venerdì 18 luglio 2014

Dottor Nucs

sei nato che pesavi ben più di 4 kg, 
eri maschio e non femmina come invece volevo,
piangevi come un ossesso tutta la notte
e davi la colpa a Ste per qualsiasi cosa. 

sei diventato un po’ più grande usando parole a caso, poiong su tutte, 
facendo la pipì nel cesto dei giochi credendo fosse normale, 
girando per il giardino con Taz usato come una sciarpa
e credendo di essere stato adottato perché convinto la mamma fosse marocchina. 

sei diventato un bel bambino cicciotto che si metteva la muta facendo la fusione
che andava allo stadio con il papà, talvolta addormentandosi, 
litigava con quelle stronze delle sue compagne di classe
e si faceva prendere in braccio per andare a dormire nonostante non fosse proprio un fuscello. 

sei cresciuto di colpo quando un bambino non dovrebbe avere a che fare con certe situazioni, 
hai dimostrato una forza e un coraggio non comuni per la tua età, 
già che c’eri ti sei alzato di 15 cm e hai perso 15 kg
e hai iniziato a progettare il tuo futuro con una serietà che ti ha sempre distinto dai fratelli grandi. 

sei diventato un ragazzo che sapeva quello che voleva e come ottenerlo, 
dimostrando che la costanza e la determinazione pagano, 
prendendo a pugni uno sconosciuto che ruba il biglietto della partita a un tuo amico
o che tira un pattone in faccia a Ste. 

sei sembrato più grande di me quando mi hai consolato dopo Sampdoria - Werder Brema, 
quando mi hai detto “tranquilla Tod” nonostante avessimo a che fare con un tassista psicopatico, 
con la tua mano sulla spalla quando in Chiesa abbiamo letto l’elogio alla Nonna
e quando mi hai telefonato per sapere come stavo dopo che hai visto che mi ero lasciata (e io, malfidante, sospettavo avessi avuto problemi). 

sei davvero speciale, piccolo Nucs, 
ma sappi che anche se ora ti sei laureato e mi hai reso la sorella maggiore più orgogliosa del mondo, per me rimani sempre il bambino Pusbi, 
lo stesso che quando aveva un solo dente da latte in bocca mi ha morsicato talmente forte da farmi uscire la carne dalla gamba per ringraziarmi di tutte le sere che non ti addormentavi senza di me. 

ti voglio bene Dott. 
Tod 

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