un giorno ti dirò di
come certe famiglie siano legate da prima che le successive generazioni
nascano, del sentirsi parte l'una dell'altra anche quando si è lontani, di
amicizie che hanno la stessa età, San Candido nel cuore e il canto del gallo di
una mattina di troppi anni fa.
un giorno ti dirò di come
si cresce insieme sentendosi fratelli anche se in realtà non lo si è, delle
parole reciproche sussurrate, dette e più spesso urlate nei momenti più
importanti delle reciproche vite e di come ogni singola esistenza della seconda
generazione di questa grande famiglia si sia incrociata, incontrata e presa per
mano ogni volta che c'è stato bisogno.
un giorno ti dirò di come
siamo cresciuti bene insieme a San Candido, tra le passeggiate sull'erba
d'estate e i pranzi in baita alle 11 del mattino in inverno, dei Capodanno da
Angelo e dei pic nic di Ferragosto, delle braccia sempre aperte dei tuoi generosi
nonni verso di noi ogni volta che ci hanno visti.
un giorno ti dirò di come
la tua mamma e il tuo papà siano la dimostrazione vivente che l'amore, quello
vero, esiste ed è bello, soprattutto perché è capace di prendersi in giro e far
ridere, di tutti i brindisi scambiati con i tuoi zii (che penso proprio non si
possano contare) e delle lacrime versate insieme per le risate, il dolore o la
semplice commozione.
un giorno di dirò tutto
questo e anche molto di più.
oggi no, oggi ti dico
solo: benvenuto Leopoldo detto Burki, era ora che arrivassi tra di
noi.
ti voglio già bene,
Ina
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