martedì 14 luglio 2015

strisce pedonali

l’attraversamento è il luogo dove avviene il passaggio da un punto a un altro; 
il passaggio è un mutamento di stato o condizione;
il mutamento è l’atto di cambiare, modificare e modificarsi. 

se le strisce pedonali sono il luogo dove avviene il passaggio da un punto all’altro 
e il passaggio è il mutamento di stato o condizione, quindi l’atto di cambiare o modificarsi, 
allora le strisce pedonali rappresentano i cambiamenti. 

le attraversi per arrivare a un altro punto della vita, sia esso smettere di usare il ciuccio per addormentarti quando sei piccolo, essere finalmente nel gruppo di chi ha già baciato veramente quando sei un po’ più grande o iniziare a fare parte dell’eccitante, nevrotico e, 
si spera, appagante mondo del lavoro. 

le attraversi quando cambi condizione e passi dallo stato solido a quello gassoso per un amore vicendevole e corrisposto, quando da quello gassoso diventi liquido di colpo per una delusione, una perdita, un lutto, e quando grazie a un incredibile colpo di reni, riesci a riconquistare lo stato solido che ti garantisce il giusto equilibrio, seppur precario. 

le attraversi quando modifichi il tuo comportamento per conciliarlo con quello di una persona, come la mamma, un’amica o un fidanzato, quando cambi cose molto importanti di te e delle tua vita, come il taglio di capelli, il modo di vestire, una città, e quando ti senti cambiato da qualcosa, come un’esperienza passata, una storia finita male, una possibilità mai concessa. 

la vita è un insieme di strisce pedonali: 
a volte ti limiti ad andare dall’altra parte della strada anche se sai essere quella sbagliata, 
altre volte, invece, sono così lunghe che mentre le attraversi ti sembra di essere sempre fermo allo stesso punto perché non riesci a vedere la meta. 

e poi ci sono quelle volte che le attraversi pensando ad altro e... SBAM! la vita ti investe: 
puoi uscirne illeso e senza graffi, restare pietrificato da una felicità mai conosciuta prima o farti un male del diavolo. 

in ogni caso la prossima volta meglio dare un'occhiata al semaforo. o forse anche no. 

2 commenti:

  1. mi permetto di aggiungere un'appendice a questa metafora esistenziale, che forse è una delle più efficaci tra le tante che si trovano in questo blog. quando ci si trova in inghilterra, o in australia, insomma in tutti quei paesi in cui si guida a sinistra, per noi "destri" attraversare la strada è ancor più pericoloso di guidare, per via della scomoda e persistente tendenza a guardare dalla parte opposta da quella da cui sopraggiunge la minaccia. ecco, anche quando si attraversa da un marciapiede all'altro della nostra vita, spesso ci aspettiamo che i rischi - ma in fondo anche le cose belle - vengano da una parte, e invece eccoli strombazzare il clacson dalla parte opposta.

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    1. la cosa incredibile, davvero incredibile, è che ho iniziato questo post pensando solo a questo. mi è venuto in mente proprio un'incidente capitato così e, chissà perché, mi sono venute in mente queste righe. come spesso succede l'idea originale ha lasciato il posto alla "trance agonistica" (è un termine ironico, sia chiaro: di agonistico non c'è nulla; avrei potuto usare flusso di coscienza, sempre scherzando, ma parecchie persone si sarebbero rivoltate nella tomba) ed è così tornata nell'aria.
      bello sapere che qualcuno l'ha colta

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