venerdì 31 gennaio 2014

succede

succede di romperti un dente in treno, 
che ti si macchi il vestito nuovo perché la penna messa sbadatamente in tasca decida di scoppiare
e che il tuo cane faccia pipì sulle tue scarpe nuove. 

succede di vincere fuori casa con un gol in dubbio fuori gioco all'ultimo minuto, 
di trovare parcheggio non a pagamento proprio vicino a dove devi andare
e di essere promosso, a scuola o al lavoro, quando proprio non ci pensavi più.  

succede di perdere il treno per arrivare a casa per colpa della merdosa trenitalia, 
di rompere il manico della borsa così che tu sia obbligata ad andare in giro tenendola in mano come una mentecatta
e di cadere davanti a quello che ti piace per colpa del micidiale mix tacchialiteduegintonic. 

succede di ricevere fiori per il tuo compleanno, 
di aprire un regalo da un'amica che non aspetta l'occasione per farti una sorpresa
e di sbagliare strada, imprecando, e di trovarsi all'improvviso davanti a uno spettacolo, 
sia un paesaggio o un paio di occhi scuri. 

succede di pestare una merda di cane proprio mentre stai andando a un primo appuntamento, 
di macchiarti i denti con il rossetto rosso fuoco senza accorgertene
e di romperti proprio l'unghia del dito medio, che così usarlo per litigare in macchina ha molto meno senso. 

succede di sentirti orgoglioso perché ti senti scelto da una persona che consideri speciale, 
di ricevere una telefonata inaspettata e di essere felice solo per quei minuti
e di andare da qualche parte con un obiettivo preciso che poi perdi di colpo, 
perché la vita se ne frega di quello che credevi di volere. 

le cose succedono. 

succedono  le malattie, gli addii, gli incidenti e le fughe 
e succedono i fiori, i ti voglio, gli abbracci e le botte di culo. 

le cose succedono, sempre. 

le persone però. 
le persone quando succedono è tutta un'altra storia. 

lunedì 27 gennaio 2014

assaggia questa canzone e ascolta il mio profumo

tappati le orecchie e senti quanto ti voglio,
apri gli occhi e tocca il mio sapore,
guarda i miei pensieri e disegna quello che vuoi, 
spaventati se ti sono vicina e non avere paura che mi allontani,
viaggia senza muoverti e dimmi dove siamo.

canta in silenzio e gusta un'idea,
chiudi la bocca e respirami forte,
balla senza musica e tienimi la mano,
ricambia lo sguardo e tieni gli occhi chiusi,
sceglimi per un po' e fatti scartare piano piano.

correggi i miei pregi e apprezza i miei difetti,
assaggia questa canzone e ascolta il mio profumo,
mordi un po' di Sole e dimentica quello che deve ancora succedere,
lancia un sogno nel mare e svegliati prima di dormire.

bacia quello che penso e prestami i tuoi occhi per guardarmi,
scrivi un'atmosfera e bevi l'aria nuova,
soffia una parola e accarezza queste righe.

sono tua finché mi vuoi ma lasciami andare quando non mi vuoi più. 
io non mi girerò, 
non farlo mai neanche tu. 



mercoledì 22 gennaio 2014

sinonimi e contrari

quasi ogni parola ha almeno un sinonimo e un contrario.
io, nel mio opinabilissimo vocabolario personale, ho trovato i miei: 
non sono necessariamente giusti, sono appunto i miei. 

il mio sinonimo di ridere è scintillare:
perché quando qualcuno lo fa di gusto brilla di una luce diversa, 
riesce ad accendere altri visi
e a stuzzicare gli occhi di chi sa sorridere senza il bisogno di farlo con le labbra. 

il mio contrario di sogno è verità:
quella che non ti fa ottenere quello che volevi così tanto che ti mancava il fiato per respirare, 
quella che non volevi ascoltare perché non eri ancora pronto per vederla
e quella che a volte delude e a volte sembra più bella di una fantasia. 

il mio sinonimo di tradimento è presa per il culo: 
di quando qualcuno ti racconta una bugia non richiesta per farti credere che sia tutto normale, 
di quando chi ti conosce bene fa finta di non vedere che hai bisogno di lei (o lui)
e di quando di un amore che può essere stato bello rimane solo un'orrenda sensazione (di merda). 

il mio contrario di gelosia è superficialità:
quella che non ti fa pensare di un uomo che sia tuo, tuo e basta, 
quella che ti fa dedicare  a due persone diverse la stessa identica canzone 
e quella che ti fa sentire meno in colpa se non sopporti che qualcun altro faccia la tua ricetta. 

il mio sinonimo di amore è sete:
perché amare la tua famiglia è necessario come bere l'acqua durante il giorno, 
amare un amico è rilassante come una birra dopo aver finito di sciare
e amare una persona è unico come bere un altro mondo, tra un bicchiere di bollicine e l'altro. 

il mio contrario di carolina è anilorac:
questo perché, da qualsiasi verso mi si prenda, io non cambio mai. 
purtroppo per gli altri, per fortuna per me. 

venerdì 17 gennaio 2014

a second hand emotion

colpa di Tina Turner che ho sempre ascoltato con attenzione nella speranza che mi venissero gambe come le sue, se per molto tempo ho pensato che l'amore altro non fosse che un'emozione di seconda mano. 

credevo che l'amore fosse di seconda mano perché quando fai entrare nella tua vita qualcuno questo qualcuno ha già amato almeno una volta, 
fatto l'amore per mesi con chi credeva sarebbe stato al suo fianco per sempre, 
e pianto lacrime amare che gli hanno corroso guance, occhi e anima. 

credevo che l'amore fosse di seconda mano perché quando incontri un cuore certamente è già stato frantumato in mille pezzi, 
perché nonostante pensi giustamente di essere unico e magico c'è qualcuno che ha ricoperto questo ruolo ben prima di te, 
e perché ti trovi davanti il risultato degli incontri che sono stati fatti quando tu non eri ancora niente, che detta così suona una cosa buona e giusta, ma tant'è. 

credevo che l'amore fosse di seconda mano perché quando arriva il momento del confronto con il suo passato ti chiedi se fisicamente sei all'altezza dei parametri precedenti, 
se il tuo profumo, il tuo odore e il modo di vestire saranno apprezzati per più di una notte 
se il tuo modo di abbracciare e baciare sarà in grado di incastrarsi perfettamente con le sue braccia e le sue labbra. 

credevo che l'amore fosse di seconda mano perché per i suoi amici sei quello nuovo, e non è detto che tu piaccia loro, 
perché non sai ancora se quello che fai o che non fai, è troppo o troppo poco 
e poi perché tutti, anche i più egocentrici, hanno giorni in cui in sentono insicuri. 

credevo che l'amore fosse di seconda mano perché mi sono sempre fatta trascinare troppo da questa canzone. 

poi un giorno ho capito che se sei fortunato incontri l'amore almeno una volta nella vita, 
se lo sei di più arriva la seconda, la terza e poi chissà, magari anche la quarta.
ed è lì che capisci che, essendo una cosa sempre unica, irripetibile e magica, 
non ha bisogno del passato ma solo del presente e, 
in caso di irrefrenabile ottimismo, di un po' di futuro. 

io, che ho deciso di non guardarmi indietro quasi mai, 
se non per ricordare chi sono ed evitare accuratamente di imparare dai miei errori, 
non credo più che l'amore sia una second hand emotion.

e poi alle gambe di Tina ho rinunciato per sempre. 

martedì 14 gennaio 2014

l'arte di lasciarsi stupire


forse una delle cose che più apprezzo,
sia di me sia delle persone che mi sono intorno,
é proprio la capacità di lasciarsi stupire. 

mi lascio stupire da un geco di plastica trovato vicino alla porta di casa mia, che oltre allo stupore mi provoca terrore, 
dallo sguardo di un passante che si ferma un po' più di un secondo sui miei occhi, e chissà perché mi fa sorridere, 
da un messaggio di un'amica lontana che inquadra l'attimo, e tu non l'hai mai sentita più vicina. 

mi lascio stupire dal piacere di trovare quel paio di stivali che tanto mi piaceva a un prezzo senza senso, così posso rinvestire il risparmio in una giacca, 
dal sogno che ho fatto l'ultima notte, del quale ho ricordi vaghi ma so per certo che mi ha fatto svegliare serena
e da una storia di uno sconosciuto trovata per caso su internet, che sento il bisogno di condividere con qualcuno, anche a caso. 

mi lascio stupire dal sapore di una pietanza che assaggio la prima volta, che tengo in bocca per un po' per cercare di non dimenticarla, 
dalla foto che ho trovato sul telefono e non ricordavo di aver fatto, che nonostante tutto è venuta quasi bene
e dall'ultima volta che ho fatto una passeggiata in montagna da sola, che quando sei lassù sembra davvero di toccare il cielo con un dito. 

mi lascio stupire dalla canzone che ascolto per caso e che mi fa pensare a quando l'ho ascoltata su un letto in compagnia, che se ci pensi hai le rane nella pancia,
dall'insopportabile mania di dire sempre la mia anche quando non ne ho diritti, che però alla fine se mi conosci non puoi non riderne
e da quanto mi mancano cose che mi ricordano persone che non ci sono più, che poi basta anche solo un profumo. 

mi lascio stupire dall'emozione che sento ogni volta che arrivo a genova, che a tratti mi manca immensamente, 
dalle idiozie che riesco a dire, pensare e di cui rido da sola, perché se non rido o faccio ridere almeno una volta al giorno non sono felice
e dal piacere rilassato che mi provoca il mio negroni sbagliato il venerdì sera, che sì che ora inizia il week end. 

mi lascio stupire dalla maturità con cui ho affrontato alcune situazioni, che a volte non sono neppure sicura sia stata davvero io, 
da ogni singola volta che mi fermo e sto in silenzio ad ascoltare il mio respiro, che è un po' come se ascoltassi chi sono davvero 
e dalle cose che riesco a pensare, divisa tra la preoccupazione di avere una mente malata e la certezza di essere un po' strana. 

mi lascio stupire da un regalo scambiato in macchina, con la speranza di essere in grado di sorprendere anche io, 
dalla voglia di imburrare e immarmellare una fetta di pane caldo non destinata a me, e di farlo con piacere
e da quando mi sveglio nella notte e non trovo nessuno, che mi dispiace un po' dormire di nuovo da sola.  

mi lascio stupire da lui
e mi lascio stupire da me da quando c'è anche lui. 

lasciarsi stupire non è mica tanto facile, 
significa lasciarsi andare a quello che succede, 
a quello che sei
e alle persone che incontri, sia anche solo per un attimo, sia se ti cambiano la vita. 

ogni volta che ho smesso di stupirmi, 
mi sono presa il tempo per guarire
e per tornare a farlo non appena pronta. 

è un'arte questa, che non si smette mai di imparare. 

mercoledì 8 gennaio 2014

mi dispiace ma non troppo

nonostante il mio ego smisurato sono una persona che si dispiace. 

mi dispiace quando vedo qualcosa che mi rende triste, 
anche solo per un attimo, 
quando dò una brutta risposta a chi non se la merita, 
anche se so che se mi vuole bene capirà che sono in giornata no,
e quando mi viene il raffreddore, 
che anche se non piango davvero sembra di sì. 

mi dispiace quando uso l'ironia per difendermi se mi sento vulnerabile, 
che è l'unico strumento che ho, ma a volte mi fa passare da più stronza di quello che già sono, 
quando penso ad alcune scelte che ho fatto, 
che certamente rifarei ma potrebbero non essere capite, 
quando non riesco a dire quello che sento
e affido a carta e penna le mie emozioni, possibilmente da leggere lontano da me. 

mi dispiace quando non riesco a far vedere che qualcosa, o qualcuno, mi piace davvero, 
quasi a non volermi spogliare completamente né della mia pelle né delle mie emozioni, 
quando cammino tra i pensieri degli altri in punta di piedi, 
sospesa tra la paura di disturbare e quella di ricevere una brutta risposta, 
e quando la leggerezza e il sorriso con cui affronto la vita mi fanno sembrare troppo frivola, 
che poi in fondo in fondo, grazie al cielo, me ne frego. 

mi dispiace quando mollo i freni e mi lascio andare, 
ma non troppo perché significa che ne vale davvero la pena, 
quando rischio tutta me stessa, 
anche se le poche volte che mi succede sono felice di riuscire a farlo ancora, 
e quando ho paura di ammettere che forse mi sono innamorata, 
anche se, se lo penso, significa che probabilmente sono molto più compromessa di quanto non dia a vedere. 

a volte mi dispiace di come sono, 
dei miei difetti, 
delle mie stronzate
e della malsana voglia che ho di dare e che non sempre viene capita. 

poi però ci penso bene e la conclusione è una: 
così sono, se vi pare. 

e se non vi pare fatevi pure un giro. alla larga da me.