mercoledì 6 aprile 2022

grazie, Tito, per essere arrivato qui da tutti noi.

 grazie, Tito, per essere arrivato qui da tutti noi. 

grazie per il tuo pianto, per i tuoi occhietti furbi e per le tue manone giganti,
per i tuoi sorrisi, per tutte le volte che farai la pappa e per quando ti spunteranno i primi denti,
per ogni volta che dormirai, per la mano nella mano di papà e per gli occhi negli occhi della mamma.

grazie per la tua prima nota a scuola, per ogni smorfia buffa che farai e per ogni volta che Blue ti insegnerà a fare qualcosa, anche la cacca nel vasino, 
per l'unica scelta plausibile, ovvero tifare Sampdoria, per i giochi con tuo cugino Adri e per ogni volta che pronuncerai "nonna", 
per i sogni che non ricorderai più di aver fatto, per il tuo cartone animato preferito e per la prima cotta alle elementari. 

grazie per il tuo esame di terza media, per lo sport che sceglierai di fare - che magari abbandonerai poco dopo - e per la prima nota di biasimo, 
per il tuo piatto preferito, per tutte le volte che inviterai un amichetto a casa e per le ginocchia sbucciate, 
per le sciate d'inverno e le onde d'estate, per la volta che andrai a studiare all'estero e per il primo contatto che firmerai. 

grazie per i messaggi vocali che manderai a uno dei tuoi tanti zii, per le cene insieme a Natale e le grigliate sui campi con gli amici a Pasquetta, 
per non votare mai il movimento 5 stelle, per il primo smoking per una festa importante e per il bacio rubato a quella ragazza nuova della compagnia, 
per la patente, anche nautica in caso, per gli abbracci  forti e sinceri e per ogni cosa che farà tutti prima incazzare e poi ridere. 

grazie per insegnare a Blue che non esiste al mondo un legame più potente di quello tra fratelli, anche se questo la farà incazzare tantissimo, così come farà incazzare pure te. 

grazie per la vita che farai, perché farai felici tutti, soprattutto te.

grazie, Tito, per essere arrivato qui da tutti noi.
ti stavamo aspettando e il mio cuore scoppia d'amore per te. 

Zia Ina



domenica 25 luglio 2021

arriva un brivido e ti trascina via e sciogli in un abbraccio la follia

forse non sarà una canzone, 
a cambiare le regole del gioco.
 

no, forse non sarà una canzone. forse saremo noi. 

noi, che siamo la non qualificazione al mondiale, la vergogna e una pandemia che in Occidente ci ha colpiti e messo in ginocchio per primi, 
che siamo le case piene e gli stadi vuoti,  la paura e la speranza,  Roma per iniziare e Londra per finire, 
che siamo le prese in giro di tutti i "cugini" del continente, una nuova generazione di azzurri da crescere  e la rabbia e l'orgoglio, di fallaciana memoria. 

noi, che siamo  l'inno cantato a occhi chiusi e cuore aperto, le parole urlate più che dette,  le braccia incrociate e lo stesso destino, 
che siamo i Mario e Luigi in tribuna e i visi che diventano bandiere tricolore, le canzoni dopo la partita e i messaggi di chi è in panchina e non gioca, 
che siamo il sorriso di complicità dopo un goal e la bestemmia condivisa per un rigore sbagliato. 

non è una favola - e dagli spogliatoi
escono i ragazzi e siamo noi. 

noi, che siamo il porca puttena di Ciro, il tiro a giro di Lorenzo e il 2-0 con l'Austria di Matteo, 
che siamo Locatelli che fa le cose per bene, Barella - e Lukaku ce lo suca -  e lo scazzo di Jorginho che tira l'ultimo rigore,
che siamo re Giorgio in Inghilterra, Leonardo e la pastasciutta e Gigio che non sa che abbiamo vinto. 

noi, che siamo "Attilio Lombardo pelato bastardo", De Rossi che vola sul tavolo e Federico che in mezzo al campo dice: "Siri, chiama mamma", 
che siamo le stampelle di Spina per sorreggerlo con gli altri, la formazione prima della partita con "voi sapere quello che dovete fare" e l'urlo liberatorio di chi sa di aver fatto un'impresa. 

noi, che siamo il discorso di Vialli prima della partita e Mancini che parla del tatuaggio della Sampdoria a Insigne, gli sguardi di intesa tra gli eroi di un club ora staff della Nazionale, i rigori non guardati di spalle di Vialli con l'immediato resoconto di Mancini. 

noi, che siamo la dedica del Mister prima a Paolo Mantovani e dopo a noi Sampdoriani - perché nel calcio nulla si dimentica e quando si ha la possibilità di regalare un pensiero così nobile, le persone per bene lo fanno, 
le diverse sfumature di abbraccio tra Vialli e Mancini
e quell'ultimo, lì a bordo campo a partita finita, che non puoi capire mai quanto ci può essere dietro a un abbraccio così. non lo si può capire mai. 

noi, che siamo voi, che ci avete regalato notti magiche, 
sotto il cielo di un'estate europea colorata solo di azzurro.
grazie, ragazzi.

ps: questa edizione degli Europei per me ha avuto una sapore speciale perché vista con i grandi amori della mia vita.
mi hanno sentita urlare, vista piangere, seguita correre per un rigore parato,
mi hanno abbracciata, baciata, guardata come fossi cretina, sopportata anche quando dicevo cazzate, ascoltata nei miei deliri e accompagnata durante questo incredibile percorso di Italia e Sampdoria.
grazie a voi due, che mi avete regalato l'Europeo più bello di sempre.
la vittoria lo rende solo ancora più incredibile.
con amore, C. 




lunedì 14 giugno 2021

tanti auguri a me da te

buon compleanno Carolina,
sai bene che avrei potuto affibbiarti ben altri “nomignoli” ma è il tuo compleanno
e non voglio farla sporca!

senti, ti scrivo queste poche parole, con la speranza  che possano diventare un post del tuo blog:
tutti devono poter conoscere questi pensieri, anche se non ben “raccontati” come tu fai con i tuoi…

chi non ti conosce quanto me può non sapere quanto grande è il tuo cuore,
quanto dolce tu sia
e quanto grande e forte sia il tuo amore  per chi a volte non lo merita o non lo ricambia.

non ho mai conosciuto una persona che, al tuo pari, abbia messo da parte sé stessa per privilegiare e “portare in palmo di mano” tutti i suoi cari, me compreso;
sei la migliore amica  che possa desiderare,
nonostante spesso tu voglia usare contro di me quanto  confessatoti “in camera caritatis”;
ti metti sempre a disposizione degli altri, cercando di fare contenti tutti quelli che puoi. 

Carolina, non è mia intenzione decantare più del dovuto le tue, già ben note, doti e le tue “skills” (chi ti conosce sa che non è necessario!).

la tua presenza nella mia esistenza ha cambiato del tutto e migliorato in modo incredibile la mia vita: grazie, non posso pensare ad un futuro senza di te, sei la miglior variabile che avrei potuto desiderare. 

buon compleanno,
ti auguro la felicità e la serenità che ti meriti... (magari insieme!)

ti amo



mercoledì 19 maggio 2021

può cambiare il mondo ma siamo sempre noi, cambieranno tante cose anche i nomi dei nostri eroi

la Sampdoria non è una squadra. 
la Sampdoria è la mia famiglia, 
è il posto non fisico che mi ricorda chi sono e da dove vengo. 

la Sampdoria è casa. 

è un abbraccio a uno sconosciuto un secondo dopo un goal al derby e una carezza sulla testa dopo una finale di Coppa Italia persa ai rigori, è la birra bevuta la mattina presto prima di prendere un treno speciale per una trasferta e i panini con la cotoletta preparati dalla mamma, è andare in piazza De Ferrari per ogni piccolo traguardo ed esultare se gli altri finiscono in b. 

è la festa degli Ultras a fine campionato e ogni maledetto lunedì senza voce, è non andare a scuola se le merde hanno vinto e la coda per l'abbonamento, è salutare tutti quelli che incontri sotto la Sud e riconoscersi in vacanza in posti lontani anche se non ci si è mai incontrati prima. 

è il rituale di incontrarsi sempre allo stesso posto e poi cambiarlo per scaramanzia se le cose vanno male, è tornare da Londra per andare a Palermo e fare brutto a chi ci ha fatto retrocedere durante una cena nella City, è un messaggio con scritto siamo di fronti a una grande Sampdoria e organizzarsi per il pullman e partire in ritardo. 

è guardare la pagina 247 del televideo e festeggiare il 4° posto incontrando la mamma per caso, è appassionarsi alla Primavera e innamorarsi di un modo di giocare, è credere in valori trasmessi tempo fa e sentirsi parte di qualcosa di magico. 

è imparare che le più brillanti vittorie sono spesso accompagnate da brucianti sconfitte. 
è sentirsi tutti uguali, accomunati da una passione condivisa che non conosce razza, età, mestiere o ceto sociale.
è la Sud. 

la Sampdoria non è una squadra. 
la Sampdoria è la mia famiglia, 
è il posto non fisico che mi ricorda chi sono e da dove vengo. 

la Sampdoria è casa. 

la Sampdoria è perché ci lega un filo, un filo che ci porta dritto a lei
la Sampdoria è per che squadra tieni? come il mio papà







giovedì 22 aprile 2021

ti auguro di avere tutto quello che di bello c'è nella vita. e sicuramente anche di più.

ti auguro di avere tutto quello che di bello c'è nella vita.
e sicuramente anche di più. 

ti auguro di respirare il cielo terso di San Candido nelle giornate più fredde e limpide, 
di sentirti le guance ghiacciate da una corsa  per rincorrere un amico 
e di scoprire le ginocchia sbucciate, anche se non te ne eri accorto. 

ti auguro di trovare nel mare ogni risposta quando le domande affolleranno i tuoi pensieri, 
di chiedere la pioggia di un temporale quando il caldo afoso ti toglierà il fiato 
e di farti scompigliare i capelli e i pensieri dal  vento, senza sentire fastidio. 

ti auguro di avere un amico pronto a tenerti la mano quando andrete in gita scolastica, 
di prendere una nota di biasimo per aver chiacchierato e riso troppo, che forse ti costerà un piccolo castigo ma vuoi mettere quanto è bello ridere in classe? 
e di ricevere il giocattolo che sognavi tanto, perché Gesù Bambino ha letto per bene la tua letterina. 

ti auguro di voler realizzare nuovi sogni, sempre diversi tra loro e ciascuno importante,
di farti ispirare da brillanti illusioni e nuovi obiettivi 
e di conquistare ogni giorno qualcosa di inaspettato: la zampa che Ziggy ti darà quando gliela chiederai, un sapore di cui proprio sai che non potrai più farne a meno e un brillante voto a scuola in matematica, del tutto inaspettato. 

ti auguro di innamorarti perdutamente di una ragazzina irraggiungibile, così quando la conquisterai la vittoria sarà doppia, 
di piangere senza vergogna quando qualcosa sarà così brutto che proprio non riuscirai a tenerti tutto dentro 
e di respirare forte quando ti sentirai così felice che ti scoppia il cuore e avrai la sensazione di fare scorta di quell'aria per un po'. 

ti auguro di saper chiedere sempre agli occhi dolci della mamma un bacio in più per iniziare la giornata, 
di ricevere la telefonata del tuo papà che ti dice "molla tutto, andiamo a fare un giro in macchina" 
e di gustarti l'atmosfera di quando andremo tutti allo stadio. 

ti auguro di assaggiare cose sempre nuove senza perdere lo stupore ogni volta, siano esse persone, pietanze ed esperienze, 
di ascoltare musica trovando nuovi significati sulla stessa canzone, a seconda del momento, del posto e della compagnia 
e di scegliere cosa bere in base ai brindisi da fare, successi, vittorie e sconfitte. 

ti auguro di guardare sempre avanti senza avere troppa paura, 
di avere la certezza che qualsiasi cosa accada ci saranno tante persone pronte a lottare con te
e di sorridere sempre e in ogni momento, come ha sempre fatto chi portava il tuo nome prima di te. 

ti auguro estati infuocate e inverni gelati, 
concerti assordanti e albe silenziose, 
pizzate con gli amici e sushi solo in due, 
24 dicembre in famiglia e Pasquetta a grigliare, 
aperitivi prima di pranzo e limoncini dopo cena, 
la paura della maturità e l'emozione del primo viaggio in macchina.

ti auguro l'amore, l'amicizia, la passione, l'emozione, il coraggio e la paura.
ti auguro sogni, desideri, illusioni, pensieri e sapori. 
ti auguro baci, abbracci, sorrisi, lacrime e sospiri. 
ti auguro la Sampdoria. 

ti auguro di avere tutto quello che di bello c'è nella vita.
e sicuramente anche di più. 

con amore infinito, 
zia Tod 






sabato 27 marzo 2021

quanto tempo abbiamo, a disposizione?

quanto tempo abbiamo, a disposizione? 
non lo so, nessuno lo sa. 

quanto tempo per progettare un futuro, 
scegliere una casa per cominciare una vita nuova
e dire "ciao, ti voglio bene" prima di uscire di casa? 

quanto tempo per cercare di migliorarci, 
fare quella telefonata che troppo spesso si rimanda
e godersi una serata folle con gli amici per ridere, scherzare e ridere ancora? 

quanto tempo per cambiare colore di capelli, 
rivivere un ricordo felice attraverso vecchie foto 
e spegnere quel dannato telefono per ascoltare, assaporare e guardare la realtà senza filtri?

quanto tempo per stendere il carico della maledetta lavatrice, 
imparare una lingua che non si conosce 
e prenotare una cena per due in un ristorante che ci incuriosisce da tempo? 

quanto tempo per crescere, 
innamorarsi 
e sognare? 

quanto tempo abbiamo a disposizione? 
non lo so, nessuno lo sa. 

il sorriso di chi va via, illuminerà sempre il cammino di chi resta:
questa, sì, è l'unica cosa che so. 

lunedì 21 dicembre 2020

chissà, chissà domani su che cosa metteremo le mani

ciao Adri, 
l'altro giorno sarebbero stati 69, eh? e sai che ti dico? 
che ti avrei preso in giro talmente tanto che probabilmente mi avresti mandato a quel paese, 
salvo poi ridere con me. 

chissà come avresti affrontato tu, questo indimenticabile anno: se ti saresti incazzato ogni tanto, se ci avresti video chiamato tutti i giorni pur non sapendo usare bene l'iPhone e se avresti affrontato il problema dal principio: con un bicchiere di vino, una sigaretta e un sorriso. come sempre. 

chissà che emozione avresti provato a tenere in braccio la tua nipotina Blue per la prima volta, maneggiandola probabilmente come un oggetto di cristallo per paura di romperla, 
che battito felice ti sarebbe scoppiato nel petto non appena avresti saputo che da qui a poco sarebbe arrivato pure un maschietto, che probabilmente avrebbe avuto il tuo nome lo stesso - magari come secondo - 
e quanto forte avresti stretto, se avessi potuto, i tuoi due ragazzi e le loro consorti, sapendo già da fin da subito che sentirti chiamare "nonno Adri" ti avrebbe fatto sciogliere come neve al sole. 

chissà come ti sarebbero girati i coglioni nei lunghi mesi di chiusura di bar e ristoranti, che a prendere d'asporto proprio non ti ci avrei visto ma magari, chissà: ci avresti stupito, 
quanti "eh, puverett" avresti detto a voce alta guardando la televisione e soprattutto ascoltando quella manica di scappati di casa che ha l'assurda pretesa di governare 
e quante volte avresti chiamato Attilio nelle terribili settimane di Bergamo per sapere se tutto andava bene. 

chissà quante lacrime di commozione ti avrebbero illuminato gli occhi guardando ogni singolo speciale per il "tuo" Diego Armando (a proposito, mettiti in coda ma ti prego parlaci prima o poi che se non capisce più un cazzo di italiano come presumo, tu sai lo spagnolo e non ha scuse), 
quanti ricordi ti sarebbero rimbalzati nella mente sentendo Cabrini parlare al funerale di Pablito e vedendo i compagni di quella Nazionale incredibile portare la sua bara 
e quante volte, mai come quest'anno, avremmo cantato "nun me rompe er ca" di Gigi Proietti. 

chissà come mi sarebbe mancato averti così a portata di mano e non poterti vedere per un bicchiere di vino, ma fai anche due o tre, per parlare di Sampdoria, 
per raccontarti che durante il lockdown, visto che non era già tutto così complicato, sono riuscita a cambiare lavoro ed entrare in una prestigiosa compagnia 
e soprattutto per presentarti l'amore della mia vita, con il quale molto probabilmente mi avresti preso in giro, dimostrazione vivente che a volte - quando ne vale la pena - avere una testa così dura premia e forse questo ti avrebbe reso orgoglioso di me. 

chissà cosa avresti pensato di questo mondo così assurdo la prima volta che ti saresti dovuto mettere in coda per fare la spesa, con guanti e mascherina, sentendoti in un brutto film, 
quanto ti sarebbe costato non abbracciare le persone a cui vuoi bene, che tu sei sempre stato così affettuoso
e che sapore avrebbe avuto il primo aperitivo insieme, magari all'aperto e con il nuovo cucciolone 
color cioccolato. 

chissà, chissà domani
su che cosa metteremo le mani... 

quest'anno ci ha tolto molto, Adri
ma credo che ci abbia dato altrettanto,
insegnandoci quello che troppo spesso dimentichiamo, nonostante tu sia stato il primo a darci la lezione: le cose davvero importanti della vita. 

... aspettiamo che ritorni la luce, 
di sentire una voce,
aspettiamo senza avere paura, domani. 

cin cin papà, 
la tua Pinato