sabato 21 marzo 2020

cosa sto imparando da quello che sta succedendo

che la mamma ha sempre ragione, specialmente la mia e che è bene che inizi a darle retta. se non lo avessi fatto, non sarei qui a Genova dal 24 febbraio a poter godere di casa mia, del suo terrazzo e della vicinanza ai miei affetti, una vicinanza distante ma intensa. 

che il fatto che sia sola e che quindi abbia già cominciato a parlare con gli oggetti, a volte a parlare da sola tout court, se all'inizio è stato sconfortante ora come ora è da considerarsi talmente un privilegio rispetto a quello che sta succedendo, che la prossima volta che mi lamenterò passerà molto, tanto, tempo. 

che stiamo facendo tutti rinunce, e probabilmente ne faremo giustamente molte altre, ma che per questo non si merita alcun premio, anzi. e che quando la mia nipotina Blue potrà finalmente conoscere tutta la sua famiglia sarà travolta da così tanto amore e affetto che probabilmente le sembrerà di ricordarselo gli anni a venire.

che siamo tutti con i nervi testi, il fianco scoperto e che ogni ferita che pensavamo di aver suturato, è ancora e inevitabilmente aperta. è per questo che l'empatia, raro dono di cui pochissime persone sono dotate - io forse fin troppo - dovrebbe almeno tradursi in comprensione, gentilezza o sorriso. 

che mai come ora è necessario scandire il tempo, il ritmo dei giorni e lo scorrere delle notti, come si fa o come si può. con un bicchiere di vino la sera per staccare dal giorno lavorativo, con un sonno più o meno simile a prima che questo evento così sconvolgente ci investisse e come truccarsi la mattina perché siamo in video con i colleghi. 

che dobbiamo coccolarci come meglio possiamo. con un piatto di gnocchi al pesto, se è questo il piatto preferito in assoluto nonostante sai di ingrassare, con una sigaretta anche se sappiamo essere sbagliato e con un bacio lanciato al telefono per salutare chi ami. 

che mai come questo momento ogni piccolo gesto altrui vale quanto un tesoro sconosciuto.
come un pezzo di focaccia fatto in casa in cambio di sigarette o vino se per caso si esce per la spesa, l'aperitivo con i colleghi organizzato per sapere come si sta o la telefonata a chiacchierare del più e del meno per non impazzire. 

che quando sarà finito tutto, si spera il prima possibile e bene per tutte le persone che amiamo, avremo occhi diversi per definire tutto quello che siamo in grado di definire: vita, persone, sentimenti ed eventi. e che questo ci aiuterà a vivere, davvero. 

il resto, tutto il resto, conta meno delle canzonette che ascoltiamo sul balcone per cercare di sorridere mentre il mondo ci travolge. 




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