é una parola che non mi piace, eppure...
sono stata assente ingiustificata di tutti gli scioperi ai quali ho partecipato a scuola,
per più di 5 giorni causa malattia, e quindi ho dovuto portare il certificato medico,
a catechismo quando quella rompicoglioni dell'insegnante mi faceva sentire sempre in colpa la settimana dopo
e senza dirlo alla mamma, con la mia prima fallimentare puccia, quando ho avuto l'immensa sfiga di essere sullo stesso treno della mia prof.
ho notato l'assenza di intelligenza o sobrietà in certi sguardi,
tipo come quando vedi il vuoto attraverso le pupille di uno che ti sta annoiando a morte o quando le persone sbronze ti guardano attraverso,
di parole da trovare, quando mi é successo qualcosa di incredibilmente esaltante o terribilmente brutto,
di palle, quando ho avuto la grande sfortuna di incontrare certi uomini e la sfrontata botta di culo di perderli.
ho cantato a squarciagola in assenza di te della Pausini dedicandola a chissà quale adolescente brufoloso di cui supponevo di essere innamorata, sì sono stata piccola anche io,
sono rimasta male per l'assenza di qualcuno a un evento che per me era speciale
e ho pianto per quella di qualcun altro in un giorno qualunque.
ho sperato che la mia assenza si notasse molto più della mia presenza in parecchie occasioni:
quando ho cambiato città, lavoro o bar per prendere l'aperitivo,
quando ho scelto scientificamente di non andare a una cena per non farmi vedere da qualcuno che mi piaceva,
quando ho lasciato la mattina la parte di letto dove avevo dormito con qualcuno.
ho sempre detto a presenti e assenti, ai brindisi delle occasioni formali,
come una laurea, un compleanno o un aperitivo di famiglia,
e ho sempre giurato a me stessa che non avrei mai perdonato chi, in quelle occasioni, faceva l'assenteista.
sono stata preoccupata per l'assenza di sogni e desideri, più che per la loro realizzazione,
di messaggi sul telefono che mi facessero sentire importante
e di magia quando non ero in grado di vederla.
ho sentito la presenza di certe assenze in maniera insopportabilmente ingombrante,
a qualche cena per esempio,
o ad alcuni matrimoni,
oppure ancora durante certe notti.
sono poche le volte che io mi sento assente.
ma quelle volte mi manco da morire.
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