martedì 12 maggio 2015

e poi ancora in altro, con un grande salto.

sono nata in una città che è un concentrato di salite, discese, scalinate e gradini, 
ha vie che sono così pendenti che i motorini faticano a salire
e creuze da percorrere con calma, che se inciampi finisci in mare. 

è bella la mia città ma molto, molto faticosa. 

deve essere per questo che le pianure mi annoiano mortalmente, 
deve essere per questo che preferisco le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto 
e poi giù il deserto, e poi ancora in alto con uno grande salto

parlo delle salite che affaticano, ti tolgono il respiro, ti accelerano il battito cardiaco, 
che ti spettinano perché più sali più c’è vento, che ti fanno venire caldo e poi freddo e poi non sai, 
che ti fanno fermare per un attimo e poi ti fanno ripartire con uno scatto. 

parlo delle discese che ti sembrano facili ma che se non stai attento cadi e rotoli giù, 
che non ne vedi la fine così, mentre scendi, inizi ad avere un po’ paura, che hanno troppe curve e tornanti e pessima visibilità, 
che non riesci a fermarti e se non ti fermi respiri così forte che ti viene da vomitare. 

parlo delle salite che quando inizi il percorso senti quel misto di eccitazione, paura e rispetto, 
che ti guardi indietro e sorridi perché sai da dove sei partito e non sai dove puoi arrivare,
che nonostante l’energia che non senti più, quando sei su, sei in pace con il mondo. 
e soprattutto con te stesso. 

parlo delle discese che le inizi correndo, che tanto il fiato tiene,
che poi però ti viene da rallentare e quasi vorresti fare un mezzo giro su e tornare su, 
che quanta fatica fai a cercare di andare un po’ più lento, quanto impegno e quanto sforzo richiede contrastare la gravità. 
e poi, semplicemente, ti lasci cadere. 

insomma, mi piace il saliscendi della vita. 

mi piacciono le salite che richiedono impegno, energia e resistenza, 
che ti spettinano e tolgono il fiato e ti lasciano senza parole, 
per un traguardo di vita, un obiettivo di lavoro, la conquista di un amore. 

mi piacciono le discese che ti fanno scivolare, cadere e iperventilare, 
che ti chiedono di resistere alla gravità e ti buttano con il culo per terra e ti fanno rotolare fino in fondo,
per un lutto mai superato, un errore che non ti sei perdonato, una vita che sta troppo stretta. 

le discese e le salite sono solo fasi che si alternano e ci compongono, 
tra un tramonto e una rinascita, 
un declino e un’ascesa, 
un fallimento e una conquista. 

sono nata in una città che è un concentrato di salite, discese, scalinate e gradini.
deve essere per questo che mi piacciono le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto 
e poi giù il deserto, e poi ancora in alto con uno grande salto


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