venerdì 30 agosto 2019

gli occhi sono di chi se li porta via


gli occhi sono di chi se li porta via,
di chi è capace di ascoltare cosa hanno da dire e di sentire cosa vogliono toccare.

di chi sa leggere le parole che sono scritte nell’iride e sa tuffarsi nelle pupille per scoprire un mondo nuovo.

di chi sa guardarli così da vicino che li fa incrociare piano piano, prima tra di loro e poi con loro.

gli occhi sono di chi se li porta via,
di chi sa che da uno sguardo ci si può tenere, non importa tra quanto ma importa che avvenga.




martedì 28 maggio 2019

credo che se mi bendassero gli occhi e mi facessero girare su me stessa, troverei senza alcuna esitazione la direzione che mi porta da lui


credo che da uno sguardo lanciato, magari sorridendo con gli occhi da lontano, alcuni percorsi si possano in qualche modo scrivere da soli in diversi giorni, mesi e anni.
e che, probabilmente, aspettano solo di essere camminati.

credo che esistano tante frasi, ricordi e immagini simboliche che rappresentano così bene alcune storie, che a volte le parole non sono davvero necessarie.
e che, forse, alcune di esse debbano essere ancora inventate.

credo che ci siano sentimenti così potenti che, anche quando si sente la terra crollare sotto i piedi, 
ci sia una forza magnetica così vigorosa che attira le persone con violenza per permettere loro di camminare insieme.
e che, seppur a volte disorientante, siano emozioni uniche e imparagonabili.

credo che quando si dà un significato diverso al futuro considerandolo alla prima persona plurale, facendosi così quasi un poco da parte, finendo di pensare alle relazioni a “tempo determinato” e abbandonandosi al concetto di per sempre, sia una delle cose più belle che possa succedere.
e che, ogni tanto, si può imparare a capirlo davvero.

credo che certe scelte siano così importanti che vanno ripetute ogni giorno, tutti i giorni, 
con convinzione, determinazione e amore infinito.
e che, anche quando si pensa di vacillare, l'altro sappia che in realtà non ci si muove di un millimetro. 

credo che  certi amori capitino una volta nella vita, se si è molto fortunati e solo quando, fin da subito, si riconosce vicendevolmente l’immenso privilegio di meritare l’un l’altra.
e che, se mi bendassero gli occhi e mi facessero girare su me stessa, troverei senza alcuna esitazione la direzione che mi porta da lui. 



lunedì 11 marzo 2019

Lebensraum, il mio spazio vitale

non è un concetto che parla di espansione 
ma di conquista. conquistarlo tutti i giorni, conquistarlo tutto il giorno. 

non è un territorio da non invadere 
ma da abitare. abitarlo da lontano, abitarlo con i sogni. 

non è un pensiero teorico
ma è un desiderio costante. desiderare oggi, desiderare sempre. 

non è biogeografia 
ma è un sorriso. sorridere con gli occhi, sorridere con la pancia. 

non è geopolitca
ma è un'emozione. emozionarsi da sola, emozionarci insieme. 

il mio spazio vitale non è il Lebensraum
ma l'unico luogo dove voglio stare. che più che un luogo è una persona, 
più che una persona è amore. 

ecco, cazzo.  
l'ho detto. 

domenica 17 febbraio 2019

come quando

come quando ti si squartano le budella per un’emozione e ogni volta che ci pensi ti vengono i brividi.

come quando cammini in montagna, vedi da lontano il rifugio che vuoi raggiungere e, una volta lassù, ti vengono le vertigini.

come quando ti senti fare il complimento che non ti aspetti da un vecchio amico, che ti offre pure uno spritz perché lo vuoi con il Campari.

come quando sogni così forte che quando ti svegli sei spossata perché l’intensità della tua vita onirica lascia uno strascico di passione.

come quando credi che tutte le canzoni, le poesie e buona parte del resto del mondo parli di voi.

come quando fuori piove,
come quando dentro è amore. 

mercoledì 13 febbraio 2019

più di tutto, di più


più di un sorso di bolle dopo una giornata complicata,
dell’ultimo boccone di pappa al pomodoro che poi sai che è finita davvero e devi gustarlo piano
e di un bagno, caldo il giusto, dopo una giornata sugli sci.

più di una stella cadente che squarcia il cielo scuro la notte prima di quella di San Lorenzo, che forse te la aspetti un po’ meno,
di una canzone che avevi dimenticato in una piega della camicia che non indossi da tempo
e di un’alba che ti ritrovi a guardare per caso che così magari la meraviglia è più forte.

più di un pasto preparato da chi conosce i tuoi gusti e si impegna per te,
di un abbraccio stretto con una persona che incontri per caso e non riesci a lasciare andare
e di un autogol sotto la Nord durante il derby.

più di tutte le parole che suonano bene e che non ti aspetti di ricordare,
di una giornata sotto il piumone mentre fuori c’è il temporale
e di un film già visto che continua a farti emozionare.

più di tutte le piccole cose che rendono il mondo di merda in cui viviamo un posto migliore,
di una risata che, nonostante gli sforzi, non riesci proprio a frenare
e di un ricordo che ti torna in mente all’improvviso e ti ferma un po’ il cuore.

più del bello, più dell’amore e più del sesso.

è più di tutto.

è di più.