lunedì 21 gennaio 2013

non é tutto oro quello che luccica ma é certamente merda quello che puzza

i capelli biondi che ti piacciono tanto
ma che a ben vedere c'è sempre una nota castana o bianca a seconda dell'età.

gli occhi azzurri che rendono così diversi chi li ha
ma che non sorridono bene come quelli scuri.

l'odore della  nostra pelle che ci illude di distinguerci dagli altri
ma che spesso è semplicemente una marca azzeccata di profumo o, nel peggiore dei casi, puzza di sudore.

chi si definisce intellettuale di sinistra per che fa credere di essere meglio degli altri,
ma che in realtà non sa scrivere in italiano ed è anti-berlusconiano e basta.

la musica alternativa che fa sentire diversi chi la ascolta
ma che troppo spesso non viene capita e serve solo ad avvallare l'idea che le persone si fanno di te.

la lingua francese che suona così dolce e romantica
ma che da imparare è una delle più grandi rotture di coglioni dell'universo.

il latte scremato che fa sentire molto meno in colpa chi è a dieta
ma che non monta quando fai il cappuccino, non soddisfa se lo bevi e, fondamentalmente, non sa di latte.

la materia che ti piace studiare che rende gradevole un libro di un migliaio di pagine, 
ma che ti veste di una sicurezza immeritata e non ti fa prendere 30.

Barcellona, che sembra una bella idea quando parti per una vacanza, 
ma che quando la vedi ti delude come un primo appuntamento non riuscito. 


la coca light all'aperitivo, che non ti emargina quando sei a dieta, 
ma che non é neppure lontanamente paragonabile al rumore delle bollicine che senti prima del sorso di Franciacorta. 

la piega che ti fai spiegare dal parrucchiere, che quando ci provi sei carica e convinta che ti renda figa, 
ma che quando hai finito di asciugarti i capelli, con impegno e bruciature di piastra, ti rendi conto di fare schifo. 

il ristorante che tutti ti consigliano, che finalmente hai uno straccio di persona da portarci, 
ma che quando assaggi il pane ti senti presa per il culo perché é quello riscaldato. 

il messaggio che scrivi quando sei innamorata, che ti fa sentire Emily Dickinson, 
ma che quando leggi la risposta ("ok") ti ridimensioni e torni a essere la solita attira-idioti. 

il capo che fa l'amico, che quando vai a lavorare ti senti un po' a casa, 
ma che poi se può te lo piazza in quel posto con un sorrisino.  

il ragazzo che ti piace, che quando capisci di piacergli anche tu sei un po' felice, 
ma che quando finalmente ci esci ti rendi conto che si tratta dell'ennesimo coglione. 

l'ordine di un negroni sbagliato, che quando lo chiedi al barista ti fa sentire così bene, 
ma che se ti chiedono "é con la tequila?" ti rendi conto della pochezza dell'umanità. 

il Sole quando piove, che quando succede aspetti con ansia l'arcobaleno, 
ma che quando non lo vedi trovi tutto un'inutile rottura di palle. 

la neve di sera, notte e giorno, che quando scende ti senti in una fiaba, 
ma che quando devi prendere la macchina e uscire dal parcheggio vorresti un po' morire. 

i lieto fine dei film d'amore, che speri sempre di esserne protagonista anche tu, prima o poi, 
ma che quando pensi alla tua vita, ti rendi conto non succederà mai. 

la canzone che ti piace tanto, che quando impari a memoria ti senti un dio, 
ma che quando ascolti per la 700ma volta inizi a detestarla. 

un bel sogno, che quando ti svegli lo fai con il sorriso, 
ma che quando realizzi essere non realizzabile ci rimani malissimo. 

i maestri di sci, che in divisa stanno così bene e ti sembrano dei gran fighi, 
ma che quando vedi in borghese il 99% delle volte ti fanno schifo. 

il rossetto rosso nuovo, che quando lo compri ti senti una diva, 
ma che quando bevi un sorso di vino il suo stampo sul bicchiere ti infastidisce da morire.

i jeans che ti fanno un culo stupendo, che quando li indossi cammini per strada convinta e felice, 
ma che quando li togli ti rendi conto di essere normale e non una gnocca da paura. 

le scarpe con il tacco alto, che a inizio serata pensi di essere nata per portarle, 
ma che dopo due ore vorresti camminare scalza per sempre. 

l'ultima parola di un libro, che quando la leggi prima ancora di cominciarlo sei carica di aspettative, 
ma che quando la rileggi perché hai finito, ti rendi conto che non importava granché. 

la formazione della tua squadra letta dallo speaker, che quando la senti pensi a 11 guerrieri, 
ma che quando la partita finisce, spesso, ti rivolgi ai giocatori chiamandoli ballerine. 

le persone che si definiscono pulite, che quando le incontri pensi di vivere un amore speciale, 
ma che quando le conosci davvero ti rendi conto essere solo degli stronzi. 
io, l'odore di quella merda, lo riconosco da lontano. 

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