venerdì 5 aprile 2013

Genova per me

Genova è il casello di Ovest, che quando apro il finestrino per pagare e sento l'aria umida e salata che si appoggia sul braccio, penso "ora sono a casa". 

Genova è l'odore di focaccia che mi investe all'improvviso mentre faccio una passeggiata nei vicoli, che neppure sapevo che lì vicino ci fosse un forno, è la pioggia che in certi giorni sembra voler lavare via tutto il male che c'è stato per quelle strade ed è il vento che quando soffia lascia dietro di sé il rumore degli alberi delle barche a vela. 

Genova è la bolgia colorata delle bancarelle al Porto Antico, dove sono passata talmente tanto spesso che ogni volta qualche ragazzo partito dal Senegal con una valigia di colori e un po' di speranza, mi dice "ciao Carolina, tutto bene?" con il suo accento strano, 
è la sopraelevata che taglia in due la vista sul fronte del porto dal mio terrazzo, che ogni anno dicono che prima o poi la toglieranno ma è sempre lì, 
è il mezzo negroni che mi prepara la mia amica al bar a qualsiasi ora del giorno mi veda,
che noi ci si saluta così. 

Genova è la telefonata di Robi che dice bella gnocca scendi subito
è incontrare persone che vedevo tutti i giorni per caso e sentirmi dire che sì, manchi molto, 
è prendere in braccio un bambino piccolo e sapere che la vita degli altri è cambiata per sempre. 

Genova è vedere le navi che entrano in porto, ognuna carica di storie e di vita di migliaia di persone che scelgono la mia città per partire, tornare, o semplicemente per andare e basta, 
è la fiumana di turisti e la coda per l'acquario, 
è l'aperitivo preso al volo con lo zio, per fingere un po' che sia papà 
ed è discutere di Samp e genoa e non solo di milan-juve-inter come qui. 

Genova è l'odore di pesce sulla banchina e quello di pipì di gatto nei vicoli, 
è sentire il mio accento e la mia cadenza non solo quando parlo da sola, 
è vedere le persone che vanno in motorino con qualsiasi clima, che qui si va solo così. 

Genova è la cena romantica con la mia amica b e l'aperitivo divertente con tutte le altre, 
è Eataly e sono i turisti, 
è un bacio veloce a chi è come te e una discussione seria sul futuro che verrà. 

Genova è entrare in casa e cercare ancora con lo sguardo Lefty, 
è il pranzo di Pasqua con mio fratello e la sua amica, 
è il letto a una piazza e mezza nella camera piena di foto e di peluches 
ed è dormire con un cuscino dritto e l'altro storto, un po' come faceva la mamma quando ero piccola per non farmi cadere se mi addormentavo nel lettone. 

Genova è il pesto con il basilico di Prà. 

Genova è la meta dove non vedo l'ora di arrivare
e che mi fa dare in escandescenza mezz'ora prima di ogni mia partenza. 

Genova per me è molto più di un'idea come un'altra: 
Genova sono io ed è per questo che resterò sempre legata a quella corda, 
marsa d'aegua e de sä che a me liga e a me porta 'nte 'na creuza de mä. 

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