lunedì 2 settembre 2013

odi et amo.

odio chi violenta la lingua italiana dimenticandosi congiuntivi, condizionali ed elementi grammaticali di base, 
chi abusa della parola top
e chi risponde a messaggi articolati con scritto solo ok

amo i tappi delle bottiglie sui quali scrivo la data per ricordare qualcosa di speciale, 
le commesse dei negozi che sorridono quando ti salutano
e andare al bar senza dover fare l'ordinazione perché già sanno quello che voglio. 

odio la carta dello stracchino perché e molliccia e macchia le mani, 
telefonare alla maggior parte delle persone che conosco
e i carciofi, un odio davvero radicato. 

amo il latte corpo Biotherm, 
il mio vestito nuovo molto più di quanto abbia amato alcuni ex 
e le persone che non hanno paura di scegliere, fosse anche solo il colore di un accendino. 

odio chi ha meno di 40 anni e al mare non si bagna i capelli per non rovinare la piega, 
gente che si pettina la vita, non so se mi spiego, 
chi ha sempre tutto quello che gli serve a portata di mano
e chi non ha il coraggio di dire apertamente una cazzata o una cosa fuori luogo, 
così tanto per il gusto di farlo. 

amo quando arriva l'autunno e devo mettere la coperta sul lenzuolo, 
quando compro una penna solo per scrivere un biglietto
e quando anticipo le battute di un film che la maggior parte della gente che conosco reputa spazzatura. 

odio sturare il lavandino, probabilmente perché non ne sono capace, 
cambiare le lampadine quando si fulminano
e appendere quadri o fotografie, perché già so che saranno storti e che chiunque se ne accorga mi mortificherà facendomelo notare. 

amo le persone che fanno chilometri solo per passare qualche ora con qualcuno, 
svegliarmi dieci minuti prima del solito per godermi la mia colazione
e andare in cerca di litigi con estranei in caso di giornata storta. 

odio le persone che si crogiolano nella loro comodità, 
quelle che non rischiano tutto almeno una volta nella vita
e quelle donne quarantenni che pensano di essere migliori delle trentenni e di avere la verità in tasca, quando invece hanno solo una borsa piena di fallimenti. 

amo ridere fino a piangere e le persone che sanno farlo, 
chi conosce la differenza tra un sorriso e una risata
e chi canticchia la canzone che sta ascoltando nelle cuffie mentre cammina. 

odio soffiarmi il naso, 
la nuova tipologia di raccolta differenziata, della quale capisco l'importanza ma non il sistema da regime, 
e la tavola apparecchiata a cazzo di cane, che io piuttosto mangio in piedi. 

amo giudicare gli altri senza avere alcun tipo di elemento per farlo, 
ma amo anche poi ricredermi in caso di errore di valutazione, 
fidarmi del mio istinto anche se spesso mi porta a fare cazzate
e sguazzare nella mia approssimazione. 

odio gli auguri generici di Natale, che sembra quasi diventino un favore, 
tutti i tipi di carta igienica senza senso, per esempio quelli profumati, 
e i dolci che contengono uva passa e canditi, che devo sezionare minuziosamente perdendo tempo e voglia di mangiarli. 

amo chi bacia tanto, chi balla senza musica e chi crede ancora nei fiori, 
chi consuma le labbra, la pelle e gli occhi in una notte che non finisce mai 
e chi conosce perfettamente tutte le regole del gioco ma trova sempre un buon motivo per trasgredirne qualcuna. 

odio chi si lamenta del caldo d'estate e del freddo d'inverno, 
chi non ha il coraggio di cambiare qualcosa anche se non é necessario
e il genoa. 

amo le canzoni che non conosco anche se magari potrei odiarle, 
odio musica che forse un domani amerò perdutamente. 

odio la gente e amo le persone,
amo e odio quello che vedo allo specchio. 

se non riuscissi a odiare non sarei assolutamente in grado di amare, ne sono convinta. 

e comunque, odi et amo. 
però, Catullo, ti deludo: non me ne chiedo una ragione e non mi tormento. mai. 

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