venerdì 25 ottobre 2013

ogni soffio é un respiro

mi piace il vento, anche se a volte mi innervosisce. 

mi piace quando cammino, mi pettina i capelli e li fa come li preferisco, 
quando piove in estate e mi fa appiccicare la maglietta addosso
e quando mi rompe l'ombrello così lo posso buttare, che io gli ombrelli li detesto. 

mi piace quando mi posso abrustolire al sole senza patire, 
quando fa scricchiolare le foglie secche d'autunno 
e quando sono a sciare e pittura le guance di rosso. 

mi piace quando arriva una raffica e la vela si alza, 
quando sono in spiaggia e non mi permette di leggere il giornale, così vado a fare il bagno
e quando fuma la sigaretta più veloce di me. 

mi piace quando agita il mare e resto lì a guardare con paura e ammirazione le onde che crescono sempre di più, 
quando è così forte che mi fermo per sentirmelo bene addosso
e quando si insinua nelle pieghe dei pantaloni mentre cammino su un cemento rovente d'estate. 

mi piace perché fa suonare gli alberi delle barche sotto casa mia, 
che sì, magari all'inizio possono darmi pure fastidio, ma poi non é che il silenzio mi piaccia così tanto, 
perché quando fischia nella serratura mi ricorda di quella volta che siamo scappati a causa dell'incendio, 
che nonostante la paura resta uno dei momenti più belli della mia infanzia, 
e perché cambia spesso pur rimanendo sempre lo stesso, 
cambiando anche me, poco, ogni volta di più. 

mi piace perché, come dice una canzone che conosco da poco e che mi piace tanto, 
eppure soffia ancora. 

e ogni suo soffio é un respiro, 
anche se lieve. 

martedì 22 ottobre 2013

togli il tempo dal polso e metti i pensieri sul comodino

io penso di continuo, 
penso tanto, troppo e spesso. 

penso quando sono rilassata a guardare la tv, 
quando leggo un libro,
quando faccio pipì
e quando ascolto una canzone. 

penso quando cammino, 
quando mi vesto, 
quando guardo internet per fare il prossimo regalo
e quando non voglio raccontare la mia felicità, 
un po' perché é mia e un po' perché sono scaramantica. 

penso agli episodi della mia infanzia, 
a cosa mangerò domani, 
all'ordine che devo fare in casa prima che il nonno Franco mi cazzi
e a come si chiamava il presidente americano tra Ford e Reagan (Carter, cazzo!).

penso a cosa devo fare domani sul lavoro, 
agli sbagli che ho fatto e agli errori che ho subito, 
a come posso vestirmi la prossima volta che lo vedo
e a quanto tempo potrò essere sopportata così come sono. 

penso a come mi piacerebbe passare il Natale, 
a cosa regalerò alle mie amiche, 
all'immancabile crisi di nervi che avrò se dovesse venirmi in mente di produrre da sola i biglietti di auguri
e a ricordarmi di dire alla mamma di farmi l'insalata di polipo come l'anno scorso. 

penso al messaggio che mi ha scritto Ste per il mio compleanno,
alle scarpe che non posso assolutamente non avere, 
a quale scusa troverò per non vedere una persona noiosa
e al mazzo che mi farà Cristian stasera in palestra. 

penso alla fortuna che ho di avere amiche come le mie, 
a quanto mi piace la focaccia con le cipolle,
a dove porterò a cena Nucs non appena lo vedrò 
e a quella volta che ho litigato con un passante per futili motivi. 

penso a come sarei se ci fosse ancora papà e a che tipo di rapporto avremmo, 
a come sia stato possibile che Sampdoria - Werder Brema finisse a quel modo, 
alle rare volte in cui non ho paura di essere me stessa e di presentarmi così, con tutti i difetti che ho
e all'ultima volta che ho visto Vacanze di Natale. 

penso a una delle parecchie telefonate che mi hanno fatto svegliare sorridente, 
alla voglia di vedere una città nuova con gli occhi dell' altra persona, 
a quanto é bello ridere fino ad avere male alle mandibole 
e a come mi sono procurata questo nuovo livido. 

penso che tu non mi basti mai sia la canzone più bella di lucio dalla, 
che il profumo delle patatine fritte appena sveglia forse non é sano ma certamente divino,
che manca poco alla mia prossima trasferta genovese
e che ogni illusione sul tempo insieme non viene mai delusa ma amplificata dalla realtà. 

io penso molto spesso, 
anche quando dormo, 
persino quando sogno. 

una notte ho sognato di dirgli "togliti il tempo dal polso e metti i pensieri sul comodino". 

in effetti funziona proprio così quando vado a Genova: 
il tempo si ferma pur volando via
e l'unica cosa a cui penso é che sono felice. 

martedì 15 ottobre 2013

voce del verbo apparire

l'apparenza a volte aiuta e a volte inganna, 
può essere un meccanismo di difesa 
o uno strumento per sembrare migliori di quello che si é. 

se sai chi sei e riesci a farti conoscere davvero dalle persone a cui tieni, 
non c' é maschera che tenga. 
il vero problema é quando dietro all'apparenza non c'é nulla, 
o al massimo solo un'altra bugia. 

si può apparire donna
senza dire che in realtà si è un uomo,
una persona gentile, educata e premurosa
senza far vedere che si è manipolatori, calcolatori e psicopatici,
l'amica che fa di tutto per per un'altra donna
senza che si sappia che dentro quel tutto c'é anche scoparsi suo marito. 

si può apparire contenti per la felicità di una persona vicina
senza che trapeli invidia allo stato puro, 
follemente innamorati 
senza dimostrare la propria deficienza sentimentale, 
altruisti e generosi
senza far vedere il calcolo dietro ogni gesto. 

si può apparire un tifoso invasato per fare colpo su una persona
senza esserlo davvero, 
un poeta mancato per cercare di concupire qualcuno
senza sapere neppure cos'é un endecasillabo, 
un esperto di un argomento ignorato dagli interlocutori
sparando una supercazzola. 

si può apparire una persona molto forte
senza far vedere che dietro agli occhiali da sole ci sono occhi lucidi, 
una mantide religiosa che colleziona uomini per il gusto di farlo
senza che nessuno si accorga che in realtà ne vuole solo uno, 
qualcuno che si fa scivolare tutto addosso 
senza sapere di tutte le sue notti in bianco passate per un problema che non trova soluzione. 

si può apparire un amante degli animali se chi piace ne ha uno
senza dire che si sono sempre e solo apprezzati quelli lontani e degli altri, 
una persona materiale, superficiale e priva di coscienza
senza così dover subire le lamentele altrui, 
qualcuno che agisce irrazionalmente ed esclusivamente sulla base di emozioni
senza che chi gli sta vicino capisca che dietro ogni passione c'è sempre un minimo di ragione. 

anche io a volte appaio quella che non sono, 
ma so che chi mi conosce non si ferma a questo. 

per esempio la mia amica Valli, 
che quando ha visto una foto ha detto che appaio come una persona con un cuore
senza il bisogno di dirmi che ha capito che sono felice. 



giovedì 10 ottobre 2013

scelte egoiste

io sono egoista.
è per questo che quando scelgo di dare, do tutto quello che ho. 


sono egoista perché faccio solo quello che mi piace, 
perché ho contatti esclusivamente con le persone che mi fanno stare bene, 
perché se devo scegliere se uscire con qualcuno che dopo mezz'ora so che mi stufa mi metto l'animo in pace, il pigiama alle 21 e sto a casa il venerdì. 

sono egoista perché se capisco che una persona non ha più da darmi il meglio di sé la lascio andare mentre non mi dà niente che così sarà prima di ricevere il suo peggio,
perché quando sto male per qualcosa non voglio sentire nessuno che magari capita che dall'essere consolata debba consolare,
e perché se ho un vestito che reputo essere unico non dirò mai dove l'ho comprato. 

sono egoista perché se ho un pesto divino da congelare lo divido in mono porzioni così non sono costretta a invitare persone a cena, 
perché se non ho voglia di ascoltare le eterne lamentele di qualcuno non rispondo al telefono
e perché a volte preferisco non dire dove sono di preciso per non correre il rischio di farmi raggiungere. 

sono egoista perché quando ho bisogno di isolarmi non c'è altra persona che tenga, 
perché molto spesso ho fatto preoccupare chi mi vuole bene con le mie cazzate 
e perché da ogni situazione prendo solo il meglio, anche nei casini, 
lasciando che il resto lo colgano e se lo spartiscano gli altri. 

sono egoista perché se vado a sciare in compagnia prima mi informo delle capacità altrui, così da evitare di dover aspettare chi è lento, 
perché se vado a cena fuori voglio assicurarmi che la bottiglia di vino sia equamente divisa
e perché non accetto critiche da nessuno sulle persone a cui tengo davvero, 
perché essendo le mie persone è come se criticassero anche me. 

sì, io sono egoista. 

ma è grazie a questo egoismo che io so stare bene da sola. 
ed è grazie alla capacità di stare da sola che quando scelgo qualcuno, lo scelgo davvero. 

lunedì 7 ottobre 2013

ciao, come stai?


bene dicono le bambine che cadono e si sbucciano il ginocchio, 
che in realtà vorrebbero piangere ma sai che figura poi? sembrerei una femminuccia
quelle che vengono messe in castigo per colpa di un fratello manesco, 
perché mica gliela vogliono dare la soddisfazione a quello stronzo
e quelle che prendono un brutto voto a scuola, 
che la loro mamma non capisce che é la prof ad avercela con loro. allora dico bene così le dò fasitdio

molto bene dicono le ragazzine che prendono una nota di biasimo per colpa di qualcun altro, 
che si pentono di essere generose, ma solo per un attimo perché mica posso far sentire in colpa la mia amica, 
quelle che sono disperate perché il loro compagno, nonostante tutti gli sforzi per farsi notare, non le caga neppure per sbaglio, 
ma che non vogliono ammorbare le amiche con le loro paranoie, che tanto siamo tutte nella stessa barca, 
e quelle che cadono letteralmente ai piedi di chi piace loro perché si inciampano, 
ma che fatica che fanno a tirare fuori un sorriso, con tutto questo male e questa umiliazione. 

benissimo dicono le ragazze quando il giorno del primo appuntamento con il primo maschio della loro vita scoprono di avere un brufolo sul lato della bocca, 
che sono divise tra l'illusione di quello che succederà e il loro terribile handicap, ma io sono positiva, magari non se ne accorge o magari gli piaccio anche così, 
quelle che diventano delle larve perché devono studiare per la maturità e stanno a casa senza lavarsi, cambiarsi e dormire, 
che non ce la fanno ad ammettere al telefono ai pochi interessati le loro reali condizioni inumane, quindi nel dubbio esagero con un bel superlativo assoluto, 
e quelle che si sentono dare delle imbranate durante l'esame pratico di guida, 
che vogliono dimostrare di saper parcheggiare e di essere superiori a certe persone, 
ma quel pezzo di merda cadrà con la moto, ne sono certa.  

meravigliosamente dicono le donne alle prese con un periodo davvero difficile, 
che cercano di scegliere dall'armadio il sorriso migliore perché se non sorrido io come può farlo chi sta male?
quelle che litigano con un'amica per colpa dello stesso uomo, 
che la vorrebbero ammazzare oppure vederla ingrassare a dismisura, ma io sono più di te, brutta idiota, e sto da dio
e quelle che ricevono la telefonata dallo stesso stronzo che le ha fatte piangere tutta la notte, 
che non gli vogliono dare la soddisfazione di far vedere che hanno il cuore spezzato, e già che ci sono non gliela dò proprio più. 

ci sono persone, e io sono tra quelle, che dicono sempre di stare almeno bene. 

lo fanno perché certe che in realtà sia una domanda retorica e che alla gente non freghi poi molto,  
perché anche quando qualcosa non va evitano accuratamente di tediare il prossimo, secondo il principio per cui non bisogna fare agli altri ciò che non vorremmo venisse fatto a noi
e poi perché magari, rispondendo così, si convincono di stare bene davvero.

però poi ci sono periodi in cui si sentono bene, 
ci si sentono davvero. 

e il più delle volte non é merito loro. 
non solo. 

mercoledì 2 ottobre 2013

Genova a Bolzano

Genova a Bolzano é una fascia tricolore che ti aspetta in stazione, 
la focaccia che ha viaggiato per farmi fare colazione e il pesto che lo ha fatto per ricordarmi di dove sono, 
e un aperitivo tirolese prima di uscire di casa, 
che non importa cosa si mangia, importa come si vive. 

Genova a Bolzano é ridere con gli amici e farlo ancora di più quando si é soli, 
dormire 1 ora e mezza e non sentire fatica,
perdersi in una città perché si decide di passare per scorciatoie per la prima volta in un anno e mezzo di residenza.  

Genova a Bolzano é cadere miseramente al suolo per colpa di una valigia a casa e di una sedia al ristorante, 
decidere di andare a camminare per poi trovarsi a bere un po' di chardonnay e fare merenda
e improvvisare un karaoke con l'iphone alle 5 del mattino sorseggiando vodka tonic. 

Genova a Bolzano é la selezione delle foto migliori, perché si sa che su certe cose non transigo, 
essere inspiegabilmente odiata da una cameriera di un posto bellissimo e cercare di far finta di niente, 
dire con una certa cattiveria che questi 5 cent li tiro al tipo

Genova a Bolzano é lo spritz della domenica e la spesa per la cena, 
la voglia di giocare a cirulla ma non avere abbastanza carte in nessuno dei tre mazzi a disposizione,
una birra sul letto mentre si ascolta Aldebaran e si fanno congetture su Nico Di Palo. 

Genova a Bolzano é un krapfen comprato la  mattina per chi può ancora dormire, 
un biglietto lasciato sul tavolo e uno lasciato sul comodino,
riacquistare l'accento della tua città perché parli con chi, come te, ce l'ha. 

Genova a Bolzano é il tempo che trascorre in un attimo perché troppo bello per fermarsi, 
la realtà che supera ogni tipo di aspettativa 
e un'emozione che non smette di crescere perché si nutre di passione. 

Genova a Bolzano sono quattro occhi che si guardano e si scambiano qualcosa, 
anche quando sono nascosti dagli occhiali da sole, 
due sorrisi che non si spengono mai, 
anche quando dormono,
e due pensieri che si intrecciano perché si riconoscono, 
anche quando quest'incontro di idee può diventare pericoloso. 

e poi ci siamo noi che siamo un terzo, un terzo e un terzo, 
un po' come il Negroni.  

roba forte e per pochi.