martedì 4 giugno 2013

in assenza di me

é una parola che non mi piace, eppure... 

sono stata assente ingiustificata di tutti gli scioperi ai quali ho partecipato a scuola,
per più di 5 giorni causa malattia, e quindi ho dovuto portare il certificato medico, 
a catechismo quando quella rompicoglioni dell'insegnante mi faceva sentire sempre in colpa la settimana dopo
e senza dirlo alla mamma, con la mia prima fallimentare puccia, quando ho avuto l'immensa sfiga di essere sullo stesso treno della mia prof. 

ho notato l'assenza di intelligenza o sobrietà in certi sguardi, 
tipo come quando vedi il vuoto attraverso le pupille di uno che ti sta annoiando a morte o quando le persone sbronze ti guardano attraverso, 
di parole da trovare, quando mi é successo qualcosa di incredibilmente esaltante o terribilmente brutto, 
di palle, quando ho avuto la grande sfortuna di incontrare certi uomini e la sfrontata botta di culo di perderli. 

ho cantato a squarciagola in assenza di te della Pausini dedicandola a chissà quale adolescente brufoloso di cui supponevo di essere innamorata, sì sono stata piccola anche io, 
sono rimasta male per l'assenza di qualcuno a un evento che per me era speciale
e ho pianto per quella di qualcun altro in un giorno qualunque. 

ho sperato che la mia assenza si notasse molto più della mia presenza in parecchie occasioni: 
quando ho cambiato città, lavoro o bar per prendere l'aperitivo, 
quando ho scelto scientificamente di non andare a una cena per non farmi vedere da qualcuno che mi piaceva, 
quando ho lasciato la mattina la parte di letto dove avevo dormito con qualcuno. 

ho sempre detto a presenti e assenti, ai brindisi delle occasioni formali, 
come una laurea, un compleanno o un aperitivo di famiglia, 
e ho sempre giurato a me stessa che non avrei mai perdonato chi, in quelle occasioni,  faceva l'assenteista. 

sono stata preoccupata per l'assenza di sogni e desideri, più che per la loro realizzazione, 
di messaggi sul telefono che mi facessero sentire importante
e di magia quando non ero in grado di vederla. 

ho sentito la presenza di certe assenze in maniera insopportabilmente ingombrante, 
a qualche cena per esempio, 
o ad alcuni matrimoni, 
oppure ancora durante certe notti. 

sono poche le volte che io mi sento assente. 
ma quelle volte mi manco da morire. 

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