lunedì 8 ottobre 2012

Quando certe amicizie iniziano molto prima di te

"ringrazio tutte le persone che sono qui e che ci hanno accompagnato in questi 30 anni di matrimonio"
applauso, brindisi, occhi lucidi. 

ma andiamo con ordine. 

quando una coppia di amici di famiglia festeggia qualcosa, 
qualcosa a cui partecipi, è normale essere felici, ma in questo caso le cose sono diverse, le cose sono di più. 

è una coppia di amici speciale perché il loro rapporto con quello dei miei genitori ha fatto sì che anche noi figli diventassimo speciali l'uno per l'altro. 
descrivere amicizie così lunghe, che partono ben prima dalle nostre nascite, é un'impresa piuttosto complicata, 
ma non sarà questo a fermarmi. 

da piccola, ad esempio, ho avuto ogni tanto paura di Attilio perché urlava e io alle urla non ero molto abituata, 
e da grande, quando fumavo in vacanza, lo facevo tranquillamente davanti alla mamma, ma mi imbarazzava farlo davanti alla Astrid. 
eppure so per certo che se avessi bisogno di qualcosa, loro non si tirerebbero indietro, 
come quando ho avuto problemi alla tiroide e poco dopo avevo già un appuntamento a Milano. 

c'è la volta che io e la Sara ci siamo vestite da contadine per la sfilata sui carri, 
tutt'e due terrorizzate ma fiere del nostro ruolo, 
ci sono le giornate tutti insieme a sciare, quando "mangiamo alle 11,30 così non ci rubano i posti", 
le sveglie all'alba per vedere le ragazze della nazionale di sci, le gare dell'ospite e i salti sui tappeti elastici, 
e tutti i gelati a forma di orsetto che ci siamo mangiati (che chissà perché gli orsetti li trovavo solo lì). 

e poi...le pizze insieme, i gelati, le bancarelle improvvisate dove vendevamo di tutto e facevamo le treccine ai capelli, 
le prime sigarette (diana) fumate di nascosto, le gite con l'agenzia del turismo (e la mia caduta nel lago), 
Bibi detto anche la bua sessuale, la Valli che sembrava un maschiaccio, i due fratelli nati insieme nel 1991, 
così diversi tra loro e così amici. 

le lettere quando non ci vedevamo, le passioni condivise, il mitico week end a Novi a dormire tutte insieme e sopportare le mie cantilene per un bacio rubato, 
i Capodanno organizzati all'ultimo a mangiare la pizza e ballare da Angelo, le settimane bianca e i chupiti di grappa alla mela verde, 
lo Snowboardcenter e le patate saporite, le canne dei fratelli piccoli che hanno messo a dura prova i nervi dei nostri genitori. 

Formentera, lauree e maturità, la pace dei sensi in quel lontano 2003 e il tatuaggio fatto con la Valli che mi teneva la mano, 
le telefonate "lui convive e ha 21 anni", i messaggi con i commenti cattivissimi "ancora grazie che ti rispondo" e il classico "Ina, manda tu questo messaggio per me che sei brava", 
trucco e parrucco per l'appuntamento di Forte dei Marmi, il "oh, cazzo é già arrivata" e consolare il cuore spezzato con " una banana split ma senza banana, cioé solo con lo split"
corse in mezzo a San Candido e grandi abbracci perché "saranno tre anni che non ti vedo", sapere che mio fratello va a vivere a Londra, ma tanto c'é pure la Valli. 
la sorpresa della Mimmi che dopo l'esame alla Bocconi mi dice "affacciati alla finestra" e la vedi tornare a San Candido, 
tutte le volte che abbiamo preso l'aperitivo in enoteca, con la bruschetta primavera, 
la stagione di Bibi alla Centrale, passata solo con la Valli che gli faceva la barba e che ha dato il via a noi tutti, che almeno qualche tempo abbiamo lavorato lì. 

e poi... poi la condivisione di quando uno della "famiglia" se ne va, 
la prima telefonata a cui sono stata in grado di rispondere quella mattina del 16 giugno 2004, 
vedere gli amici che prendono la macchina e vengono da te, solo per un abbraccio, solo per pochi minuti, solo perché in quello sguardo c'é molto di più di quello che non si riesce a dire. 
guardarsi negli occhi o parlarsi al telefono nel momento più duro della vita di alcuni, 
sapere che nulla sarà mai come prima anche per gli altri, 
essere sicuri che comunque ci saremo reciprocamente sempre per tutti. 

vedere la tua amica, splendida e felice entrare in Chiesa per andare incontro all'uomo che la sta aspettando all'altare, 
ma in realtà é lì che la aspetta per tutta la vita, 
condividere con lei il giorno più bello della sua vita e uno dei giorni più importanti di tutta la sua famiglia, 
emozionarsi per lei e con lei, ridere insieme e commuoversi quasi fino a star male quando la Valli abbraccia tuo fratello e te e ti dice
"si sente davvero la mancanza di Adri ". 

essere felice del successo degli amici, della loro felicità, della loro vita, 
senza mai alcuna gelosia, invidia o antipatia. 

leggere lo status su facebook di Guido che scrive "svegliarsi e vedere il sogno realizzato di un tuo amico, non ha prezzo", 
sapere che vanno ad Amsterdam insieme e si divertono con giudizio, 
convincere la mamma a mandare Nucs in Marocco con lui perché "mamma, sarà anche una testa di cazzo, ma non c'é una persona della quale mi fiderei di più a viaggiare". 

pensieri condivisi mentre si beve Champagne sul tetto di Londra, crisi di coppia raccontate a chi sa davvero ascoltare e dare consigli, 
soffrire di ansia da lavoro e parlarne per tirarsi un po' più su, 
decidere di andare a vivere a Bolzano perché tra l'altro c'é anche la Mimmi e io parto con degli indiscutibili vantaggi. 

passare serate a dire ad ascoltare "il mio amico Adri aveva ragione"
e sentirsi dire dalla Valli "oggi l'Attilio, bello emozionato come sempre, mi ha detto che tuo papà sarebbe davvero orgoglioso di voi"
salvo poi prendersi una bella botta di imbecille perché "cosa cavolo vuoi disturbare che sei praticamente una della famiglia".

sentirsi sempre, vedersi quando si può, emozionarsi o ridere degli aneddoti dei momenti passati insieme, 
anche dei momenti passati dei nostri genitori, che in fondo se non fossero stati così amici non ci avrebbero passato tutto il bene che ci vogliamo. 

io e la Mimmi a Bolzano, 
la Valli e Bibi a Londra, 
Guido e Nucs che viaggiano insieme, 
e il piccolo Cillo, che piccolo non é più, ma per noi lo resterà quasi sempre. 

"ringrazio tutte le persone che sono qui e che ci hanno accompagnato in questi 30 anni". 
no, sono io che ringrazio voi. 

perché dalla vostra amicizia con i miei genitori abbiamo imparato a essere amici noi figli.
e questa amicizia tra di noi é qualcosa che é sempre andata al di là del tempo, del luogo e dello spazio; 
spesso penso di far parte di una grande famiglia allargata, che mi fa sentire a casa anche quando sono nella vostra casa, 
e che in tutti questi anni mi ha dato talmente tanto da non poterlo quantificare. 

continuiamo a incrociare le nostre vite, Zanetti e Lanzoni, 
fino a oggi é stato davvero qualcosa di magico. 

1 commento:

  1. "leggendo fino in fondo, ho dovuto interrompere un paio di volte perché mi scendevano i goccioloni! è bello e ti riempie di gioia e orgoglio vedere che voi figli avete raccolto i valori che noi genitori abbiamo cercato di trasmettervi!
    Adriano, che ci guarda dal cielo, è sempre più orgoglioso di te!
    Un abbraccio
    Attilio”

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