domenica 11 agosto 2013

Stelle, ciliegie e candeline

tutta colpa dei desideri,
che uno ne ha sempre un po' in tasca e non vede l'ora di tirarli fuori appena si presenta l'occasione propizia.
per quanto mi riguarda è la prima volta dell'anno che mangio una ciliegia,
il giorno del mio compleanno quando spengo le candeline 
e la notte di San Lorenzo.

ho sempre desiderato tanto naturalmente, 
come tutti quelli che sperano, anzi credono, 
che qualcosa di meraviglioso sia possibile.

ho desiderato Baby Mia e la Peg Perego,
di perdere il mio primo dente da latte
e di diventare grande abbastanza in fretta.

ho desiderato che il mio compagno di classe delle medie ricambiasse il mio folle amore per lui,
che la mia prima vera cotta ascoltasse tutto il giorno RDS così che potesse sentire la canzone che gli avevo dedicato per fargli sapere che mi piaceva 
e di essere in grado di baciare con la lingua.

ho desiderato che mia mamma non si accorgesse del mio penoso rendimento scolastico quando ero in quarta superiore,
di superare brillantemente la maturità 
e che durante l'esame di Storia delle Dottrine Politiche non mi fosse chiesto per alcun motivo né Rosmini né alcun argomento dello Chaboud.

ho desiderato che il mio compagno di Università si svegliasse un giorno scoprendosi sorprendentemente innamorato di me,
che papà guarisse e tutto tornasse come prima
e di non avere un infarto quando ho preso un taxi durante Sampdoria - Reggina per andare al Pronto Soccorso.

ho desiderato che il Genoa andasse in b,
di vincere qualche milione di euro
e di non farmi cambiare da nessuno, neanche dal dolore o dalla delusione o qualche tuffo di faccia contro la vita.

ho desiderato che qualcuno mi dicesse cosa fare della mia vita quando non riuscivo a decidere,
che lui mi vedesse meravigliosa anche la mattina
e ho desiderato di realizzare tutti i miei desideri tranne uno, 
che nella vita bisogna sempre sognare qualcosa che non si ha o non si può avere, 
che se no sai che noia.

la prima ciliegia apre la stagione, 
quindi io mi concentro sulla mia priorità da desiderare,
senza pensare per un momento al prezzo illogico di questo mezzo per la felicità,
e mi godo il sapore della primavera, misto speranza, misto incoscienza.

le sempre più numerose candeline del mio compleanno sono un discorso diverso,
un po' perché quel giorno è tutto mio e questo mi rende giá felice,
un po' perché alcuni desideri basici sono già stati esauditi dai regali,
un po' perché se faccio una festa è probabile che sia allegra al momento di soffiare,
quindi poca concentrazione e più voglia di qualcosa di semplice e immediato.

poi c'è lei, la regina di lunghe liste da spuntare,
la scusa per andare a pomiciare durante l'adolescenza 
e la notte che ti rende meno cinico da adulto.

tutti hanno voglia di desideri:
da piccolo ti fai sempre riaccendere la candelina per spegnerla ancora,
quando mangi una ciliegia è praticamente impossibile non divorarne mezzo chilo 
e quando guardi il cielo dopo che vedi una stella cadente stai lì ad aspettarne ancora.

io oggi mi sono svegliata alle 5 del mattino ancora sul terrazzo,
infreddolita e sorridente,
perché di stelle cadenti ne ho viste sei.

il mio desiderio di veder cadere una stella dell'orsa maggiore non si è realizzato 
e le altre 5 quest'anno sono tutte per uno.

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