tappati le
orecchie e senti quanto ti voglio,
apri gli
occhi e tocca il mio sapore,
guarda i
miei pensieri e disegna quello che vuoi,
spaventati se ti sono vicina e non
avere paura che mi allontani,
viaggia
senza muoverti e dimmi dove siamo.
canta in
silenzio e gusta un'idea,
chiudi la
bocca e respirami forte,
balla senza
musica e tienimi la mano,
ricambia lo
sguardo e tieni gli occhi chiusi,
sceglimi per
un po' e fatti scartare piano piano.
correggi i
miei pregi e apprezza i miei difetti,
assaggia
questa canzone e ascolta il mio profumo,
mordi un po'
di Sole e dimentica quello che deve ancora succedere,
lancia un
sogno nel mare e svegliati prima di dormire.
bacia quello
che penso e prestami i tuoi occhi per guardarmi,
scrivi
un'atmosfera e bevi l'aria nuova,
soffia una
parola e accarezza queste righe.
sono tua
finché mi vuoi ma lasciami andare quando non mi vuoi più.
io non mi
girerò,
non farlo
mai neanche tu.
è tua? bella bella bella.
RispondiEliminaé mia! grazie grazie grazie.
RispondiEliminail ritmo musicale rimane, però i versi singoli invece delle strofe la rendono molto più libera, fluida, continua, meno strutturata. ma forse sono io che tiro acqua al mio mulino ;-) e comunque l'ipertesto è una chicca fantastica, bisognerebbe scrivere una poesia tutta così, che rimanda a mille altri testi...una roba vertiginosa alla borges.
RispondiEliminaOfftopic su vecchio post: concordo su La Raia, ma, per restare sul Gavi, ti invito a provare anche - se già non l'hai fatto - la Minaia di Nicola Bergaglio.
sono ancora affezionata al ritmo ma se non altro ho cercato di variare...questa volta é venuta così!
RispondiEliminaci ho pensato anche io a scrivere una poesia tutta così, forse un po' impegnativa, a tratti psichedelica, certamente allucinante. chissà prima o poi...
conosco anche la Minaia...e mi piace assai!