c'è stato il pranzo di Natale con zii e cuginette,
tanti amici da rivedere, abbracciare e se necessario mandare a cagare,
persone nuove e aperitivi,
poca neve ma tanto sci,
vin brulè e bollicine,
bollicine e vino e ancora bollicine,
cene che devono essere veloci e ritorni a casa alle 3 senza sapere come,
negroni sbagliati e mojito-franciacorta come digestivi,
un pranzo con quella parte di famiglia che vedi poco
e il cenone in famiglia, che anche se non è la TUA famiglia è come se lo fosse,
fuochi d'artificio sul tetto di una casa di San Candido, che per noi è il tetto del mondo,
ballerine nella neve "perchè tanto io le ho salvate dall'alluvione",
amici veri, quelli a cui vuoi così bene che non è neppure necessario dirlo,
lividi perchè tuo fratello ogni tanto pensa bene di tirare pugni in giro e tu, che ti sei sempre sentita saylor moon, decidi di provare a intervenire,
qualche sigaretta, ma non ho riniziato,
cadute altrui e aneddoti da rispolverare,
un nuovo matrimonio all'orrizzonte e un casuale incontro alle 16:45 che si traduce con 7 bottiglie di Arunda prima di cena, il che significa che l'1 si è bevuto più del 31.
c'è la voglia di tornare ogni volta che me ne vado e il proposito di avvicinarmi a vivere lì.
c'è San Candido, così diverso da Genova, ma così...casa.
e poi ci sono loro.
sapete bene chi siete.
sapete bene chi siete.
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