sabato 4 febbraio 2017

amore e marketing (liberamente tratto da conversazioni con Kevin Molfetta)

"la domanda giusta non è cosa vuoi ma cosa hai che si possa volere; 
sono convinto che tu possa rendere felice un uomo, forse anche più di uno alla volta, ma questa è un'altra storia. il punto, da una prospettiva strettamente di marketing, è perché tu e non un'altra. 
quale è la cosa che dice carolina invece di susanna
questa è la domanda: cosa hai tu che si possa volere."

"questa volta però sticazzi.

il ragionamento, è vero, non fa una piega, ma sono stufa di non chiedere. 
sono io che chiedo all'amore e, bada bene, non alla persona, 
per ovvii motivi direi, tipo che a quanto ne so per il momento non esiste".


chiedo all'amore di essere quel tipo di amore che ti lascia stropicciata la mattina, sorridente la sera e felice la notte, non per forza esattamente in questo ordine cronologico,  che ti fa battere il cuore con l'anteprima di un messaggio sul telefono, che ti fa perdere l'equilibrio dopo un litigio, che prende le tue abitudini, le mescola e te le toglie senza che neppure tu te ne accorga,  che ti fa piangere di rabbia, che ti toglie la voce per le urla 
e che ti fa sussurrare all'orecchio parole che non pensavi neppure di conoscere. 

chiedo all'amore di essere quel tipo di amore che ti spacca in due la pancia prima ancora che il cuore, che ti fa sognare mentre ancora non stai dormendo, che non vuole farti addormentare per paura di perdere anche solo un suo attimo, che ti fa pensare di avere di nuovo 16 anni quando baciavi tantissimo e il resto non lo facevi,  che ti lascia sulla pelle un odore che non avevi mai sentito ed è così difficile lavare via
e che ti fa sprofondare in un incubo reale se pensi di poterlo perdere.

chiedo all'amore di essere quel tipo di amore che ti fa fare follie solo per vedere un tramonto con due bicchieri di vino, che ti sfiora la mano con un sorriso senza dire una parola, che ti guarda in mezzo alla gente facendoti sentire unica, che ti fa urlare vaffanculo più forte di quando lo urli allo stadio, che ti fa tremare le gambe e diventare rosso paonazzo per un equivoco che diventa selvaggio 
e che ti fa fare pace per uno giorno intero e non sai che tempo c'è fuori. 

chiedo all'amore di essere quel tipo di amore che non si risparmia. in nulla. 

nelle emozioni, nelle parole, nei sorrisi e nelle lacrime; nei respiri, nei sogni, nella rabbia e nella tenerezza; nei ti amo, nei vaffanculo, nei baci e negli abbracci; nei basta, me ne vado, nei ti prego resta qui, nei aspettami per un caffè e nei mi manchi; nelle sorprese, nelle intenzioni, nelle follie e negli errori; nei per sempre, nei mai più, nelle canzoni e nei sapori; nelle parole, negli occhi, nell'odore e nel sesso. 

"ecco la risposta alla tua domanda: cosa chiedo io all'amore è quello che si può volere". 
o forse, invece, no. 


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