martedì 27 novembre 2012

Donegal - la casa che ride

quella casa è sempre stata sorridente. 

rideva quando eravamo piccoli e ci trascorrevamo tutti i week end, 
quando andavo a trovarla durante una passeggiata a cavallo, 
quando rappresentava la meta di tutti quei sabato dopo la scuola. 

rideva quando dicevo che ci volevano tre quarti d'ora per arrivarci senza sapere bene cosa volesse dire, 
quando cadevo dalla bicicletta con mio fratello Francesco in canna, 
quando tutta la famiglia giocava dopo pranzo a "uomo-donna". 

rideva quando la mattina mi svegliavo e facevo una colazione meravigliosa che preparava la Lucy, 
quando mi dedicavo al giardinaggio con la Cate, 
quando Paolo mi accompagnava all'ippodromo perché mi piacevano i cavalli, 
quando dopo qualche gioco con Giovanni-grande c'era il premio di consolazione a base di grissini e Nutella.  

rideva quando si riempiva di amici di famiglia che portavano il loro casino e le loro risate, nuove e squillanti, 
quando Ste usava il cancello per parare i rigori tirati da papà, 
quando Franci camminava con le merendine in testa per non farsele rubare da Duke. 

rideva quando in cantina si imbottigliava il vino (e ridevano tutti grazie allo stato di ebbrezza), 
quando papà e Paolo andavano nel negozietto sporco a comprare la cena, 
quando giocavamo con il biliardo a boccette, bianchi contro rossi. 

rideva quando parlavamo di chi mi piaceva di Villa Carolina, 
quando dopo uno sguardo duro Stefano finiva sotto il tavolo, 
quando Francesco si arrabbiava e prendeva a testate la macchina di suo zio. 

rideva quando i grandi si preparavano l'aperitivo sotto il pergolato, 
quando i piccoli giocavano nel prato, 
quando la sera dormivamo in un lettone 2 metri x due, 
e quando la mattina andavamo a vedere i cavalli del vicino. 

rideva quando ognuno raccontava qualcosa di bello, 
quando d' inverno si riempiva di neve, 
e quando si sentiva il profumo di erba appena tagliata per tutto il giardino. 

ha riso dopo la nostra comunione che abbiamo festeggiato lì, 
quando Paolo ha fatto la festa dei 40 anni e c'era Luca Laurenti che suonava,
quando ho bevuto una golata di olio piccante credendo che fosse té freddo. 

ha riso quando la casa che volevamo comprare dai mitici signori Capeti ci é stata soffiata sotto il naso, 
quando sul campanello abbiamo scritto L'Anzoni, 
quando ha ospitato per un po' una setterina trovata per strada,
e quando il nonno ha chiesto un negroni preparato dai suoi figli senza farsi beccare dalla nonna. 

ha riso anche dopo, quando le famiglie sono cambiate, 
quando sono andata a prendere l'aperitivo per salutare la Cate prima che tornasse in Germania e poi sono tornata a Genova per andare allo stadio, 
quando l'ho mostrata con orgoglio a un amore passato dicendo "lì io ho passato i migliori anni della mia vita". 

ha riso alla festa dei 60 anni di Rita, 
al risveglio da un matrimonio finito tardi quando ci siamo trovati a fare colazione con i cornetti presi da Markus, 
e quando sono andata a bere un bicchiere con Franci prima di portarlo a festeggiare il suo brillante esame di maturità. 

quella casa riderà ancora, 
quando la cercherò percorrendo l'autostrada e mi verrà spontaneo urlare "eccola", 
quando ripenserò a tutti i momenti più belli della mia infanzia. 

quella casa per me riderà sempre
perché in quella casa io ho sorriso tantissimo. 

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