lunedì 27 gennaio 2014

assaggia questa canzone e ascolta il mio profumo

tappati le orecchie e senti quanto ti voglio,
apri gli occhi e tocca il mio sapore,
guarda i miei pensieri e disegna quello che vuoi, 
spaventati se ti sono vicina e non avere paura che mi allontani,
viaggia senza muoverti e dimmi dove siamo.

canta in silenzio e gusta un'idea,
chiudi la bocca e respirami forte,
balla senza musica e tienimi la mano,
ricambia lo sguardo e tieni gli occhi chiusi,
sceglimi per un po' e fatti scartare piano piano.

correggi i miei pregi e apprezza i miei difetti,
assaggia questa canzone e ascolta il mio profumo,
mordi un po' di Sole e dimentica quello che deve ancora succedere,
lancia un sogno nel mare e svegliati prima di dormire.

bacia quello che penso e prestami i tuoi occhi per guardarmi,
scrivi un'atmosfera e bevi l'aria nuova,
soffia una parola e accarezza queste righe.

sono tua finché mi vuoi ma lasciami andare quando non mi vuoi più. 
io non mi girerò, 
non farlo mai neanche tu. 



4 commenti:

  1. il ritmo musicale rimane, però i versi singoli invece delle strofe la rendono molto più libera, fluida, continua, meno strutturata. ma forse sono io che tiro acqua al mio mulino ;-) e comunque l'ipertesto è una chicca fantastica, bisognerebbe scrivere una poesia tutta così, che rimanda a mille altri testi...una roba vertiginosa alla borges.
    Offtopic su vecchio post: concordo su La Raia, ma, per restare sul Gavi, ti invito a provare anche - se già non l'hai fatto - la Minaia di Nicola Bergaglio.

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  2. sono ancora affezionata al ritmo ma se non altro ho cercato di variare...questa volta é venuta così!
    ci ho pensato anche io a scrivere una poesia tutta così, forse un po' impegnativa, a tratti psichedelica, certamente allucinante. chissà prima o poi...
    conosco anche la Minaia...e mi piace assai!

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