lunedì 4 febbraio 2013

il pescatore che viene da lontano

per parecchio tempo ho incrociato lo sguardo del pescatore che viene da lontano senza mai accennare un saluto, 
ma non era distanza, era rispetto. 
poi un giorno, quando sono tornata dopo i miei mesi a Berlino, 
lui mi ha guardata e mi ha detto "ci sei mancata". 

il pescatore che viene da lontano aveva un accento strano,
che non mi ha mai permesso di capire se fosse straniero oppure no,
era sempre abbronzato, probabilmente per tutti quegli anni passati sotto il Sole cocente di chissà quali mari,
e indossava ogni giorno un grande sorriso che sembrava non vedesse l'ora di prendere luce.

il pescatore che viene da lontano non era ben vestito ma risultava sempre molto dignitoso,
anche se le magliette avevano qualche buco o erano macchiate.
sembrava quasi che ogni macchia dipingesse un ricordo lontano sfocato dal tempo.

il pescatore che viene da lontano mi salutava con la mano quando andavo a correre,
gridava Forza Doria quando andavo allo stadio,
mi accompagnava fino a sotto casa quando avevo voglia di chiacchierare un po',
e ogni tanto mi permetteva di offrirgli il caffè, 
macchiato e senza zucchero.

il pescatore che viene da lontano sapeva tutto di me anche se non gli dicevo niente,
chissà se dove è nato insegnano a leggere lo sguardo,
e quando la sera tornavo verso casa mi diceva se la mattina avevo avuto il passo svelto di chi è in ritardo,
o lento di chi non vuole ancora svegliarsi del tutto dai propri sogni.

il pescatore che viene da lontano mi regalava chili di acciughe appena pescate e poi voleva sapere come le cucinavo,
faceva avere gli scampi migliori del mondo alla mamma quando lei glieli chiedeva,
e una volta mi ha pure regalato i dolci della sua terra.

il pescatore che viene da lontano mi ha permesso di conoscere un sacco di altri pescatori,
facendomi sentire importante perché quando passavo dalla banchina tutti mi salutavano,
quando andavo al mercato volevano sapere come stavo, cosa compravo,
e se avevo voglia di bere un bianco con loro.

il pescatore che viene da lontano guardava tutto quello che succedeva dalla barca dove viveva,
si é offerto di spaccare la faccia al mio ex che mi aveva fatto soffrire,
mi ha augurato di trovare il grande amore della mia vita,
e mi ha fatto un sacco di complimenti che, veri o no, hanno sempre migliorato le mie giornate. 

quando sono partita per Bolzano il pescatore che viene da lontano mi ha abbracciato forte forte, 
mi ha detto che la darsena senza di me non sarebbe mai più stata la stessa, 
e nei suoi occhi ho visto un velo di lacrime che mi ha fatto commuovere. 

il pescatore che viene da lontano é tornato al suo paese, 
e io non lo ho neanche salutato, 
né abbracciato, né detto il solito "mi raccomando stia bene". 

sarà strano passare dalla banchina e non vedere più il pescatore che viene da lontano, 
la sua pelle bruciata dal sole, 
la fedele sigaretta sempre in bocca, perché "ho già smesso di bere, mica posso levarmi tutto",
e quello sguardo, fiero e severo, che non vedeva l'ora di parlare un po' di sé e di accendersi in un sorriso. 

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