venerdì 28 aprile 2017

dialogo liberamente preso da una di quelle notti che troppo è per poco, e non basta ancora ed è una volta sola (cit. Capossela)

- sai perché ti sto chiedendo di parlarmi?
- no, perché?
- potevi chiedermelo tu, non è che devo strapparti le parole da dove le nascondi. 
- lo so, hai ragione, ma sono fatta così. comunque, perché?
- perché tu mi guardi.
- e non va bene?
- no che non va bene. cioè, sì va bene. tu mi guardi e mi parli con gli occhi, non con la voce. dimmi a cosa stai pensando ora, ma usa le parole.
- sto pensando che, in questo momento, sto bene.
- non vale. questo non è un pensiero, è solo uno stato d’animo; dimmi davvero a cosa stai pensando.
- penso che sono contenta di essere qui, con te. 
- non devi avere paura di dire che ora sei felice.

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