ed essermi esposta con chi aveva perplessità sulla nostra storia? 

non hai bisogno di perdonarti, tu sei fatta così. 
anche se ora sei delusa, ricordati che l'illusione fa la donna ladra  e a te il momento dell'aspettativa un po' piace. 

- è possibile dimenticare tutto almeno per un po'? 
insomma, congelare i pensieri fino a che non si sta meglio e poi ricordare solo le cose belle, 
quando ormai la vita è alle prese con altre cose?

no, l'hai scritto tu che la memoria non fa selezione
non si possono cancellare né le persone né le cose belle e meno che mai ciò che ci ha fatto male. 
in fondo lo sai che anche questa è esperienza di cui fare tesoro.  

- il mio dannatissimo ottimismo e la mia fottuta tendenza a pensare di vivere in un film
sparirà definitivamente così da smettere di sperare che prima o poi si renda conto di essere stato uno stupido idiota e venga a suonare sotto casa quando meno me lo aspetto? 

sei ottimista e questo è un bene. vuoi il tuo maledetto lieto fine e questo è meglio. 
ma l'hai scritto tu, qui non è Hollywood, qui è la tua vita. 
non ci sperare. 

- pensi che la mia vita possa tornare a essere decente? 
cioè può davvero succedere, senza di lui? 

Carolina, non dire cazzate. gliel'hai scritto nel biglietto di Natale che la vita prima di lui ti piaceva molto ed è questo che ha dato valore al tuo sentimento nei suoi confronti. 
hai solo bisogno di equilibrio on the rocks. così, dopo, sarai pronta a perderlo ancora. 

- smetterò di comporre playlist allucinanti che mi fanno passare dalla depressione più intensa all'euforia più immotivata? 

non dare la colpa alla tua situazione sentimentale: mischi musica senza cognizione di causa da quando sei nata, fattene una ragione e rileggi la playlist della mia vita, elaborata in tempi non sospetti. 

- riuscirò a leggere di nuovo biglietti, persone e atteggiamenti? 
sarò in grado di farmi un'opinione pura sulle cose e sugli esseri umani? 

tu hai la tua chiave di lettura che rimarrà la stessa vita natural durante anche se a volte ti sembrerà di dimenticarlo. è quella da quando sei nata, sarà quella per sempre. 

- sarò in grado di divertirmi in una relazione? sarò capace di giocare ancora senza farmi prendere dall'ansia dell'abbandono? 

è una vita che giochi. a volte lo fai seriamente, a volte con leggerezza, a volte vinci e altre prendi culate per terra. 
ma ricordati che il tuo gioco preferito, dire, ballare, baciare, sorrisi e brindisi, lo puoi fare anche da sola. almeno temporaneamente. 

- riuscirò a fidarmi ancora? 

tu ti fidi delle tue persone sempre. per il resto l'hai scritto tu stessa, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, e con questo fai già una bella scrematura al "piacere sono". accontentati. 

- posso credere ancora alle cose belle, vero? 

gli intoppi non sono solo merda. ricordi com'è iniziata tra di voi? 
rileggi imprevisti e meraviglie  e pensaci. 

- la mia capacità di giudizio dov'è finita? ok, abbiamo visto che probabilmente giocherò ancora, che a volte non mi fiderò e che certi imprevisti porteranno a cose belle. 
ma come diavolo riuscirò a capire cosa mi succederà?

anzitutto hai una regola, non è oro quello che luccica, ma è certamente merda quello che puzza. dopodiché tieni presente che molto spesso non lo capirai. rassegnati, tanto il bello è anche questo. 

- se non trovassi qualcuno che mi piace quanto lui? 
se non riuscissi mai più a pensare di un uomo che è quello della mia vita? 
se fosse stato lui l'uomo giusto ma al momento sbagliato, come farò? 

tu non farai proprio un bel cazzo di niente. in questi casi c'è il t9 della vita

- riuscirò a non avere questo sguardo così triste anche quando qualcosa mi fa ridere? 

anzitutto la tristezza fa parte della vita quindi non ti lamentare. 
secondo poi è solo questione di sguardi, nulla di drammatico: gli sguardi si trasformano, tu no, rimani uguale. nonostante i momenti di tristezza. 

- dove andrà a finire tutto l'amore che gli ho dato sia durante sia dopo che è finita? 

questa è facile, lo sai benissimo: se non dovesse ritornare, andrà dritto nella sua dimensione dell'amore. la dimensione dove sopravviverà sia alla vostra storia sia  a voi.

- mi ricorderà come una cosa meravigliosa? sarò la donna con cui paragonerà le prossime che risulteranno inesorabilmente inferiori? sarò capace di non essere gelosa dopo, se non lo sono stata durante? 

non lo so. insomma, nessuno può sapere cosa penserai tra qualche mese, come ti sentirai rispetto a lui e a quello che è successo e meno che mai cosa lui penserà di te e di tutta la faccenda. 
però ricordati che la felicità si nasconde ovunque, non è solo lui. è la tua la tua kaiser sose. 

- era proprio necessario trovarmi a ricomporre i pezzi del mio cuore (che per inciso credevo di pietra)? non poteva, per una fottuta volta, andare tutto bene? 

guarda che le emozioni, nella vita, sono tutto. sia quelle belle sia quelle brutte. 
l'hai scritto tu, chiamale se devi, vivile se vuoi

- sono esausta, senza energie e stravolte. 
credi che questo comporterà il fatto di perdere il mio entusiasmo in futuro? cambierò? 

no, non credo. sai perché? perché tu vivi tutto a modo tuo, con passione. la passione di Carolina. vivere come fai tu è stancante da morire, ma dà soddisfazioni travolgenti. 

- crederò mai ancora nell'amore? 

sì, quando sarai scesa dalle montagne russe, ti tornerà in mente che tu e quindi io ci credo

- ora che sei di fronte a me, sono io che ti chiedo una cosa: se potessi tornare indietro, pur sapendo che poi soffrirai, rivivresti tutto quello che c'è stato? 

sì, perché tutta la felicità vissuta prima vale la sofferenza di ora. 

bene, era quello che volevo sentire. 
ora però  taci e dormi che hai un aspetto orribile. 

fattelo dire, non è che tu abbia proprio una bella cera. 






mercoledì 2 luglio 2014

fuori dall'ordinario

straordinario è vivere una delle esperienza più incredibili della mia vita così da vicino, 
l'orario di lavoro che copre sera, sabato e domenica
e il sorriso da tenere acceso anche davanti a una cafona. 

straordinaria è la luce strana delle montagne attorno a me, 
la vernice nera con quale sembrano essere spruzzate
e la vicinanza dell'arcobaleno che se alzi la mano riesci a quasi a toccarlo. 

straordinaria è la possibilità di conoscere persone interessanti tutte insieme, 
quella di bere piatto dopo piatto ottimi vini 
e quella di nutrirsi con pietanze stellate (Michelin). 

straordinario è parlare con Chef che vengono da posti lontani, 
il privilegio di vederli lavorare insieme
e assaggiare le loro opere d'arte. 

straordinaria è l'atmosfera, la meraviglia e la stanchezza, 
la concentrazione che mi ha permesso di assorbire tutto il progetto 
e la soddisfazione di vedere la luce in fondo al week end. 

straordinario è sentire qualche stronzo russare nella camera vicino
e pensare quanto mi manca