martedì 3 maggio 2016

2 maggio, il giorno del mio ringraziamento

ieri era il 2 maggio, l'anniversario dei due giorni più felici della mia vita. 

di quel tipo di felicità che non ha bisogno di un velo di malinconia per renderti più interessante agli occhi degli altri, 
che non cerca l'allegria per renderti più luminosa, 
che non vuole un'altra persona per aumentare il suo effetto su di te. 

di quel tipo di felicità che non si esaurisce in una notte inaspettata,  
che non si conclude con qualche ora di ebbrezza dei sensi, 
che non termina con un sorriso, a meno che a ridere non siano tutte le tue interiora. 

di quel tipo di felicità che non riesce a farti dormire, 
che non aspetta che sia il giorno dopo per parlarne con qualcuno, anche solo l'immagine di te stesso allo specchio,
che non passa inosservata agli occhi di chi incontri. 

di quel tipo di felicità che non conosce le regole del tempo perché inizia prima, continua durante e non termina mai, 
che infrange quelle dello spazio perché pur essendo immensa riesce a stare dentro te, 
che non si lascia sognare perché è così verosimile da sembrare irripetibile. 

di quel tipo di felicità così solo tua che non riesci a spiegarla a nessuno, 
così intima che non ne conosci l'origine vera ma solo quella apparente, 
così totalizzante che non ti lascia stare neppure per un attimo. 

di quel tipo di felicità che rende il 2 maggio il mio giorno del ringraziamento, 
un giorno in cui di norma non smetto mai di sorridere. 

e che mi fa pensare che se tutti avessero un 2 maggio, anche a distanza di 11 anni l'uno dall'altro come per me, al mondo ci sarebbe un po' più di speranza. 

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