giovedì 16 giugno 2016

del doman non v'è certezza

sappiamo bene tutti che nella vita non ci sono certezze, 
che spesso é sufficiente uno starnuto per scombussolare i piani, di qualsiasi piano si tratti, 
e che siamo appesi a quel fottuto filo che non si sa bene da che parti inizi, dove finisca e dove cazzo stia cercando di portarci. 

è per questo che scrivo un post sulle mie certezze, 
per aiutarmi a ricordare le basi su cui poter lavorare, anche se a cosa di preciso non saprei.

le canzoni dei Beatles, a qualsiasi ora del giorno, della notte e del tempo a metà, 
il panino crudo e mozzarella con un bicchiere di vino, 
i Goonies, Crocodile Dundee e Senti chi parla 1,2 e adesso. 

Il Secolo XIX al bar davanti a un cappuccino e una striscia di focaccia, 
la sigaretta dopo aver fatto il bagno in mare ma non quando lo fai in piscina, che chissà perché, 
tutte le repliche di Scrubs che non potrebbero mai stufare, mai. 

il sapore di fare una valigia sconclusionata perché stai per partire, e chi se ne frega dove, 
andare in bagno in ufficio per fare pipì e notare che, come tutte le sante volte, la carta igienica finisce e nessuno mette il rotolo nuovo al suo posto, 
puntare la sveglia alle 6 per andare a correre e scendere dal letto alle 8,10 dopo una lenta agonia di suoni molesti. 

l’incontenibile molla che parte dentro di te e ti fa ballare ovunque tu sia “Like a prayer” di Madonna, 
cantare in qualsiasi luogo isolato o meno “Maledetta Primavera” di Loretta Goggi,
dire che cacatura di cazzo ogni volta che ti siedi al pc. 

il saluto del nonno il martedì mattina quando passa in ufficio e magari propone involtini, gulasch pusterese o pesce spada, 
la telefonata della mamma la sera per chiederti come è andata la giornata
e la consapevolezza che ovunque nel mondo se vedi uno dei tuoi fratelli è sempre una festa. 

l’insolenza con cui alcune canzoni ti si piazzano in testa per non andarsene più per giorni interi, 
la chiara visione di uscire da una Chiesa maritata sulle note di Malibu delle Hole se mai ti dovessi sposare, 
considerare il genoa una squadra davvero di merda e gasperini l'uomo più irritante del mondo.

l’indiscutibile amore che si può per Robert Redford, Sete Gibernau e Slash, 
il bene che vuoi ai tuoi amici, quelli veri, quelli che sanno perfettamente chi sono senza che debba fare l'elenco
e la profonda convinzione che gli uomini con cui c'è stato qualcosa siano stati fortunati anche solo ad avermi avuto per poco (e, in certi casi, coglioni ad avermi fatto andare via).

il ponte del 2 giugno, l’emozione della vigilia di Natale, 
i  compleanni di tutte le persone che conosci perché hai un’incredibile quanto inutile memoria per le date, 
“Come eravamo”, Bette Davies Eyes di Kim Carnes, i ricordi nitidi e pure quelli un po’ deformati dal tempo, 
lo sconfortante arrivo ad Ala Avio che indica che c’è ancora un’ora di cacatura di cazzo per tornare a casa. 

insomma, la maggior parte delle certezze sono solo dettagli, amenità o pensieri personali senza fondamento, 
ma è proprio grazie a loro che lo attenuiamo la sensazione di smarrimento ogni volta che il futuro ci assale. 

per il resto, come diceva un poeta vero "chi vuol esser lieto sia

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