giovedì 9 maggio 2013

incidente di percorso


a cosa ho pensato prima di fare l'incidente?

ho pensato che avevo passato dei giorni meravigliosi, per certi versi assolutamente incredibili, 
che questa volta partire mi pesava davvero un po' più del solito, che finalmente avevo trovato nei miei cd Cuba Libre di Zucchero e che "mi piace la lasagna e poi mi piaci tu, un po' di marijuana sotto il cielo blu" mi sembra un'ottima cosa da dire a una persona.

a cosa ho pensato mentre facevo l'incidente?

ho pensato devo suonare a questo stronzo, ma forse non basta, forse devo anche sterzare,
devo puntare il mio cazzo di piede sul freno e tenere fermo il volante, che non sono alle giostre, sono in autostrada.

devo smettere subito di non respirare, devo concentrarmi e inspirare, dai cazzo, 
devo cercare di r-e-s-p-i-r-a-r-e.

ok, ora giro e morirò, porcaputtana non ho neanche 30 anni e sto andando verso l'altro senso di marcia, ora chiudo gli occhi e mi tengo forte al volante e...
cazzo succede così sempre quando fai un incidente e pensi di morire?
è così, realizzi e vai via? speriamo di non sentire male, Dio ti prego non farmi sentire male.

a cosa ho pensato quando ho aperto gli occhi?

ho pensato che non sapevo da che parte ero, che ero ferma ma certamente qualcuno mi sarebbe finito addosso, 
e lì sì che mi sarebbero girati i coglioni, che dovevo spegnere la radio e che Relax di Mika non l'avrei mai più sentito in vita mia e che volevo il telefono perché dovevo chiamare subito la mamma, la b e un'altra persona che anche se non dico sa benissimo chi é.
che mentre aprivo la portiera avrei corso il rischio di far vedere a tutti che mi ero fatta la pipì addosso, invece no, la mia vescica non ha ceduto al terrore,
che avrei dovuto ringraziare quel miscredente di mio fratello che un paio di ore prima era stato a sentire Papa Francesco a Roma, che quel signore che mi é venuto a prendere per farmi attraversare la strada aveva il sorriso più rassicurante che avessi mai visto,
che la mano di sua moglie era così calda rispetto alla mia che l'avrei tenuta per sempre
e che quando mi hanno detto "credevo che saresti morta, tu hai qualche Santo in Paradiso?rispondere "Santi no, ma ho il mio papà" è stato il segnale che con la testa connettevo ancora.

cosa penso ora?

penso che sarebbe stato meglio se non fosse successo, 
che ho sprecato un pieno di benzina,
che il mio collarino merita comunque di profumare Chanel,  che mi sono sentita così piccola quando ho visto mia mamma, che altro che 30 anni e che essere stata curata con vino bianco e gnocchi al pesto ci abbia unito ancora di più.  

penso che aver detto alla polizia che avevo i pezzi migliori del mio armadio in macchina mi abbia fatto sembrare un'imbecille, così come dare la tessera della Coop al posto della patente (la vera vergogna è avere la tessera della Coop, mi rendo conto) e 
che aver chiesto se il genoa stesse perdendo una psicolabile. 

penso che Roberto che si è fermato a vedere se stavo bene era dolce come poteva esserlo un nonno o un papà e che Davide che il giorno dopo mi ha scritto un messaggio per sapere come stavo mi ha fatto credere che al mondo ci siano davvero brave persone. 

penso che la mia macchina si é comportata benissimo anche questa volta, 
che le ero molto affezionata e mi mancherà davvero, che prima o poi smetterò di fare incubi, di sentire il rumore dello scontro e di provare quella sensazione di terrore sentita sì solo per pochi secondi, ma così intensamente che non vuole andare via. 

penso che avere qualcuno che dorma con me in queste notti non sarebbe male, 
anche solo per una carezza quando mi sveglio terrorizzata o anche solo per aiutarmi se con la testa mi incastro tra i cuscini e me la devo tirare su da sola. 

penso che forse sono diventata un pochino più egocentrica ed egoista,  
francamente non immaginavo potessi esserlo più di quello che già ero ma tant'è,  e che quello che voglio, tutto quello che desidero, sogno e spero, me lo prenderò a qualsiasi costo. 

penso che se beccassero il pezzo di merda con la land rover marrone che mi ha fatto quasi ammazzare 
gli tirerei un calcio nelle palle e poi affitterei qualcuno per fargli dare una randellata.

so che non si fa.
ma io la penso proprio così. 

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