mercoledì 17 settembre 2014

113 giorni, tornare a camminare

la mia collega Laura ha letto che ci vogliono 100 giorni per dimenticare una relazione. 
come se 100 giorni fossero sufficienti a lasciar andare una persona senza più provare niente 
o guardarsi allo specchio e dirti "sei stata di merda abbastanza, ora basta". 

non è che puoi smettere di pensare a lui, a te con lui o a voi, 
cancellare tutti i suoi contatti per evitare di scrivergli assurdità, la cui risposta o non risposta rappresenterebbero un’ulteriore delusione
o rinchiudere in una scatola le vostre foto, i suoi biglietti e le tue lettere mai spedite (che se le avessi spedite avresti fatto un figurone, che stile). 

non è che puoi smettere di giustificarlo e iniziare a capire che c’è un galateo anche quando si tratta di chiudere una storia, 
di preoccuparti per lui, per il suo benessere o per la strada che ha scelto di fare, che no, non credi sia la via del vaffanculo dove ogni tanto la tua stizza lo manda
o di pensare a cosa hai sbagliato, qual è stato il momento preciso che l’ha fatto andare via da te (ballo male? tiro calci di notte? ero troppo grassa?).

non è che puoi smettere di pensare che d'ora in poi non vorrai più nessuno perché non vuoi essere più delusa, 
di chiederti se incontrare uomini che ti spezzano il cuore sia sfortuna o completa incapacità di scegliere 
o di cercare di non perdere di vista il fatto che sì, fa parte delle belle persone che hai incontrato e ti ha fatto bene, ma non dimenticare che ti ha fatto pure male. 

non è che puoi iniziare a cambiare la situazione ingaggiando ben due personal trainer, ognuno con un compito preciso, oltre a quello generico di massacrarti, 
a intraprendere una dieta un po’ più umana e a lungo termine
o a riprendere letteralmente la vita in mano e quindi andando a fare la manicure. 

non è che puoi sentirti di nuovo bene da sola e bastarti tutti i giorni, 
svegliarti senza più quel senso di angoscia-abbandono-vomito che ti fa iniziare la giornata di merda
o vedere un ragazzo in giro e pensare che è carino senza fare paragoni tanto idioti quanto pericolosi. 

non è che puoi guardarti allo specchio senza odiarti almeno un po’ perché ti dai la colpa persino di scelte che non hai fatto tu,
avere voglia di uscire e fare una vita quasi mondana senza incupirti solo per un ricordo
o staccarti definitivamente da quello che sei stata. 

insomma, dimenticarsi delle montagne russe per tornare a camminare richiede parecchio tempo. 

ecco perché 100 giorni non sono sufficienti. lo sono, però, 113. 

sono tornata, ecco. 
con un profumo nuovo. 

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