venerdì 28 dicembre 2012

2013, ti aspetto al varco

tanto per iniziare sarai dispari,
e questo mi piace,
poi sarai il mio numero preferito,
e questo é promettente.

ora, io detesto pensare al futuro,
sono molto più propensa a godermi il presente e ad avere nostalgia per un qualche pezzo di passato,
ma non importa.
io ti voglio aspettare.

e mentre ti aspetto,
e permetto al mio inutile ottimismo di prendere il sopravvento,
analizzo alcune cose che sono certa succederanno. 

quando inizierai io sarò a San Candido,
i miei due fratelli in Tailandia,
e a breve andrò in crociera negli Emirati Arabi,
cosa che oltre a costringermi a una dieta causa anticipo della prova costume,
mi renderà felice.

avrò certamente finito di vedere tutte le serie di Scrubs per l'ennesima volta,
e direi anche tutte quelle di Sex & the City,
aspetterò il derby di ritorno senza illudermi che le merde facciano un altro autogol,
e andrò a sciare di tanto in tanto con i nonni.

programmerò viaggi che non farò,
macinerò la solita quantità di km per tornare a casa in vista di qualche ponte,
andrò al concerto di Zucchero all'Arena di Verona con la mia amica Magica,
canterò in macchina le canzoni da viaggio, 
e consoliderò la tecnica di rischiare la disidratazione per non fermarmi mai lungo tutta la strada che mi porta a Genova. 

mi farò qualche regalo di cui potrei fare certamente a meno,
comprerò delle scarpe con i tacchi molto alti,
e il solito profumo, illudendomi che diventi il mio marchio. 

mi dedicherò a famiglia e amici con la stessa passione che ho quando mando a fanculo qualcuno,
perché le cose,tutte le cose, o si fanno bene o non si fanno.

scriverò sul blog pezzi di vita senza mai stare tra le righe, 
a febbraio penserò che é già un anno che sono a Bolzano,
che sono felice e che nonostante la fatica di certi periodi sono mediamente fiera di me e della mia crescita personale.
sicuramente ci sarà ampio margine di miglioramento, 
ma quello c'é sempre. 

parteciperò ad aperitivi in una Piazza delle Erbe delle mie due città,
berrò Franciacorta a San Candido con i miei amici di sempre,
penserò a Lefty ogni tanto,
andrò a pranzo dal nonno Franco e a cena da Ale,
inviterò la Carli e la Bea a dormire,
e sentirò quasi tutte le sere la mamma.

constaterò che nella lista che ho fatto tempo fa intitolata cose da fare prima dei 30 anni non avrò fatto niente di niente se non prendermi l'intossicazione alimentare, 
la cosa assurda non é averla presa ma averla inserita anni fa nella to do list, 
farò una bella festa per non pensarci,
e mi regalerò un solitario per sancire il mio amore per me. 
so che é ridicolo, ma almeno quando certe vecchie stronze mi guarderanno la mano eviteranno di farmi domande idiote.

questo é quello che in linea di massima mi aspetto da te.
aggiungi quello che vuoi, fammi vivere e non farmi cambiare mai. 

allora 2013, a tra poco. 
solito posto, solita ora, solito drink. 

giovedì 20 dicembre 2012

quelli che...Babbo Natale, anche se sei vecchio e grasso preferisco te

quelli che... hanno 80 anni, ti mandano mail e sperano di venire a trovarti a Bolzano "perché sei un miraggio"

quelli che... risollevano la tua autostima dopo la fine di una storia e quando li rivedi tempo dopo ti chiedi come cazzo hai fatto a pensare anche solo lontanamente che fossero attraenti

quelli che... ti sei sempre chiesta come facessero a piacerti

quelli che... ti invitano a cena fuori e non ordinano il vino

quelli che... il giorno dopo la prima uscita scrivi 21 validissimi motivi per non rivederli

quelli che... ti parlano della Sacra Bibbia mentre ti accompagnano a casa, con tanto di parabola del figliol prodigo

quelli che... il giorno dopo un bacio ti ritrovi 4 chiamate senza risposta, 3 messaggi di testo e un paio di canzoni in segreteria (di pessimo gusto)

quelli che... iniziano bene, non si fanno vivi per un po' e poi ritornano sperando che tu sia sempre a disposizione

quelli che... tutti nella vita hanno un punto debole

quelli che... possono anche stare zitti perché tanto ti interessano per un solo motivo

quelli che... fanno errori di ortografia nei messaggi

quelli che... ma dove la raccatti certa gente? 

quelli che... sono il tuo uomo ideale, ma non saranno mai tuo

quelli che... senti per caso dopo 15 anni dall'ultima volta che vi siete dati un bacio, con un'insistenza che inizia a essere preoccupante 

quelli che... "l'ho scartato come si scartano gli avanzi"

quelli che... scambiano i papaveri con le rose

quelli che... ti escoriano il mento con la barba

quelli che... "come osa dire che la fine della vostra storia é colpa tua?"


quelli che... non si cava il sangue dalle rape

quelli che... "spero di non sognarti la notte". e fai bene perché ti beccheresti solo un enorme vaffanculo.

quelli che... due giorni dopo vai a fare le lastre perché sospetti la frattura della clavicola

quelli che... "temo si tratti di un problema meccanico"

quelli che... ti amano molto più di quanto meriti

quelli che... non ti hanno mai meritato

quelli che... io non ci esco con uno che ha delle scarpe del genere

quelli che... sarebbero perfetti per te, ma non li vedi da troppo tempo e non hai il coraggio di lanciarti

quelli che... sembrano interessati, poi non lo sono più, poi si fanno sentire, poi spariscono ancora, poi non lo sai neanche tu. ma tanto non lo sa neppure lui. 

quelli che... ogni occasione é buona per farsi sentire, ma dopo un po' ti stufi anche di rispondere

quelli che... hai dovuto inventare che convivevi per levartelo dalle palle

quelli che... ogni volta che ti danno appuntamento lo fanno alle 11 di sera pensando che non ti renda conto che evidentemente sono fidanzati

quelli che... ti vengo a prendere in treno, ti accompagno a casa in treno, e poi proseguo il percorso per casa mia (eh?!?)

quelli che... sono stati un errore, ma tanto gli errori servono a capire

quelli che...conosci a un matrimonio e ti perdi la torta e il lancio del bouquet

quelli che..."ma non mi ha mai lasciato nessuna". e chi se ne frega?!

quelli che... sei stata molto meglio come ex che come fidanzata

quelli che... erano le persone giuste in un momento sbagliatissimo

quelli che... ringrazi perché sai perfettamente cosa non vuoi dalla vita 

Babbo Natale... valuta tu se buttare un occhio oppure no

martedì 18 dicembre 2012

tanti auguri Adri

ciao Adri, sono 61 eh? 


se fossi qui ti prenderei in giro tantissimo:
ti direi che a 61 ne avresti praticamente 70, che sarebbe inutile che tu continuassi a dire che i tuoi capelli sono brizzolati visto che sarebbero bianchi e che dovresti potenziare gli occhiali da vista alla Homer Simpson. 

visto che non ci sei per me rimani sempre quel papà che mi ha accolto sulla porta di casa in Carignano, profumato ed elegante, con il foulard bordeaux a coprire la ferita dell'operazione e la sigaretta tra le dita sempre accesa; sarà che quel giorno mi sei sembrato così bello che l'ho impresso a fuoco nella memoria e sarà che se penso a te, e lo faccio molto spesso, ti vedo proprio così. 

sai, mi manchi molto.
mi manchi praticamente tutti i giorni. 

mi sei mancato quando ho cantato con Bryan Adams e non te l'ho potuto raccontare, 
quando ho preso la patente, quando ti avrei parlato dei miei errori sentimentali e quando mi sono laureata. 

mi sei mancato quando è arrivato Lefty, quando sono stata male e facevo la matta, 
quando pensavo a quel 15 giugno 2004 e mi sentivo in colpa per quello che ho chiesto l'ultima volta che ho pregato e a ogni esame di diritto o economia preparato senza avere più il tuo aiuto. 

mi sei mancato quando non mi hai chiamato mentre ero Berlino, quando saresti stato l'unico a capire perché volevo tornare da lì in treno, quando non ho potuto raccontarti di qualche personaggio assurdo che incontravo o anche solo per bere un aperitivo dopo le lezioni all'Università. 

mi sei mancato quando ho pianto tutto il giorno come un'idiota perché Bibi partiva per Londra, quando sono andata a vedere la maturità di Nucs con una bottiglia di prosecco per festeggiare e quando non mi hai cantato più "il Natale se n'é andato, sì va beh ma con Pinato". 

mi sei mancato quando noi tre siamo andati a Roma per la finale di Coppa Italia, quando la Samp è arrivata ai preliminari di Champions, quando siamo andati in serie b e quando quest'anno Bovo ha fatto autogol al derby.

mi sei mancato quando non ho potuto raccontarti perché ero triste, ogni volta che il telefono non ha suonato perché tu non potevi più farmi sentire "Bandiera Gialla" e quando dovevo decidere se cambiare città o restare a Genova. 

mi mancherai ancora, naturalmente: mi mancherai per tante di quelle cose che non riesco neppure a pensarci. 

mi mancherai ogni fottuto giorno.

e mancherai tanto a tutti: mancherà il tuo sorriso che non ha mai smesso di accendere il nostro. 

è che se sono una persona migliore, che tutto sommato si piace abbastanza, 
lo devo anche grazie al dolore che ho cercato di superare quando te ne sei andato
e a tutto quello che mi hai insegnato nel momento per te più difficile. 

ora, però, bando ai sentimentalismi che ci sono cose che voglio sapere da te. 

è come penso io, e cioé che lassù ci si gode la vita senza doverne subire le conseguenze? 
quando sei lì, dimentichi il male che ti hanno fatto certe persone?
vedi il nonno Johnnie e Nino? 

sei felice che Tod abbia in un certo senso dato continuità al tuo primo lavoro? 
e non sorridi sempre pensando che ti assomiglia in maniera incredibile quando sta con la gente?

avresti mai pensato che Nucs riuscisse a finire il classico e studiare a Londra? 
e non sei incredibilmente orgoglioso ogni volta che fa qualcosa di eccezionale, come spesso succede? 

hai visto quanto poco ha fruttato minacciarmi che a 15 anni avrei dovuto sposarmi per togliermi dalle palle?
e non ti fa piacere che non sono quasi mai triste ogni volta che parlo di te? 

buon compleanno Adri, ti voglio il bene che sai. 
la tua Pinato 

papà...e dimmi che non vuoi morire


giovedì 13 dicembre 2012

la dura legge dell'ex

essere ex non é facile. 

anzitutto c'é il problema di avere a che fare con una buona dose di rabbia, 
qualche sogno mai realizzato, 
e parti più o meno infinitesimali del tuo cuore. 

poi c'é la questione che una volta superata la cosa più o meno indenne, 
dove il più sta per quei giorni in cui ti senti onnipotente e ti pare di vivere come se fossi sempre sotto l'effetto di abbondanti sniffate di coca, 
storica fu la volta che dissi "sto come se avessi pippato il mio nome e cognome" davanti a due poliziotti, 
e il meno per tutte le volte che ti sei trascinata fuori casa per bere tre bicchieri di vino e rileggere i suoi messaggi, 
resti comunque sua ex. 

che tu sia stata una medusa, 
una stronza senza cuore, 
o la vittima di un egoista bastardo, 
sei la sua ex. 
sua

io lo trovo raccapricciante. 

l'idea di diventare il termine di paragone negativo con cui confronterà la prossima fidanzata, 
un pezzo di vita da dimenticare, 
qualcosa che non sarebbe dovuto succedere, 
o semplicemente qualcosa per cui non é valsa la pena combattere,
fa francamente schifo. 

e poi dove finiscono tutte le sorprese che hai fatto, 
i regali che non si aspettava, 
i cd che gli hai portato selezionando con cura tutti i brani, 
e i posti che gli hai mostrato? 
e tutto quell'amore?? 

essere ex di qualcuno mi fa sentire a disagio, 
sia per quell'essere sua ex, 
sia perché la parte di me che ho deciso di dare, e che io consideravo migliore, 
sembra persa per sempre. 

naturalmente io mi ritengo una buona ex.  
ho sempre reso giustizia alle cose che ho imparato dagli altri, 
ho ringraziato per i momenti della loro vita che hanno deciso di darmi, 
e ho augurato quasi a tutti di essere felici. 

se non sono stata una buona ex,
é solo perché l'ex si é comportato di merda. 
sia da ex che da fidanzato.
e grazie al cielo non é più mio



lunedì 10 dicembre 2012

io ci credo

io credo nell'amore.

non sto dicendo che lo stia cercando,
né che lo voglia ora, né che ne abbia bisogno: dico solo che ci credo.

credo in quella sensazione che si prova quando qualcuno inizia a piacerti così tanto che,
inconsapevolmente, cerchi di mostrare solo quello che ritieni sia essere il meglio di te.

credo nei brividi lungo la schiena che non tutti i baci riescono a dare,
nell'impossibilità di dormire quando torni a casa dopo una delle prime serate insieme, 
nelle parole di chi ti dice "se sei così felice, sei sicuramente innamorata".

credo nel terrore di mostrare i propri difetti, sia quelli fisici sia quelli caratteriali, 
nella sveglia che punti le prime volte che dormite insieme per cercare di renderti presentabile, nelle decine di vestiti provati per un terzo appuntamento
e nei messaggi che scrivi alla tua amica per chiedere consigli. 

credo nell'emozione di sentirti dire la prima volta ti amo, nei messaggi mandati a qualsiasi ora del giorno e della notte, ma soprattutto in quelli mandati la mattina presto e nelle sorprese studiate con cura, precisione e attenzione.

credo nella scelta di tutti i brani da inserire nel primo cd che regali, nella canzone che in un momento qualsiasi decidi essere vostra, nella prima uscita con gli amici di uno dei due e
nel divieto assoluto di tenersi per mano in mezzo alla gente. 

credo nell'amore quando svegliarti per prima e andare a prendere colazione e giornale non pesa ma diventa un piacere,  nelle prime discussioni, che magari ti fanno sbattere la porta e tornare indietro poco dopo e nel desiderio di comprare un libro e metterci dentro un biglietto così prima o poi lo trova. 

credo nella voglia di cucinare insieme, in un aperitivo lunghissimo passato a chiacchierare così intensamente che il cameriere non ti chiede se vuoi il secondo giro per non disturbare, 
e tu lo vuoi...cazzo se lo vuoi, e in una cena veloce perché l'unico posto dove vorreste essere è a casa, dentro un letto. 

credo nella sensazione di quando ti succede qualcosa, qualsiasi cosa e tu non vedi l'ora di raccontarlo, nei preparativi per una serata particolare e negli euro spesi in completi intimi un po' da zoccola.  

credo nel piacere di quando vuoi mostrarti come sei senza bluffare, di ascoltare i suoi ricordi e dimenticare le sue ex. 

credo nello spazio che fai nella tua vita per far entrare la sua e nella pace dopo un litigio furibondo. 

credo nel passato di ognuno, 
nei presenti che si incrociano
e nel futuro insieme. 

insomma, io credo nell'amore. 
ed è per questo che sono sola. 

martedì 4 dicembre 2012

il meglio che potessi incontrare

sarà stata grazie a quella stretta di mano che ci siamo date sul pullman per Bardonecchia 
che la mia vita è migliorata, mescolandosi con la tua come la spuma delle onde si mescola con i sassi della spiaggia di Lavagna. 

sarà stato perché abbiamo condiviso una passione tanto forte quanto preziosa che ci ha portato a Bogliasco a vedere gli allenamenti, a farti spegnere le candeline in gradinata, 
a diventare occhi di ghiaccio e occhi di cerbiatto su un pullman verso Milano, 
a prendere un treno per andare a Roma ed stanche, felici e deluse tutte assieme. 

sarà stata la scelta di frequentare la stessa Università, 
di iniziare insieme un percorso comune,  
di studiare e ripetere e ascoltare la stessa musica, 
di confrontarci su esami, libri e persone, 
sempre con le stesse idee e sempre con quel senso critico che ci ha unito ancora di più. 

sarà stato il mazzo di fiori che mi è arrivato a casa in un periodo difficile, 
il tuo abbraccio che mi ha fatto sciogliere in lacrime davanti a tutti perché finalmente mi sentivo protetta, il biglietto che hai scritto al mio papà che mi sono portata in ogni casa che ho abitato, il mazzo di rose rosse che ti ho portato in ufficio dopo il tuo intervento
o i cioccolatini dal Dott. il mercoledì. 

saranno state le serate senza alcun senso, 
le notti passate a dormire in un lettone e le colazioni a base di focaccia e litri di caffè, 
le trasferte per andare dal parrucchiere,
le mattine in macchina da Albisola al camping
e tutte le volte che ti rispondevo sì quando mi proponevi viaggi assurdi. 

sarà stato che ogni volta che ero felice tu lo sei stata per me, 
che hai avuto il coraggio di criticare l'uomo con cui stavo assumendotene i rischi, 
che quando mi hai aiutata a raccattare i pezzi del mio cuore, mi hai scritto "noi superiamo tutto b, tutto" e quel plurale mi fa ancora venire i brividi. 

sarà che quando mi hai mandato la foto dell'anello con il quale Matteo ti ha chiesto di sposarti ho pianto come una lattante, 
che quel giorno, che era il tuo giorno, hai fatto sentire speciale anche me, 
che tutta l'emozione che non sono sono riuscita a contenere è stata violenta quasi quanto la tua felicità. 

sarà che non abbiamo mai litigato o discusso, 
che ci siamo sempre trovate d'accordo su tutto, 
che ogni direzione che una di noi ha scelto ha sempre trovato appoggio e sostegno nell'altra.

sarà che mi hai convinta a vestirmi da scimmia e a indossare una collana di banane in un lontano Carnevale, 
che mi sono presa la briga di venire a insegnarti a cucinare la tagliata con le pere e l'orata al cartoccio, 
che ti ho accompagnata quando eri talmente innamorata da esserti fatta portar via la macchina con il carro attrezzi
e che ogni serata di studio finiva sempre con un bicchiere di crema al limoncino di Miriam.  

sarà che mi hai accettata con tutti i miei difetti, 
che quando ho fatto qualche casino non mi hai giudicata ma solo capita, 
sarà che ti chiedo ancora consigli su tutti quelli che conosco, 
che sei la prima a cui racconto qualsiasi cosa, 
che sono gelosa della nostra amicizia molto più di quanto lo sia stata di una storia d'amore.

sarà che hai preso un treno, sei venuta da me e sei ripartita alle 5 di un lunedì mattina, 
che mi hai regalato l'addobbo natalizio per via Crispi
e che svegliarmi alle 4 per venire in pigiama e metterti sul treno è stato così naturale da lasciarmi fresca per la giornata, anche se un po' triste.  

è che ogni volta che torno qui a Bolzano sei la persona che mi manca di più, 
che quando ci sentiamo ti basta sentire la mia voce per sapere come sto, 
che ogni volta che ci scambiamo uno sguardo ci scambiamo un po' di noi, 
e che mi basta sentirmi chiamare b per stare subito meglio. 

la mia amicizia con te è tutta in quella foto in bianco e nero del tuo matrimonio, 

dove tu mi abbracci e io piango un po', 
e in quella volta che a Ibizia mi hai detto "spero tanto che tu sia fortunata come lo sono stata io, b". 

la nostra amicizia non si può descrivere perché perderebbe molto del suo significato. 
la nostra amicizia si può solo continuare a vivere così. 
da b e b. 

con tutto il bene che non so come spiegare, 
b. 




venerdì 30 novembre 2012

prima é meglio

preferisco il prima.

mi piace il venerdì mattina, quando mi sveglio e il week end deve ancora iniziare, 
fare la spesa immaginando a cosa riuscirò a combinare con le cose che compro, 
aspettare un'amica che arriva per fantasticare sul tempo insieme. 

mi piace il gioco di sguardi tra due persone che si piacciono e non si conoscono, 
vedere il cellulare che si illumina perché c'è un messaggio da leggere, 
ricevere un pacchetto incartato prima ancora di sapere che cosa nasconde. 

mi piace la mattina del mio compleanno, quando mi sento ancora la stessa bambina che si svegliava eccitata e felice per godermi quel giorno tutto mio, 
la sera della Vigilia di Natale, quando tutti si salutano davanti alla tavola imbandita prima di sedersi, mangiare e chiacchierare, 
i pacchetti disposti con cura sotto l'albero prima che si cominci a cercare il biglietto con il proprio nome. 

mi piace fare la valigia prima di partire per un posto qualsiasi, 
guardare su internet qualche offerta per organizzare una vacanza, 
stappare una bottiglia tenuta in fresco per un'occasione speciale, versare le bollicine e fare tintinnare i bicchieri, prima di godermi il primo sorso. 

mi piace studiare con attenzione il menù del ristorante prima di scegliere cosa mangiare, 
pensare la sera a cosa farò di meraviglioso il giorno dopo, 
scrivere una lettera a qualcuno prima di spedirla, 
fare una sorpresa prima di vedere l'effetto che fa. 

mi piace quando mi preparo per un appuntamento e bevo un bicchiere di vino per rilassarmi, 
l'ultima occhiata che mi tiro allo specchio per vedere se posso uscire senza sembrare ridicola, 
quando torno di corsa indietro e spruzzo ancora un po' del mio profumo, 
l'attimo in cui non so se ci sarà un bacio o meno, 
e l'incertezza su come si evolverà la serata. 

mi piace provare un vestito e immaginare a quando e per chi lo indosserò, 
sentire la formazione allo stadio prima del fischio iniziale, 
entrare in una casa che profuma di cibo cucinato per me. 

mi piace l'ansia prima di un esame o un colloquio, 
l'attimo in cui sto per addormentarti e inizio già a sognare, 
vedere in vetrina delle scarpe che so già che saranno mie prima di provarle. 

mi piace l'eccitazione del prima, 
la passione del durante,
e quello che arriva dal dopo, di qualsiasi dopo si tratti.

ma prima di tutto é sempre meglio


martedì 27 novembre 2012

Donegal - la casa che ride

quella casa è sempre stata sorridente. 

rideva quando eravamo piccoli e ci trascorrevamo tutti i week end, 
quando andavo a trovarla durante una passeggiata a cavallo, 
quando rappresentava la meta di tutti quei sabato dopo la scuola. 

rideva quando dicevo che ci volevano tre quarti d'ora per arrivarci senza sapere bene cosa volesse dire, 
quando cadevo dalla bicicletta con mio fratello Francesco in canna, 
quando tutta la famiglia giocava dopo pranzo a "uomo-donna". 

rideva quando la mattina mi svegliavo e facevo una colazione meravigliosa che preparava la Lucy, 
quando mi dedicavo al giardinaggio con la Cate, 
quando Paolo mi accompagnava all'ippodromo perché mi piacevano i cavalli, 
quando dopo qualche gioco con Giovanni-grande c'era il premio di consolazione a base di grissini e Nutella.  

rideva quando si riempiva di amici di famiglia che portavano il loro casino e le loro risate, nuove e squillanti, 
quando Ste usava il cancello per parare i rigori tirati da papà, 
quando Franci camminava con le merendine in testa per non farsele rubare da Duke. 

rideva quando in cantina si imbottigliava il vino (e ridevano tutti grazie allo stato di ebbrezza), 
quando papà e Paolo andavano nel negozietto sporco a comprare la cena, 
quando giocavamo con il biliardo a boccette, bianchi contro rossi. 

rideva quando parlavamo di chi mi piaceva di Villa Carolina, 
quando dopo uno sguardo duro Stefano finiva sotto il tavolo, 
quando Francesco si arrabbiava e prendeva a testate la macchina di suo zio. 

rideva quando i grandi si preparavano l'aperitivo sotto il pergolato, 
quando i piccoli giocavano nel prato, 
quando la sera dormivamo in un lettone 2 metri x due, 
e quando la mattina andavamo a vedere i cavalli del vicino. 

rideva quando ognuno raccontava qualcosa di bello, 
quando d' inverno si riempiva di neve, 
e quando si sentiva il profumo di erba appena tagliata per tutto il giardino. 

ha riso dopo la nostra comunione che abbiamo festeggiato lì, 
quando Paolo ha fatto la festa dei 40 anni e c'era Luca Laurenti che suonava,
quando ho bevuto una golata di olio piccante credendo che fosse té freddo. 

ha riso quando la casa che volevamo comprare dai mitici signori Capeti ci é stata soffiata sotto il naso, 
quando sul campanello abbiamo scritto L'Anzoni, 
quando ha ospitato per un po' una setterina trovata per strada,
e quando il nonno ha chiesto un negroni preparato dai suoi figli senza farsi beccare dalla nonna. 

ha riso anche dopo, quando le famiglie sono cambiate, 
quando sono andata a prendere l'aperitivo per salutare la Cate prima che tornasse in Germania e poi sono tornata a Genova per andare allo stadio, 
quando l'ho mostrata con orgoglio a un amore passato dicendo "lì io ho passato i migliori anni della mia vita". 

ha riso alla festa dei 60 anni di Rita, 
al risveglio da un matrimonio finito tardi quando ci siamo trovati a fare colazione con i cornetti presi da Markus, 
e quando sono andata a bere un bicchiere con Franci prima di portarlo a festeggiare il suo brillante esame di maturità. 

quella casa riderà ancora, 
quando la cercherò percorrendo l'autostrada e mi verrà spontaneo urlare "eccola", 
quando ripenserò a tutti i momenti più belli della mia infanzia. 

quella casa per me riderà sempre
perché in quella casa io ho sorriso tantissimo. 

venerdì 23 novembre 2012

errare é umano, sbagliare é negroni

gli sbagli sono sbagli, 
capitano, fanno parte del gioco.
a volte dagli errori impari molto, 
altre volte no. ma sbagliare é giusto.  

ho sbagliato a rubare i brillantini per le decorazioni di Natale in un negozio di Bolzano, 
a scrivere con la penna sulla mia cartella nuova, 
a tagliarmi le calze senza alcun motivo apparente con un paio di forbici nuove, 
a dimenticarmi un dito nel seggiolino del treno procurandomi una frattura. 

ho sbagliato a fare i capricci per la Barbie quando ero in Corsica, 
a far passare ore di panico in uno studio medico perché avevo paura degli esami del sangue, 
a saltare con entusiasmo sulla schiena di mio fratello. 

ho sbagliato a firmarmi da sola una nota che diceva "Carolina alza le mani sui compagni", 
a falsificare la firma della mamma in caso di brutti voti alle superiori, 
a farmi beccare la prima volta che ho fatto puccia. 

ho sbagliato a usare il freno davanti con il motorino frantumandomi la faccia, 
a dare agli altri colpe che non avevano, 
ad avercela con i miei per il ritorno a Genova, 
a non essere puntuale la sera. 

ho sbagliato a iniziare a fumare solo perché così avevo una scusa per stare sola con quello che mi piaceva, 
a comprare molti vestiti mai indossati, 
a spendere troppo quando dovevo risparmiare.  

ho sbagliato a dare alcune risposte, 
a mancare di rispetto a chi rispetto lo merita sempre, 
a litigare con gioia con tutti i miei vicini di casa. 

ho sbagliato a credere che certe cose non potessero capitare alla mia famiglia, 
a fare scenate isteriche e sbattere la porta in caso di giornate storte, 
a tenere dentro certi dolori rischiando di impazzire molti anni dopo. 

ho sbagliato a svelare troppo di me ad alcuni uomini, 
e anche a svelare troppo poco. 

ho sbagliato a non chiarire alcuni rapporti con certi parenti, 
a non mandare a quel paese chi lo meritava, 
a credere che le persone possano cambiare grazie a me. 

ho sbagliato a dimenticare l'entusiasmo di certe idee, 
a farmi cullare dalla pigrizia, 
a rimandare in eterno le cose urgenti da fare. 

ho sbagliato a dare colpa ad altri, quando la colpa di certi atteggiamenti era solo mia, 
a trascinare una bella storia d'amore molto più del dovuto, 
a insistere con tutta me stessa su una relazione mai esistita. 

ho sbagliato a credere che i sogni non possano avverarsi, 
a voler vedere sempre il peggio delle cose, 
a pretendere troppo da me in certe situazioni. 

ho sbagliato a rifiutare i voti all'università, 
a non essere sempre chiara, 
a dare tutta me stessa a chi di me si merita poco. 

ho sbagliato sul lavoro. 


sbaglio ogni volta che sorseggio il mio negroni. 
ma se non fosse sbagliato, mi piacerebbe molto meno. 




lunedì 19 novembre 2012

fuma questo pacchetto e ricordati di me (monologo dedicato a Kevin Molfetta)

1. la prima sigaretta che ti ho offerto perché avevo rallentato un tuo lavoro.

2. quando hai installato la chat sul mio pc migliorando decisamente la qualità della vita professionale. 

3. - il mio oroscopo è meraviglioso 
- ah sì? e qual é lo spread tra l'oroscopo e la tua vita?

4. il week end sul Lago di Garda: 
   a. un tiro per quando Francesco e io abbiamo portato 2 bicchieri a testa di prosecco;
   b. un tiro per "quella é proprio un bel troione" - "sì, é la fidanzata del fotografo";
   c. un tiro per sei stronza, non sai quanto. 

5. il venerdì più lungo della storia dei venerdì passato in chat tutto il giorno, 
correva il 29 giugno 2012 e la sera prima avevamo festeggiato la vittoria dell'Italia.

6. trofie al pesto, pollo alla senape e tiramisù.

7. scegli una pausa qualsiasi a base di caffè, nicotina, sticazzi e la tua vita fa schifo.

8. l'aperitivo che ma questo nome sa così di sbagliato,
sì, ma é per questo che lo beviamo.

9. pizza al Walther's dopo le vacanze.

10. scambio assolutamente impari di musica e traduzione simultanea di creuza de mä.

11. considerazioni a caso su ansie, lavoro, vita, notti insonni, i miei fidanzati immaginari e il tuo essere una persona decisamente orribile.

12. l'aperitivo per il mio rinnovo del contratto quando nell'ordine mi hai: 
fatto aspettare, fatto bere, fatto ridere, fatto bere, fatto quasi piangere, fatto la predica, fatto bere. 

13. quando hai risposto a una telefonata di Marco-il-pazzo e quando hai visto le foto di 
Elio-l'-anziano.

14. tutte le volte che mi hai detto che sono insposabile, infidanzabile e pessima.

15. quando siamo andati all'Interspar:
la spesa con meno senso della mia vita, una delle mie giornate migliori.

16. quando ho cercato di salvare un cane che non mi ha cagata di pezza.

17. il cactus che ti ho regalato per il compleanno, rimasto una settimana in ufficio sulla mia scrivania come un povero stronzo.

18. - è come andare in bicicletta, non si scorda mai. 
      - sì, ma senza sellino. 

19. le tue incredibili polpette, non ci avrei scommesso una cicca.

20. il nostro non-saluto.

ok ragazzo, il pacchetto è finito.
ora, mentre ne giri una per andare a fumare, girane una anche a me. 

21. mi mancherai. cazzo se mi mancherai.