mercoledì 7 gennaio 2015

ho imparato a sognare

ho imparato a prendermi il tempo per ascoltare il mio respiro, 
a non farmi prendere dal panico dai miei pensieri 
e a convivere con quello strato d’ansia che mi accompagna giorno e notte e mi fa sentire viva. 

ho imparato a lasciare andare le mie emozioni, 
a non avere paura di abbracciare forte una persona che ha bisogno o alla quale tengo
e a dire ti voglio bene per prima, che dire sempre anch’io è troppo comodo. 

ho imparato a essere un po’ più egoista perché dopotutto, per il momento, devo badare solo a me stessa, 
a correre quasi tutti i giorni per scaricare la tensione
e a non illudermi di non cadere se il porfido di San Candido è ricoperto da uno strato di ghiaccio. 

ho imparato a sostenere le mie idee con meno vigore e più argomenti, 
ad ampliare le mie amicizie, nonostante alcune delle quali ricordino persone passate
e a tenere la luce accesa se ne sento il bisogno, che io mica mi devo nascondere al buio di una paura. 

ho imparato a mettere più di una sveglia se vado a letto tardi, 
a fare gli esercizi per evitare il mal di schiena
e a smettere di pianificare tutta la mia vita come se fosse una campagna pubblicitaria da lanciare (beh, ci sto lavorando). 

ho imparato a non indossare più decolleté di vernice nuove senza calze se devo ballare tutta notte, parola chiave vernice
a scegliere se bere champagne o vodka in discoteca per non mischiare, 
e a sentirmi bene dalla mattina alla sera, che se proprio non ci riesco ascolto Kiss di Prince ed è subito sorriso. 

ho imparato, anzi sto imparando, a esternare le mie esigenze prima di pretendere senza chiedere, 
a coprirmi di più se fuori fa freddo anche se rischio l’abbinamento dei colori
e a non sentirmi in colpa per quello che faccio, perché dopotutto devo rendere conto solo a me. 

ho imparato che dietro certi sguardi, o pernacchie, c’è così tanto che il tempo si ferma per un po' e sembra tornare indietro per farci un po' male, ma basta una scrollatina per lasciarsi il bello-triste-denso passato alle spalle, 
che il Natale fatto tutti insieme ha davvero un sapore diverso
e che la famiglia, la mia famiglia, sarà sempre al primo posto. 

ho imparato a voltare pagina per non voltarmi più, 
a commettere errori per decidere se smettere oppure no
e a continuare a vivere tutto quello che mi succede con la solita inebriante, sfiancante e logorante intensità. 

ho imparato che qualsiasi cosa succeda so che ci sono persone sulle quali posso contare sempre, 
che non mi giudicano, non mi rimproverano subito e mi fanno bene
e questo è quanto di più importante stia continuando a imparare. 

ho imparato che nella vita capita di essere delusi, 
da un amico, uno zio, un fidanzato. 
se però permettiamo a chi ci ha fatto soffrire di deluderci ancora e ancora, 
beh allora la colpa è anche un po’ nostra. 

ho imparato a sognare, che non ero bambina. 

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