venerdì 21 febbraio 2014

il giorno dopo

sono un'estimatrice scatenata del prima 
inteso come il tempo che precede un evento di qualsiasi tipo. 
l'ho scritto, lo penso e ancora adesso ne sono convinta, 
eppure. 

eppure c'è un un altro insieme di momenti che mi piace. 
il giorno dopo

il giorno dopo aver dato un esame, 
quando ti svegli e ti giri dall'altra parte perché puoi dormire senza sognare la nuova curva di phillips keynesiana, 
quello dopo aver bevuto troppo, 
che ti ripeti all'infinito che non lo farai più mentre ingurgiti moment e plasil
e quello dopo la vigilia di Natale, 
che sai che un po' di magia è finita e un po' sta per iniziare. 

il giorno dopo un colloquio di lavoro, 
che non sai bene se aspettarti troppo o troppo poco, 
quello dopo la palestra, 
che senti dolori a muscoli che neppure sapevi esistessero
e quello dopo aver dormito in un letto non tuo, 
che mentre abitui gli occhi al buio della stanza, cerchi di capire dove sei. o con chi. 

il giorno dopo una serata passata a ridere come non succedeva da tempo, 
che se ci ripensi quando sei per strada sorridi da sola come una scema, 
quello dopo un concerto che volevi vedere da mesi, 
che ti viene da canticchiare sistematicamente ogni singolo pezzo ascoltato, 
e quello dopo il matrimonio della tua amica, 
che ti sembra di essere stata parte determinante della sua felicità. 

poi ci sono quei giorni dopo che non fai altro che pensare ad alcune ore del giorno prima, 
cercando di ritrovare le esatte sensazioni che hai provato
di non far scolorire le immagine 
e di non perderne i profumi. 

allora quei giorni l'unica cosa da fare è scattare una foto, 
di quelle che lì per lì ti sembrano non avere senso, 
di quelle che però, quando le rivedi, ti fanno pensare al mentre di quel giorno dopo. 


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